Dissecazione aortica o infarto
gentili Dottori,
vorrei un Vostro parere sul seguente caso:
paziente di 60 anni ricoverato in ospedale con dolore al braccio destro e alla schiena, pressione 60 min e 180 max , iperteso sotto controllo ed episodi pregressi di aritmia controllati con estroflessione (si dice cosi?).
sotto osservazione e monitorato, solo dopo 6 o 7 ore indagini ematiche transaminasi negative, passano ancora 2 o 3 ore e i medici del pronto soccorso (in germania a Berlino) si accorgono che non c'è polso destro.. di corsa risonanza magnetica e sempre di corsa dicono che bisogna trasferirlo in altro ospedale attrezzato per intervento chirurgico.. ma il paziente (mio carissimo amico) non fa a tempo .. ha una crisi respitatoria e muore.
mi chiedo la sintomatologia accusata non richiedeva indagini più estese e accurate nelle prime ore? forse maggiore tempestevità avrebbe potuto salvarlo o tutto inevitabile.
francamente sono rimasto allibito dalla cosa ,ma ovviamente non sono medico e mi affido alla vostra cortese risposta
grazie e cordiali saluti
vorrei un Vostro parere sul seguente caso:
paziente di 60 anni ricoverato in ospedale con dolore al braccio destro e alla schiena, pressione 60 min e 180 max , iperteso sotto controllo ed episodi pregressi di aritmia controllati con estroflessione (si dice cosi?).
sotto osservazione e monitorato, solo dopo 6 o 7 ore indagini ematiche transaminasi negative, passano ancora 2 o 3 ore e i medici del pronto soccorso (in germania a Berlino) si accorgono che non c'è polso destro.. di corsa risonanza magnetica e sempre di corsa dicono che bisogna trasferirlo in altro ospedale attrezzato per intervento chirurgico.. ma il paziente (mio carissimo amico) non fa a tempo .. ha una crisi respitatoria e muore.
mi chiedo la sintomatologia accusata non richiedeva indagini più estese e accurate nelle prime ore? forse maggiore tempestevità avrebbe potuto salvarlo o tutto inevitabile.
francamente sono rimasto allibito dalla cosa ,ma ovviamente non sono medico e mi affido alla vostra cortese risposta
grazie e cordiali saluti
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È impossibile giudicare sulla base di così pochi dati. Sicuramente è da tener conto che i Colleghi hanno avuto bisogno di tempo per concretizzare in diagnosi un sospetto clinico che verosimilmente avevano al momento della visita. La storia, purtroppo, con esito fatale del suo amico ribadisce, ancora una volta che bisogna insistere maggiormente sulla prevenzione. Un adeguato controllo dei fattori di rischio cardiovascolari riduce il rischio di eventi acuti e la mortalità ad essi correlata.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Prof. Francesco Vetta
Professore di Cardiologia
Saint Camillus International University of Health and Medical Sciences (UniCamillus)
Rome, Italy
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 15/10/2013.
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