La tachicardia si è innescata
Buongiorno,chiedo nuovamente e cortesemente un vostro consulto e parere on line in attesa di intraprendere ulteriori accertamenti specialistici, anche per poter aver qualche indicazione aggiuntiva. Proprio ieri ho avuto (e non è il primo purtroppo) episodio di tachicardia: 147 battiti, ossigenazione 97, pressione arteriosa (misurata però quando i battiti erano già scesi a 118) 90-70. La tachicardia si è innescata in modo improvviso ed è perdurata in modo ininterrotto per circa tre ore. trascorse le tre ore si è bruscamente interrotta portando i battiti prima a 118 e solo dopo alcune ore a 95. Frequente il bisogno di urinare e il senso di spossatezza anche nel corso della giornata. Vi informo (ma vi avevo già fornito questi dati mi sembra), che nel 2010 mi è stato diagnosticato un prolasso della mitrale con lieve insufficienza della stessa in aggiunta ad extrasistolia ventricolare singola e monomorfa, inizialmente e per due anni circa curato con betabloccante ed ora interrotto. Quello che vi chiedo è innanzittutto quali rischi si possono correre durante questi episodi tachicardici (io in genere continuo a svolgere le mie normali mansioni), se dovrei fare accertamenti specifici diversi dal normale controllo cardiologico..Aggiungo che in famiglia abbiamo ereditarietà per le patologie cardiache e diversi casi di infarto.
In attesa di un vostro gentile riscontro porgo cordiali saluti
In attesa di un vostro gentile riscontro porgo cordiali saluti
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Occorre innanzitutto fare una diagnosi...E' probabile che lei abbia un'aritmia cardiaca, da come descrive i sintomi, ma bisogna stabilire tra le tante forme, sia sopraventricolari che eventualmente ventricolari, si stà parlando. L'Holter ECG può non consentire una diagnosi perchè se i fenomeni non si verificano durante la registrazione i risultati saranno falsamente negativi. Visto però che lei riferisce che i sintomi durano ore l'atteggiamento migliore per una diagnosi è di recarsi rapidamente al più vicino PS per fare un ECG. Solo dopo la diagnosi si potrà parlare della migliore terapia e certo la cosa peggiore è usare farmaci "alla cieca" betabloccanti o meno....
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
La ringrazio per la chiarezza della risposta e concordo perfettamente sulla terapia farmacologica. Non mi sono mai recata in PS, forse anche sbagliando e sottovalutando gli episodi, perchè non essendo soggetto ansioso di solito attendo che tutto passi. Ultimamente però ho cominciado a domandarmi se potessero esistere rischi oggettivi vista la lunga durata (non di tutti per fortuna, ma di alcuni) episodi tachicardici.
Ancora grazie per la disponibilità, seguirò le Sue indicazioni.
Saluti.
Ancora grazie per la disponibilità, seguirò le Sue indicazioni.
Saluti.
[#3]
Utente
Gentile dottor Rillo,
Le scrivo perchè vista la sua precedente disponibilità e repentinità nel rispondermi, volevo aggiornarla sugli ultimi eventi. Ieri ho avuto un nuovo episodio di tachicardia (168 FC e all'arrivo in H 150 FC). Questa volta ho lasciato tutto e mi sono recata al più vicino pronto soccorso.
La diagnosi è stata fibrillazione atriale parossistica regredita spontaneamente dopo circa tre ore (ecg in triage tachicardia a complessi stretti-esami del sangue tutto nella norma). All'arrivo i medici pensavano di dover intervenire con una cardioversione da farmaco o elettrica, poi tutto si è risolto per il meglio. Ora mi hanno consigliato uno studio elettrofisiologico per valutare meglio la situazione.
Mi piacerebbe anche questa volta conoscere il suo parere in merito, e comprendere meglio il grado di serietà della fibrillazione.
Ancora grazie.
Cordiali saluti
Le scrivo perchè vista la sua precedente disponibilità e repentinità nel rispondermi, volevo aggiornarla sugli ultimi eventi. Ieri ho avuto un nuovo episodio di tachicardia (168 FC e all'arrivo in H 150 FC). Questa volta ho lasciato tutto e mi sono recata al più vicino pronto soccorso.
La diagnosi è stata fibrillazione atriale parossistica regredita spontaneamente dopo circa tre ore (ecg in triage tachicardia a complessi stretti-esami del sangue tutto nella norma). All'arrivo i medici pensavano di dover intervenire con una cardioversione da farmaco o elettrica, poi tutto si è risolto per il meglio. Ora mi hanno consigliato uno studio elettrofisiologico per valutare meglio la situazione.
Mi piacerebbe anche questa volta conoscere il suo parere in merito, e comprendere meglio il grado di serietà della fibrillazione.
Ancora grazie.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 07/03/2013.
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