Prolasso e insufficienza

Buongiorno,
ho 45 anni e sono molto ansiono di natura.
Da un paio di anni sono in cura (per prevenzione, visti i precdenti familiari) da un cardiologo.
Soffro di prolasso mitralico di grado severo; l'ultima volta ho avuto questo "referto" ma non ho fatto la domanda al mio cardiologo: soffro di insufficienza cardiaca oppure no?

questo il referto:
Ecoscopia: reperti inviariati rispetto al precedente controllo; in particlare si confermano invariate le dimensioni del ventricolo son (DD 58 mm, EDV 73 ml/m2) la cui funzione sistolica globale appare buona (FE 0.65 - 0.70); atrio sin lievemente ingrandito (diametro 41 mm, volume 30 ml/m2); prolasso anatomico dei lembti mitralilci con insufficienza di grado moderato.

Se possibile porrei un altro quesito: visto che questa (pare lieve) patologia mi scatena ansia (e a volte attacchi di panico, quando ho dolori al petto..) volevo sapere se è possibile - e dove - oggi intervenire per riparare il prolasso con tecniche chirurgiche che non prevedano la apertura dello sterno ( non ricordo come si definisca la tecnica con termini appropriati).

grazie mille
saluti
Simone
[#1]
Dr.ssa Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64
Gentile utente,
intanto mettiamo un po' di ordine: lei parla di un prolasso mitralico severo, poi di una patologia comunque lieve, mentre il referto eco parla di "insufficienza moderata".
Poi bisogna chiarire i termini: "Insufficienza mitralica" significa che la valvola mitrale, quando si chiude, lascia refluire del sangue dal ventricolo all' atrio. Gli anglosassoni usano il termine di "rigurgito" che forse rende meglio l'idea.
Comunque l'effetto è che il cuore deve pompare più volte il sangue che fa questo va e vieni.
Di fatto è come quando si raccoglie la polvere usando una paletta che ha il gommino davanti deformato: un po' di polvere (quantità variabile in base a quanto è deformata la gomma) finisce SOTTO la paletta invece che dentro. O come quando la guarnizione del tappo del lavandino è consumata/rigida: se riempie il lavandino un po' (o abbastanza, a aseconda di quanto è rovinata la guarnizione) di acqua va nello scarico e se si vuole mantenere il lavandino pieno bisogna lasciare il rubinetto un po' aperto, quindi si consuma più acqua.
Si parla di INSUFFICIENZA CARDIACA quando il cuore non è in grado di mandare abbastanza sangue in periferia, e di solito dipende da problemi legati al muscolo (cioè alla pompa. Quindi insufficienza di una valvola e insufficienza cardiaca sono due cose distinte. Chiaramente, se l'insufficienza della valvola è severa e il cuore deve lavorare il doppio per pompare la stessa quantità di sangue, alla fine si può arrivare all' insufficienza cardiaca. Ma questa è una conseguenza.
Infine, se l'insufficienza mitralica dovesse darle qualche disturbo, non sarà certo un dolore toracico.

La decisione di operare dipende dalla gravità del rigurgito (di solito se è solo moderato non si interviene, a meno che non sia in peggioramento o che il ventricolo non sia molto dilatato) e anche dall'aspetto della valvola e quindi dalla possibilità di intervenire con una riparazione senza doverla sostituire (la riparazione si può fare anche precocemente, mentre prima di sostituire una valvola con una artificiale ci si pensa su un po').
Quanto agli interventi in minitoracotomia, ci sono diversi cardiochirurghi che li fanno, ma non li conosco tutti e quindi dovrebbe chiedere al cardiologo di fiducia.
Di solito il cardiologo che fa gli ecocardiogrammi periodici e segue il paziente clinicamente suggerisce (in base a vari parametri) quando è il momento di sentire un cardiochirurgo e indica anche quello che ritiene più adatto. da quel che scrive, non mi sembra che ci sia ancora l' indicazione.
Se però lei è comunque in ansia, può sempre prenotare una visita con un cardiochirurgo che abbia esperienza in patologia della mitrale e far valutare il suo caso.

Dr. Chiara Lestuzzi
Cardiologia, Centro di Riferimento Oncologico (CRO), IRCCS, Aviano (PN)

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio per la risposta.
In effetti ho fatto un po di confusione anche nel definire il grado del problema..
questo anche perchè in un referto dell'anno scorso il cardiologo aveva scritto "insufficienza di grado severo" mentre quest'anno "grado moderato". Il "lieve" riferito alla patologia me lo ha detto il medico curante, forse per tranquillizzarmi vista la mia ansia.

Quello che mi ha preoccupato un po in queste settimane è il fatto che facilmente - dopo uno sforzo anche moderato (pulire casa, camminare a lungo, ecc. - mi sento pesantemente affaticato e non riesco a capire quanto questo dipenda dalla mia valvola e quanto dalla mia "testa". L'unico aspetto positivo è che queste preoccupazioni mi hanno dato la forza di smettere di fumare (anche se fumavo già poco, meno di 10 sigarette al giorno).

Per minitoracotomia non intende la tecnica "via arteria" (tipo coronorografia, per interderci), vero? ..mi scusi per l'ignoranza delle definizioni...sono cose che so soltanto "per sentito dire"

grazie ancora
saluti
[#3]
Dr.ssa Chiara Lestuzzi Cardiologo 1.5k 64
Per minitoracotomia intendo l'intervento classico, praticato però senza aprire lo sterno ma con delle piccole incisioni nel torace e l'ausilio di un robot-chirurgo.
L' intervento che dice lei è il cosiddetto "Intervento di Alfieri", inventato dal prof. Alfieri, cardiochirurgo al S. Raffaele di Milano, come tecnica cardiochirurgica, e che si può fare anche con cateterismo cardiaco. E' un intervento che richiede un' attrezzatura particolare, una grande abilità dell'operatore (sono pochi i centri che lo fanno) e di solito è riservato a persone in cui l'intervento classico è sconsigliato perché in condizioni tali da non sopportare un'anestesia.
A 45 anni un intervento in elezione sicuramente sarebbe la riparazione valvolare.
Per i suoi disturbi dovrebbe fare una rivalutazione clinica, magari un ecocardiogramma da sforzo. Il cardiologo che la segue lavora in un ospedale di dimennsioni discrete e dotato di cardiochirurgia? Se no, perché non si fa visitare a Careggi, cove ci sono ottimi cardiologi ed ecocardiografisti?
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