Tachicardia al cambio di postura

Salve, ho 33 anni sono una modesta fumatrice.
Da qualche anno a questa parte soffro di vertigini, debolezza, dolori muscolari di vario genere, parestesie ecc ecc tutto attribuito ai problemi della mia colonna vertebrale.
Inoltre, da qualche anno ho una tiroide tendenzialmente iperattiva (così è stata definita dall'endocrinologo) ma che ancora oggi non necessita di cure. Soffro di reflusso-gastro esofageo. Ho avuto diversi episodi di panico e ansia generalizzata legati alla comparsa delle vertigini e dei dolori alla schiena e alle gambe. Detto ciò, in tutti questi anni mi sono ritrovata con una frequenza cardiaca sempre più in crescendo che mi ha portato a fare 2 holter e una serie di elettrocardiogrammi (nel corso di 5 anni). Dall'ultimo holter, fatto un anno e mezzo fa, è emerso il ritmo sinusale tendenzialmente tachicardico (82 b/m) (max 155) e nient'altro di rilevante, successivamente visto l'incremento dei battiti feci una visita cardiologica e la cardiologa, senza darmi spiegazioni mi consigliò di prendere 1/4 di Atenololo e di fare sport. Contemporaneamente, feci anche una visita dal gastroenterologo che mi prescrisse il raniben, per il reflusso, e per i dolori cervicali e muscolari presi per qualche giorno un comune antinfiammatorio oki e il muscoril (prescritto dal medico). Senza prendere l'atenololo la tachicardia andò sciamando, riportandosi a livelli del tutto irrilevanti.
Da qualche tempo a questa parte la frequenza cardiaca è ritornata a salire, in modo molto strano, quando sono sdraiata i miei battiti arrivano ad un massimo di 80, appena mi metto seduta raggiungono i 100 e quando sto in piedi superano i 120 in maniera repentina e senza che vi siano alterazioni di nei valori della pressione, per ritornare immediatamente normali appena mi ridistendo (se invece provo a stare in piedi la tachicardia si mantiene o tende ad aumentare). Tutto ciò avviene prevalentemente al mattino, durante il pomeriggio, infatti, ho potuto anche svolgere una leggera attività fisica, per la schiena e la cervicale, senza raggiungere neanche 120 battiti.
A questo punto vorrei chiedere è possibile che si tratti semplicemente di una specie di "riflesso ansioso" dovuto alla paura delle vertigini? Oppure dovrei rifare qualche accertamento per escludere altro?



[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Lei si descrive a 34 anni come un trattato di patologia.
Si tiri un po' su di morale, santo cielo.
E' normale che la frequenza aumenti in posizione eretta.
Chi le ha consigliato 25 mg di atenololo forse nonera a conoscenza che l'atenololo ha una emivita di 12 ore (dichiarata) e pertanto se lo assume alle 8 del mattino non arriva a coprirla fino alle 20.
Se quindi le e' stato prescritto un beta bloccante (ed io - da cio che mi dice- non condivido neppure la scelta di quel beta-bòloccante...) lo assuma almeno ad una dose congrua.
Per intendersi atenololo almeno 50 mg due volte al di
Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie per la risposta, il motivo per il quale mi fu prescritto solo 25 mg di atenololo al mattino è che la tachicardia è limitata al mattino, per tutto il resto della giornata, la mia frequenza è normale e non ho mai avuto episodi di tachicardia notturna.
Per questo motivo ho pensato al riflesso ansioso, dovuto ai movimenti con i muscoli freddi ed al nervosismo mattutino. Non sapevo della durata dell'azione del farmaco, la ringrazio per l'informazione.
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