Sintomatologie post miocardite.
Salve, sono Eugenio, 29 anni non fumatore ma in sovrappeso di 25 kg.
In Giugno dell'anno scorso mi è stato diagnosticato un episodio di Miocardite verosimilmente virale trattata esclusimante con aspirina, della quale però non è stato possibile determinare l'agente virale scatenante.
Sono stato dimesso dal reparto con una F.E. del 55% e con delle lievi ipocinesie parapicali.
Oggi mi ritrovo con un recupero della F.E. al 65%, con le medesime ipocinesie.
Ho effettuato una Rmn cardiaca e una tac coronarica, oltre a ecg, ecg da sforzo e holter cardiaco che non hanno rivelato altre problematiche se non una ipertensione da sforzo e un lieve spostamento dell'asse a sx.
Ho effettuato questi esami, in quanto sporadicamente 1 volta o 2 al mese, mi si presentano episodi di stanchezza marcata, molto invalidanti, con i seguenti sintomi.
Elenco i sintomi dell'ultimo episodio risalente alla settimana scorsa.
Inizia tutto con un risveglio improvviso in piena notte, con fiato corto e palpitazioni che poi si sono accompagnate nei giorni con:
- stanchezza,
- capogiri,
- confusione,
- serie difficoltà nello stare in piedi (causa stanchezza),
- mal di testa,
- dolori toracici e senso di pressiione alle spalle di lieve-media entità intermittenti,
- difficoltà nel fare inspirazioni complete,
- alvo semiliquido,
- tachicardia (max 110 bpm a riposo),
- pressione arteriosa più alta del solito 140/85 sotto Triatec come da terapia (di solito era 120/70 sotto farmaco).
- lieve nausea al mattino con capogiri.
Il tutto si protrae per 3 giorni circa, poi sono torno alla "normalità" anche dei parametri vitali. Di solito in seguito a questi episodi di è capitato di ripetere i marcatori di danno miocardico, che sono risultati negativi.
Mi è stato più volte riportato come un probabile episodio di ansia, ma mi rendo conto che effettivamente ansia non è, anche perchè essendo uno studente di Infermieristica mi reputo capace fare una anche minima distinzione tra un problema ansioso e uno non.
In più in famiglia, a mio padre sono state diagnosticate migliaia di extrasistoli, in seguito ad un episodio di Pericardite. E mia madre soffre di lievi aritmie anche lei.
Quello che vorrei chiederVi è come posso ad oggi muovermi per escludere un problema di fibrillazione atriale parossistica, seguente all'infezione virale, essendo la sua insorgenza (se di quello si tratta) casuale?
Devo cercare di far coincidere un holter cardiaco con l'insorgenza dei sintomi?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami e Vi porgo i miei più cordiali saluti.
Eugenio Scarlato.
In Giugno dell'anno scorso mi è stato diagnosticato un episodio di Miocardite verosimilmente virale trattata esclusimante con aspirina, della quale però non è stato possibile determinare l'agente virale scatenante.
Sono stato dimesso dal reparto con una F.E. del 55% e con delle lievi ipocinesie parapicali.
Oggi mi ritrovo con un recupero della F.E. al 65%, con le medesime ipocinesie.
Ho effettuato una Rmn cardiaca e una tac coronarica, oltre a ecg, ecg da sforzo e holter cardiaco che non hanno rivelato altre problematiche se non una ipertensione da sforzo e un lieve spostamento dell'asse a sx.
Ho effettuato questi esami, in quanto sporadicamente 1 volta o 2 al mese, mi si presentano episodi di stanchezza marcata, molto invalidanti, con i seguenti sintomi.
Elenco i sintomi dell'ultimo episodio risalente alla settimana scorsa.
Inizia tutto con un risveglio improvviso in piena notte, con fiato corto e palpitazioni che poi si sono accompagnate nei giorni con:
- stanchezza,
- capogiri,
- confusione,
- serie difficoltà nello stare in piedi (causa stanchezza),
- mal di testa,
- dolori toracici e senso di pressiione alle spalle di lieve-media entità intermittenti,
- difficoltà nel fare inspirazioni complete,
- alvo semiliquido,
- tachicardia (max 110 bpm a riposo),
- pressione arteriosa più alta del solito 140/85 sotto Triatec come da terapia (di solito era 120/70 sotto farmaco).
- lieve nausea al mattino con capogiri.
Il tutto si protrae per 3 giorni circa, poi sono torno alla "normalità" anche dei parametri vitali. Di solito in seguito a questi episodi di è capitato di ripetere i marcatori di danno miocardico, che sono risultati negativi.
Mi è stato più volte riportato come un probabile episodio di ansia, ma mi rendo conto che effettivamente ansia non è, anche perchè essendo uno studente di Infermieristica mi reputo capace fare una anche minima distinzione tra un problema ansioso e uno non.
In più in famiglia, a mio padre sono state diagnosticate migliaia di extrasistoli, in seguito ad un episodio di Pericardite. E mia madre soffre di lievi aritmie anche lei.
Quello che vorrei chiederVi è come posso ad oggi muovermi per escludere un problema di fibrillazione atriale parossistica, seguente all'infezione virale, essendo la sua insorgenza (se di quello si tratta) casuale?
Devo cercare di far coincidere un holter cardiaco con l'insorgenza dei sintomi?
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione dedicatami e Vi porgo i miei più cordiali saluti.
Eugenio Scarlato.
[#1]
Sicuramente per escludere una FA parossistica nel suo caso occorre eseguire Holter seriati. Solo se l'Holter dovesse risultare negativo in presenza dei sintomi riportati si può escludere l'FA, altrimenti potrebbe trattarsi di falsi negativi.
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 12/03/2013.
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