Tachicardia parossistica?
Salve,
preciso inanzitutto che sono una persona estremamente ansiosa e soffro da moltissimi anni di attacchi di panico e ansia generalizzata. Nel corso degli ultimi tre anni ho effettuato cinque visite cardiologiche e una visita pneumologica. Holter 24h, Holter ad eventi,Ecocolordoppler,Ecg,Ecg al cicloergometro,Ecocolordoppler Tsa e alle gambe e Spirometria.Tutto nella norma.Nel corso di questi anni mi sono sempre chiesto la differenza nei sintomi che avvengono durante una tachicardia sinusale da dap e una tachicardia parossistica. So che la vera differenza tra le due è che mentre la prima ha sempre una durata maggiore e difficilmente supera i 140 bpm,la seconda avviene all'improvviso,senza nessun sintomo premonitore e può durare anche pochissimi minuti.Nel mio caso la tachicardia non è mai stato un caso a se nè è mai stato il sintomo iniziale e nè è avvenuta in maniera isolata.Molte volte ho avuto attacchi di panico anche senza tachicardia.Una cosa che mi chiedo però è se nel corso dei miei numerosissimi attacchi di panico ci sia stata mai una tachicardia parossistica. Leggendo sul web e su alcuni libri di aritmologia ho notato che anche la tachicardia parossistica è accompagnata da dispnea,ansia,capogiri,vertigini,sensazioni lipotimiche,palpitazioni e confusione mentale.Gli stessi sintomi,ma più duraturi,di un attacco di panico.Quindi,come differenziare le due cose?L'hotler delle 24h sarebbe l'ideale ma se non avviene in quel frangente in cui lo si indossa?Può un evento stressante o uno sforzo fisico scatenare una tachicardia parossistica?
Ho deciso di porvi queste domande perchè oggi pomeriggio,dopo aver finito di allenarmi in palestra,stavo chiacchierando con un amico mentre mangiavo una barretta alla frutta secca e lui mi raccontava la sua impossibilità a mangiarla per via dell'allergia alle noci di cui soffe.A quel punto ho avuto un pensiero allarmistico rispetto ai sintomi che lui mi raccontava e ho avvertito un capogiro e una sensazione di svenimento imminente.Mi sono recato nello spogliatoio e ho avvertito palpitazioni, un aumento dei battiti cardiaci,un forte irrigidimento muscolare (tanto che mi tremavano le mani e le gambe),paura e confusione mentale.Purtroppo non sono riuscito a contare i battiti cardiaci ma non credo che abbiano superato i 120(a riposo ho tra i 62 e gli 82)nè ho potuto misurare la pressione arteriosa.Ho continuato a fare quello che stavo facendo,ho gestito i sintomi e nel giro di 5-10 minuti i battiti erano scesi.A quel punto mi sono ricordato di contarli e ne avevo 84 ma i sintomi di capogiro,confusione mentale e paura,a cui si sono aggiunti,successivamente,tachipnea e pallore.Adesso,a distanza di quasi quattro ore,ho ancora confusione mentale e stanchezza generalizzata.Non fumo da 8 mesi,non sono anemico e nè ho problemi diabetici,elettrolitici o tiroidei,soffro di pressione bassa da sempre (in media 100-60).
Grazie anticipatamente
Cordiali Saluti
preciso inanzitutto che sono una persona estremamente ansiosa e soffro da moltissimi anni di attacchi di panico e ansia generalizzata. Nel corso degli ultimi tre anni ho effettuato cinque visite cardiologiche e una visita pneumologica. Holter 24h, Holter ad eventi,Ecocolordoppler,Ecg,Ecg al cicloergometro,Ecocolordoppler Tsa e alle gambe e Spirometria.Tutto nella norma.Nel corso di questi anni mi sono sempre chiesto la differenza nei sintomi che avvengono durante una tachicardia sinusale da dap e una tachicardia parossistica. So che la vera differenza tra le due è che mentre la prima ha sempre una durata maggiore e difficilmente supera i 140 bpm,la seconda avviene all'improvviso,senza nessun sintomo premonitore e può durare anche pochissimi minuti.Nel mio caso la tachicardia non è mai stato un caso a se nè è mai stato il sintomo iniziale e nè è avvenuta in maniera isolata.Molte volte ho avuto attacchi di panico anche senza tachicardia.Una cosa che mi chiedo però è se nel corso dei miei numerosissimi attacchi di panico ci sia stata mai una tachicardia parossistica. Leggendo sul web e su alcuni libri di aritmologia ho notato che anche la tachicardia parossistica è accompagnata da dispnea,ansia,capogiri,vertigini,sensazioni lipotimiche,palpitazioni e confusione mentale.Gli stessi sintomi,ma più duraturi,di un attacco di panico.Quindi,come differenziare le due cose?L'hotler delle 24h sarebbe l'ideale ma se non avviene in quel frangente in cui lo si indossa?Può un evento stressante o uno sforzo fisico scatenare una tachicardia parossistica?
