Delucidazione sintomi

Salve,
mi scuso per l'ennesimo consulto ma vorrei dare una risposta precisa e concreta ai miei sintomi.

Perchè quando mi alzo, da seduto o da disteso, la pressione arteriosa e i battiti cardiaci hanno un leggero aumento (mai tachicardia)? Non dovrebbe avvenire il contrario?
Perchè quando mi alzo velocemente, da seduto o da disteso, ho un leggero capogiro?
Perchè nella fase di recupero di qualsiasi attività fisica, soprattutto dopo aver effettuato lo squat, ho capogiri e nausea?
Perchè se parlo a lungo e con enfasi avverto capogiri, dispnea e successiva nausea?
Perchè alcune volte nella fase finale della defecazione (ponzamento), in particolare se faccio sforzo, avverto dispnea e conseguenti capogiri?
Perchè nei luoghi caldo umidi (dopo la doccia, estate, cucina) avverto, a volte, dispnea (non affanno) e capogiri?
Tutti questi sintomi, per quel che ho letto, rientrano nella "manovra di Valsalva" che si viene a creare, involontariamente, sotto sforzo (squat in particolare) e durante la fase finale della defecazione, ma come spiegare i sintomi che avverto mentre parlo ad alta voce? Come spiegare ciò che mi capita con il caldo umido?
I sintomi che avverto, da parte mia, li avvicino moltissimo a quelli della distonia vasovagale.
Quanto c'è di accostabile tra la manovra di Valsalva e la distonia vasovagale?
Perchè in un soggetto giovane come me, che ha sempre fatto pesistica, la manovra di Valsalva dovrebbe aver iniziato a causare questi problemi?
Come potete leggere dai miei consulti ho effettuato indagini diagnostiche sia dal punto di vista cardiologico che pneumologico. Aggiungo, però, di non aver mai fatto esami strumentali durante la manovra di Valsalva.
Vi prego di non dirmi che è ansia perchè non riesco ad accettare in nessun modo l'accostamento tra le due cose.

Grazie anticipatamente.
Cordiali saluti.


[#1]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
La manovra di Valsalva induce delle modifiche emodinamiche che possono innescare meccanismi responsabili dei suoi sintomi....
sintomi che si possono manifestare anche indipendentemente dal Valsava (che si inserisce in un contesto di ipersensibilità vagotonica, ma non ne è la causa)..
per i disturbi posturali (sono perfettamente compatibili) può trattarsi di ipotensione ortostatica che può essere considerata anch'essa una distonia neurovegetativa...
In conclusione sono sintomi da alterazioni banali e funzionali (non ha alcuna malattia organica) e sono benigni, tralaltro molto frequenti nella popolazione sana, anche se capisco che la fanno vivere non bene....
Non conviene però a mio giudizio tentare alcuna terapia visto anche la scarsa importanza clinica dei suoi disturbi (non è mai svenuto, vero ?)..
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

No, non sono mai svenuto nella mia vita.
Anche io sospettavo che ci potesse essere un abbassamento della pressione arteriosa in ortostatismo ma ciò, come ho potuto verificare moltissime volte, non avviene. Misurandola, passando dalla posizione seduta all'impiedi, come ho scritto nel post precedente, c'è un sensibilissimo aumento pressorio che rimane, comunque, nel range dei valori normali-bassi (ad esempio 110\55 disteso e 120\60 all'impiedi).
Anche se ciò avvenisse non darei una spiegazione logico-scientifica del perchè alcuni sintomi avvengono anche stando seduto o ad esempio parlando ad alta voce.
Per quanto riguarda la distonia vasovagale ho letto che sul nervo vago posso influire moltissime condizioni (artrosi cervicale, nicotina, manovra di Valsalva, stress) e che purtroppo non c'è un modo nè reale e nè chiaro per poter visitare il nervo vago nè, tantomeno, un metodo attendibile per "curarlo".
Ho pensato di effettuare un ecocolordoppler durante la manovra di Valsalva e all'impiedi. La mia preoccupazione è quella di avere il forame ovale pervio che, anche se presente in un gran numero di persone, può comunque darmi problemi soprattutto facendo sport.
Non vorrei sottopormi direttamente ad un ecotransesofageo, non riuscirei sicuramente a farlo!

Grazie ancora
Saluti

[#3]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Troppi dubbi e troppe supposizioni di pertinenza medica che lei come paziente non dovrebbe fare... se vuole un consiglio si fidi di più di quello che le viene detto e pensi meno in termini medici. Anche per noi che medici siamo nel momento in cui diventiamo pazienti cerchiamo di "dimenticare" di esserlo affidandoci con fiducia alle decisioni e ai consigli dei colleghi (soprattutto se il problema non è della nostra diretta branca d'interesse) e questo se vogliamo contribuire a far andare le cose nel verso giusto (quindi nel nostro diretto interesse). Da buon intenditor....
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora per i suggerimenti.

Vorrei, però, raccontarle degli episodi per me abbastanza significativi.
Una volta dopo aver fumato una sigaretta (non fumo più da 4 mesi) ho iniziato ad avvertire sintomi quali capogiro, sudorazione alle mani, leggero aumento della frequenza cardiaca, palpitazioni, nausea. Mi sono disteso e dopo una mezz'oretta circa mi è passato tutto. Alla fine di questo episodio mi è venuto un urgente bisogno di urinare. L'urina era molto chiara, quasi tendente al colore dell'acqua.
In altre circostanze oltre al bisogno di urinare (non sempre presente) avverto anche bisogno di defecare.
L'aumento dello stimolo ad urinare è sintomo solo della tachicardia parossistica o succede anche in una normale tachicardia?
Perchè alla fine di questi episodi in cui non c'è sempre un aumento della frequenza cardiaca avverto molto stanchezza che perdura per tutto il resto dellla giornata?

