Tachicardia sinusale persistente
Salve,
Sono una ragazza di 22 anni normopeso. Dal 7 febbraio ho una tachicardia persistente, intesa come alterazione della frequenza del mio normale battito, per buona parte della giornata i battiti sono compresi tra 90 e 110 è soprattutto aumentano al minimo sforzo, anche fare una rampa di scale mi dà affanno. Premetto di non essere un soggetto ansioso ma lo sto diventando non riuscendo a risolvere il problema. inizialmente ho fatto ecografia tiroidea, da cui risulta "tessuto disomogeo" di non univoca interpretazione-flogosi, raccolte colloidali, pe relative analisi tiroidee che però risultano essere nella norma. A quel punto sono stata indirizzata verso una possibile causa gastrica quale reflusso che curò con pantoprazolo e gastrogel o una possibile ernia jatale. il gastroenterologo spinge per fare la gastroscopia mentre il mio dottore per approfondire un'eventuale tiroidite. Inoltre ho effettuato due ecg con risultato negativo e una visita cardiologica con ecocolor doppler che ha evidenziato un leggero prolasso mitrale. Il cardiologo mi ha prescritto betabloccanti e gocce calmanti. A questo punto a quasi due mesi dall'insorgere del problema non ho ancora una risposta univoca, e soprattutto non so a chi dare retta! Avendo 22 anni vorrei evitare di prendere betabloccanti che comunque risolverebbero solo temporaneamente il mio problema. A questo punto chiedo un consiglio per il prossimo passo, visita endocrinologia, gastroscopia o altro? Inoltre da due settimane ho continue fitte non solo retrosternali o lungo il seno sinistro, ma anche in altre parte del corpo che non so se possano essere o meno riconducibili al problema originatio.
Ringrazio per la cortese attenzione e spero in eventuali risposte chiarificatrici.
Sono una ragazza di 22 anni normopeso. Dal 7 febbraio ho una tachicardia persistente, intesa come alterazione della frequenza del mio normale battito, per buona parte della giornata i battiti sono compresi tra 90 e 110 è soprattutto aumentano al minimo sforzo, anche fare una rampa di scale mi dà affanno. Premetto di non essere un soggetto ansioso ma lo sto diventando non riuscendo a risolvere il problema. inizialmente ho fatto ecografia tiroidea, da cui risulta "tessuto disomogeo" di non univoca interpretazione-flogosi, raccolte colloidali, pe relative analisi tiroidee che però risultano essere nella norma. A quel punto sono stata indirizzata verso una possibile causa gastrica quale reflusso che curò con pantoprazolo e gastrogel o una possibile ernia jatale. il gastroenterologo spinge per fare la gastroscopia mentre il mio dottore per approfondire un'eventuale tiroidite. Inoltre ho effettuato due ecg con risultato negativo e una visita cardiologica con ecocolor doppler che ha evidenziato un leggero prolasso mitrale. Il cardiologo mi ha prescritto betabloccanti e gocce calmanti. A questo punto a quasi due mesi dall'insorgere del problema non ho ancora una risposta univoca, e soprattutto non so a chi dare retta! Avendo 22 anni vorrei evitare di prendere betabloccanti che comunque risolverebbero solo temporaneamente il mio problema. A questo punto chiedo un consiglio per il prossimo passo, visita endocrinologia, gastroscopia o altro? Inoltre da due settimane ho continue fitte non solo retrosternali o lungo il seno sinistro, ma anche in altre parte del corpo che non so se possano essere o meno riconducibili al problema originatio.
Ringrazio per la cortese attenzione e spero in eventuali risposte chiarificatrici.
[#1]
Le cause di tachicardia sono molteplici: tra le piu' banali sono l'eccesso di caffeina, l'ansia, la nicotina, l'anemia...
Il suo cardiologo avra' certo indagato queste cause.
Non stia a preoccuparsi
cordialita'
cecchini
Il suo cardiologo avra' certo indagato queste cause.
Non stia a preoccuparsi
cordialita'
cecchini
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
La ringrazio per la gentile risposta dottore.
Però queste cause banali sono già state escluse, in quanto non fumo non bevo, ho eliminato il caffè e le analisi non hanno evidenziato anemia. Inoltre come dicevo la componente ansiogena non è stata alla base dell'insorgere del mio problema. Ora però mi trovo ad essere preoccupata per un eventuale sforzo cardiaco visto che la tachicardia non accenna a diminuire.
Lei pensa che dovrei assumere i betabloccanti?
La ringrazio nuovamente
Però queste cause banali sono già state escluse, in quanto non fumo non bevo, ho eliminato il caffè e le analisi non hanno evidenziato anemia. Inoltre come dicevo la componente ansiogena non è stata alla base dell'insorgere del mio problema. Ora però mi trovo ad essere preoccupata per un eventuale sforzo cardiaco visto che la tachicardia non accenna a diminuire.
Lei pensa che dovrei assumere i betabloccanti?
La ringrazio nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 29/03/2013.
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