Ho deciso di porvi queste domande perchè oggi pomeriggio,dopo aver finito di allenarmi in palestra,stavo chiacchierando con un amico mentre mangiavo una barretta alla frutta secca e lui mi raccontava la sua impossibilità a mangiarla per via dell'allergia alle noci di cui soffe.A quel punto ho avuto un pensiero allarmistico rispetto ai sintomi che lui mi raccontava e ho avvertito un capogiro e una sensazione di svenimento imminente.Mi sono recato nello spogliatoio e ho avvertito palpitazioni, un aumento dei battiti cardiaci,un forte irrigidimento muscolare (tanto che mi tremavano le mani e le gambe),paura e confusione mentale.Purtroppo non sono riuscito a contare i battiti cardiaci ma non credo che abbiano superato i 120(a riposo ho tra i 62 e gli 82)nè ho potuto misurare la pressione arteriosa.Ho continuato a fare quello che stavo facendo,ho gestito i sintomi e nel giro di 5-10 minuti i battiti erano scesi.A quel punto mi sono ricordato di contarli e ne avevo 84 ma i sintomi di capogiro,confusione mentale e paura,a cui si sono aggiunti,successivamente,tachipnea e pallore.Adesso,a distanza di quasi quattro ore,ho ancora confusione mentale e stanchezza generalizzata.Non fumo da 8 mesi,non sono anemico e nè ho problemi diabetici,elettrolitici o tiroidei,soffro di pressione bassa da sempre (in media 100-60).
Grazie anticipatamente
Cordiali Saluti
[#1]
Guardi supporre di avere un problema non significa aver dimostrato che ci sia....è per questo che la supposizione viene considerata la madre di tutti gli errori...Per esser certi che lei non soffra di tachicardie parossistiche bisognerebbe eseguire uno studio elettrofisiologico intracavitario (che è un'indagine provocativa), ma se vuole il mio parere da "addetto ai lavori" le probabilità che lei ne soffrà sono bassissime e quindi le sconsiglio di eseguirlo....Il suo vero problema è l'ansia e lo sà...
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta e il consiglio professionale che mi ha dato.
Mi può dire, per pura curiosità intellettuale, quali sono "sintomatologicamente" parlando le differenze tra una tachicardia sinusale da dap e una tachicardia parossistica? Non è il mio caso ma conosco persone che mi hanno parlato di attacchi di panico con tachicardie molto importanti (anche 160 bpm) e non credo, quindi, che utilizzare una soglia massima in bpm dia una esauriente risposta alla differenza tra le due tachichardie. Io ho capito solo che i possibili, ma non comunissimi, sintomi avvertiti durante una tachicardia parossistica (dispnea,vertigini,confusione mentale) sono una conseguenza dell'aumento repentino dei battiti cardiaci e ciò si verifica, con molta più probabilità, in soggetti con alla base problemi cardiocircolatori e\o nel momento in cui i battiti crescono sempre più di intensità. Non ho trovato, poi, nessun sintomo successivo alla conclusione della crisi parossistica (se non bisogno di urinare) come, invece, succede spesso nell'attacco di panico (stanchezza generalizzata, confusione mentale). Anche in questo caso però il bisogno impellente di urinare può verificarsi anche alla fine di un attacco di panico per via dell'adrenalina che aumenta conseguenzialmente allo stesso.
Ho capito, poi, che nella tachicardia parossistica non c'è mai prima un sintomo di "avvertimento" ma la tachicardia stessa è il sintomo iniziale. La tachicardia aumenta in maniera repentina e non scalando di intensità?
E' vero poi che la tachicardia parossistica è molto meno probabile che si verifica quanto più una persona invecchia?
Grazie ancora
Cordiali Saluti
Mi può dire, per pura curiosità intellettuale, quali sono "sintomatologicamente" parlando le differenze tra una tachicardia sinusale da dap e una tachicardia parossistica? Non è il mio caso ma conosco persone che mi hanno parlato di attacchi di panico con tachicardie molto importanti (anche 160 bpm) e non credo, quindi, che utilizzare una soglia massima in bpm dia una esauriente risposta alla differenza tra le due tachichardie. Io ho capito solo che i possibili, ma non comunissimi, sintomi avvertiti durante una tachicardia parossistica (dispnea,vertigini,confusione mentale) sono una conseguenza dell'aumento repentino dei battiti cardiaci e ciò si verifica, con molta più probabilità, in soggetti con alla base problemi cardiocircolatori e\o nel momento in cui i battiti crescono sempre più di intensità. Non ho trovato, poi, nessun sintomo successivo alla conclusione della crisi parossistica (se non bisogno di urinare) come, invece, succede spesso nell'attacco di panico (stanchezza generalizzata, confusione mentale). Anche in questo caso però il bisogno impellente di urinare può verificarsi anche alla fine di un attacco di panico per via dell'adrenalina che aumenta conseguenzialmente allo stesso.
