Aneurisma del setto interiatrale
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Gentile signora,
le nuove tecniche ecografiche permettono di rilevare situazioni che prima con la sola visita sfuggivano. A quel livello, nella vita intrauterina si trova un forame che poi si chiude ma la parete è piuttosto sottile e tende a dilatarsi, a sfiancarsi formando quest'aspetto. Se non c'è una concomitante pervietà non è un'alterazione che ha problemi particolari, se non la prevenzione di eventuali coauguli che si potrebbero formare prorio per la turbolenza del flusso a quel livello. Si fa dunque la corretta profilassi antiaggregante o anticoaugulante; lo sceglie lo specialista in base a tante valutazioni.
Una dilatazione aneurismatica del setto può verificarsi anche dopo un infarto ma non è il suo caso, altrimenti l'avrebbe segnalato.
Per quanto concerne il prolasso della tricuspide, andrà periodicamente monitorato perchè non c'è altra terapia, se non quella chirurgica, qualora diventasse significativoa livello di ferformance cardiaca.
Nell'attesa che qualche collega esperto in materia e specialista cardiologo, come lei ha richiesto, le risponda per approfondire sulla sua domanda, spero nel frattempo di esserle stata utile in qualche modo.
Le porgo cordiali saluti
Agnesina Pozzi
le nuove tecniche ecografiche permettono di rilevare situazioni che prima con la sola visita sfuggivano. A quel livello, nella vita intrauterina si trova un forame che poi si chiude ma la parete è piuttosto sottile e tende a dilatarsi, a sfiancarsi formando quest'aspetto. Se non c'è una concomitante pervietà non è un'alterazione che ha problemi particolari, se non la prevenzione di eventuali coauguli che si potrebbero formare prorio per la turbolenza del flusso a quel livello. Si fa dunque la corretta profilassi antiaggregante o anticoaugulante; lo sceglie lo specialista in base a tante valutazioni.
Una dilatazione aneurismatica del setto può verificarsi anche dopo un infarto ma non è il suo caso, altrimenti l'avrebbe segnalato.
Per quanto concerne il prolasso della tricuspide, andrà periodicamente monitorato perchè non c'è altra terapia, se non quella chirurgica, qualora diventasse significativoa livello di ferformance cardiaca.
Nell'attesa che qualche collega esperto in materia e specialista cardiologo, come lei ha richiesto, le risponda per approfondire sulla sua domanda, spero nel frattempo di esserle stata utile in qualche modo.
Le porgo cordiali saluti
Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 27/05/2008.
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