Tachicardia e ansia
Salve,
ho 30 anni e alcuni mesi fa (giugno), durante la notte, mi sono svegliata con tachicardia fortissima. Mio marito, spaventato, mi ha portata al pronto soccorso e lì il medico mi ha tranquillizzata dicendomi che si trattava solo di un attacco di panico dovuto allo stress (mi ha solo controllato il battito cardiaco).
Ammetto di essere una persona piuttosto ansiosa, e che a giugno, in particolare, ero in una fase lavorativa super pesante.
Ho parlato di questo problema col mio medico di base, che mi ha prescritto una serie di analisi tra cui quelle della tiroide: secondo lui il cuore non c'entrava affatto! Le analisi sono risultate ottime ma io continuavo ad agitarmi così mi ha prescritto 10 gocce di Compendium al giorno, da ridurre gradualmente fino a che non fossi andata in ferie. Intanto, io caffeinomane per natura, ho smesso di bere caffè.
A settembre ho ripreso a lavorare (premetto che ho la fortuna di amare il lavoro che faccio, per quanto mi tenga fuori casa 12 ore al giorno...) e ogni tanto continuo ad avere la sensazione di questa tachicardia (in realtà la mia frequenza non supera i 100 battiti al minuto, anche quando ho questa sensazione), mi sento agitata e mi vengono mille preoccupazioni.
In più ho letto che svegliarsi di notte per urinare (a me capita una volta a notte, 5 notti su 7) può essere causa di un problema cardiaco. Ed ecco che la mia ansia cresce!
Concludo dicendo che quando non ci penso (perché sono distratta a fare altro), non sento alcun tipo di fastidio.
E' il caso che faccia una visita cardiologica? E' meglio che continui ad evitare il caffè (prima di sentirmi male ne prendevo 5 al giorno!)?
Grazie mille!
ho 30 anni e alcuni mesi fa (giugno), durante la notte, mi sono svegliata con tachicardia fortissima. Mio marito, spaventato, mi ha portata al pronto soccorso e lì il medico mi ha tranquillizzata dicendomi che si trattava solo di un attacco di panico dovuto allo stress (mi ha solo controllato il battito cardiaco).
Ammetto di essere una persona piuttosto ansiosa, e che a giugno, in particolare, ero in una fase lavorativa super pesante.
Ho parlato di questo problema col mio medico di base, che mi ha prescritto una serie di analisi tra cui quelle della tiroide: secondo lui il cuore non c'entrava affatto! Le analisi sono risultate ottime ma io continuavo ad agitarmi così mi ha prescritto 10 gocce di Compendium al giorno, da ridurre gradualmente fino a che non fossi andata in ferie. Intanto, io caffeinomane per natura, ho smesso di bere caffè.
A settembre ho ripreso a lavorare (premetto che ho la fortuna di amare il lavoro che faccio, per quanto mi tenga fuori casa 12 ore al giorno...) e ogni tanto continuo ad avere la sensazione di questa tachicardia (in realtà la mia frequenza non supera i 100 battiti al minuto, anche quando ho questa sensazione), mi sento agitata e mi vengono mille preoccupazioni.
In più ho letto che svegliarsi di notte per urinare (a me capita una volta a notte, 5 notti su 7) può essere causa di un problema cardiaco. Ed ecco che la mia ansia cresce!
Concludo dicendo che quando non ci penso (perché sono distratta a fare altro), non sento alcun tipo di fastidio.
E' il caso che faccia una visita cardiologica? E' meglio che continui ad evitare il caffè (prima di sentirmi male ne prendevo 5 al giorno!)?
Grazie mille!
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Cerchi innanzitutto di tranquillizarsi...Utile potrebbe essere un Holter ECG delle 24 h sperando che durante la registrazione si verifiche l'evento che descrive (questo permetterebbe di capire se lei soffre di aritmie o si tratta di crisi di panico vere e proprie).
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 08/10/2013.
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