Ho capito, poi, che nella tachicardia parossistica non c'è mai prima un sintomo di "avvertimento" ma la tachicardia stessa è il sintomo iniziale. La tachicardia aumenta in maniera repentina e non scalando di intensità?
E' vero poi che la tachicardia parossistica è molto meno probabile che si verifica quanto più una persona invecchia?
Grazie ancora
Cordiali Saluti
[#3]
Clinicamente non ci sono criteri differenziali....di aritmie ce ne sono tante (molte chiamate tachicardia) e le caratteristiche cliniche sono molto simili e poco distinguibili da un'accelerazione fisiologica del battito come può verificarsi durante una crisi di panico. Una tachicardia parossistica su base congenita in genere si manifesta in giovane età (ma non è matematico), mentre altre forme come le automatiche possono presentarsi in età più avanzata, ma ripeto clinicamente non è possibile differenziarle....
saluti
saluti
[#4]
Utente
Grazie ancora per la celerità della risposta.
Quindi, se ho ben capito: A) una crisi di tachicardia parossistica può avvenire anche con un battito attorno ai 120-150, B) ciò che contraddistingue la stessa da una tachicardia sinusale da dap è verificabile solo con ecg durante la crisi, C) non si può giungere ad una diagnosi certa basandosi solo ed esclusivamente su carattersitiche cliniche (sintomi premonitori, sintomi post-crisi).
A questo punto mi viene da pensare. Quante diagnosi di "crisi di panico" vengono curate come tali e invece sono tutt'altro?
Cordialità
Quindi, se ho ben capito: A) una crisi di tachicardia parossistica può avvenire anche con un battito attorno ai 120-150, B) ciò che contraddistingue la stessa da una tachicardia sinusale da dap è verificabile solo con ecg durante la crisi, C) non si può giungere ad una diagnosi certa basandosi solo ed esclusivamente su carattersitiche cliniche (sintomi premonitori, sintomi post-crisi).
A questo punto mi viene da pensare. Quante diagnosi di "crisi di panico" vengono curate come tali e invece sono tutt'altro?
Cordialità
[#8]
Utente
Salve, le scrivo a distanza di due mesi circa per chiederle una informazione.
Negli ultimi due anni, ovvero da quando soffro dei disturbi che le descrivevo nel primo consulto, accanto ai fenomeni come sudorazione profusa, vertigini croniche, ansia ecc ho problemi che si presentano appena finisco di mangiare o, addirittura, mentre stò ancora mangiando.
I sintomi sono capogiri, stanchezza, sudorazione. Il tutto dura una mezz'ora circa. C'è solo un leggero incremento del battito cardiaco da 68-72 a 80-86, la pressione rimane nella norma. Non ho nessun fenomeno legato direttamente all'apparato digestivo. Non soffro di diabete o glicemia reattiva nè di ernia iatale.
Facendo delle ricerche mi sono imbattuto nella sindrome di Brugada anche se dai 6 ecg effettuati non risulta nulla di anomalo e nè ho ereditarietà con tale malattia. Ho letto che questa sindrome si presenta molto spesso dopo mangiato a causa dell'ipertono vagale ma non mi è chiaro se si presenta con tachicardia o altro. Un sintomo ricorrente è la sincope ma io non sono mai svenuto anche se molto spesso ho avuto fenomeni lipotimici senza perdita di coscienza (stando troppo tempo in piedi, in ambienti molto caldi, in mezzo alla folla, dopo aver fatto degli intensi sforzi). Sono ipoteso da sempre.
Grazie anticipatamente per l'ennesimo consulto
Cordiali saluti
Negli ultimi due anni, ovvero da quando soffro dei disturbi che le descrivevo nel primo consulto, accanto ai fenomeni come sudorazione profusa, vertigini croniche, ansia ecc ho problemi che si presentano appena finisco di mangiare o, addirittura, mentre stò ancora mangiando.
I sintomi sono capogiri, stanchezza, sudorazione. Il tutto dura una mezz'ora circa. C'è solo un leggero incremento del battito cardiaco da 68-72 a 80-86, la pressione rimane nella norma. Non ho nessun fenomeno legato direttamente all'apparato digestivo. Non soffro di diabete o glicemia reattiva nè di ernia iatale.
Facendo delle ricerche mi sono imbattuto nella sindrome di Brugada anche se dai 6 ecg effettuati non risulta nulla di anomalo e nè ho ereditarietà con tale malattia. Ho letto che questa sindrome si presenta molto spesso dopo mangiato a causa dell'ipertono vagale ma non mi è chiaro se si presenta con tachicardia o altro. Un sintomo ricorrente è la sincope ma io non sono mai svenuto anche se molto spesso ho avuto fenomeni lipotimici senza perdita di coscienza (stando troppo tempo in piedi, in ambienti molto caldi, in mezzo alla folla, dopo aver fatto degli intensi sforzi). Sono ipoteso da sempre.
Grazie anticipatamente per l'ennesimo consulto
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 14.5k visite dal 04/07/2013.
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