Grazie ancora
Cordialità
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Se proprio vuole può eseguire un Holter cardiaco al fine di escludere eventuali tachicardie non fisiologiche durante i sintomi che descrive.
Saluti
[#6]
Utente
Utente
Ho eseguito un Holter delle 24h nel novembre del 2011 ma riuscii a registrare solo una banale tachicardia sinusale a 106 bpm.
Nello stesso periodo ho utilizzato un holter ad eventi per sette giorni, anche questa volta, senza registare nulla di rilevante.
I miei dubbi sorgono per la diagnosi di attacchi di panico che mi è stata fatta.
I sintomi e, spesso, anche le modalità in cui si presentano i miei presunti attacchi di panico sono sovrapponibili a quelli della tachicardia parossistica. Alcuni "attacchi di panico" sono arrivati in luoghi caldi, dopo sforzi fisici o mentre parlavo con enfasi. Avevano una durata notevolmente lunga rispetto alla casistica.
Premetto che durante queste "crisi" non sono mai riuscito a contare i battiti perchè troppo preso dai sintomi, ma non credo di aver raggiunto i 180 o i 200 bpm. La tachicardia non è mai stato il sintomo iniziale ed isolato e non è mai nè durata poco tempo e nè, tantomeno, è iniziata o svanita nel nulla.
Al contrario sono iniziate sempre con dei sintomi premonitori tra cui: dispnea, sudorazione, estremità fredde, vertigini, sensazione pre-sincope, paura, ansia, poca lucidità, tremolii, nausea e fenomeni sfinterici. Non sono mai stati presenti dolori toracici ed extratoracici, extrasistoli, svenimenti o forte abbassamento pressorio.

Cordialità.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
E' possibile che si tratti di crisi di panico o di ipervagotonia precipitata da particolari circostanze...è improbabile che si tratti di crisi di tachicardia parossistica.
Saluti
[#8]
Utente
Utente
Vorrei concludere facendole due domande di natura tecnica.

Quando voglio misurare la mia pressione arteriosa in ortostatismo il braccio devo mantenerlo parallelo al corpo o perpendicolare al cuore?

Secondo lei è consigliato, nel mio caso, sottopormi ad un esame come l'emogasanalisi?
A volte ho come l'impressione di non sentirmi ben ossigenato e ho paura che molti dei miei sintomi cronici (vertigini in primis) possano dipendere da questo problema.
Esiste un esame alternativo all'emogasanalisi?
Per quanto ho letto è un esame non privo di rischi e soprattutto è spesso non attendibile.
Premetto che la spirometria e il saturimetro sono perfetti.

Grazie ancora

Cordialità
[#9]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Non ha bisogno di emogasanalisi. La pressione và misurata stando seduti, dopo un breve relax di circa 10 m',con il braccio all'altezza del cuore.
Saluti
[#10]
Utente
Utente
Salve,
le scrivo per chiederle una informazione rispetto all'utilizzo dell'ossimetro-pulsimetro acquistato qualche settimana fa per monitorare la saturazione di ossigeno prima e dopo le mie attività sportive.
L'ossimetro-pulsimetro in questione è quello economico, a pinza, comprato in farmacia (50,00 euro circa).
Ho notato che l'Spo2 nel momento in cui lo misuro, a riposo, da seduto, è di circa 97\98 % con battiti tra i 68 e gli 85. Tenendolo sul dito ho notato però che questi valori dopo circa 10-15 secondi scendono e si attestano tra i 95\94%.
Questo indica una cattiva saturazione che giustificherebbe tutti i miei sintomi? E', semplicemente, legato al fatto che sono ipoteso (max 100\110 min 55\70)? Che ho sempre le dita freddissime e sudate (anche in estate)? O è dovuto al fatto che, anche dopo secondi, si abbassa la soglia di saturazione al dito per via della pinza dell'ossimetro che stringe sulle falangi?
Alzando il braccio al di sopra la testa, perpendicolare al corpo e tenendo l'ossimetro sul dito la saturazione scende a valori bassissimi 70-75%.
E' normale tutto ciò?
Lei mi dirà perchè si autoinduce ulteriori preoccupazioni e "gioca" con questo tipo di aggeggi? Sono, faticosamente, alla ricerca di una diagnosi! Spesso, come ben saprà, è una diagnosi incerta che va a creare l'ipocondria, l'ansia acuta e con essa gli attacchi di panico e la depressione ansiosa.
Spero possa capirmi...

Grazie ancora

Cordiali Saluti

[#11]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
La capisco, ma non la giustifico... Sà, così facendo alimenta quella preoccupazione che è alla base dei suoi problemi di ansia. Si tranquillizzi. Quello che riporta è normale.
Saluti
[#12]
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta.

La manovra di Valsalva, che eseguo involontariamente durante gli sforzi sportivi che pratico, mi comporta, spesso, un leggero capogiro, alcune volte accompagnato da annebbiamento della vista. Perchè succede? E' dovuto al fatto che durante la manovra di Valsalva arrivi meno sangue al cervello o ai labirinti o ad un difetto cardiocircolare (forame ovale pervio)? Il forame ovale pervio si può identificare anche con una normale ecografia transtoracia durante la manovra di Valsalva come, spesso, ho letto anche qui o ho sentito in tv durante il famoso "caso Cassano" o c'è bisogno, obbligatoriamente, di una ecocardiografia transesofagea o un ecocolordoppler transcranico con mezzo di contrasto?

Grazie
Saluti
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