Tachicardia quasi ininterrotta da una settimana
Salve, ho 28 anni e volevo esporvi il mio caso:
Premessa: nel 2008 ho avvertito per un mese circa dolori al petto lato sinistro, ho eseguito vari controlli (in famiglia sia i miei nonni sia mio padre soffrivano di cuore): elettrocardiogramma, ecocardiogramma, analisi del sangue e radiografia senza che però emergesse nulla di particolare. Alla fine i dolori sono scomparsi da soli senza che i medici consultati fossero riusciti a darmi una motivazione precisa se non quella dei dolori intercostali.
Una sera di un paio di settimane fa però questo dolore si è ripresentato in forma più forte accompagnato anche da lieve tachicardia , mi sono quindi recato al pronto soccorso per un controllo immediato. Anche stavolta ho eseguite le analisi di routine: prelievo del sangue ,elettrocardiogramma e radiografia ed anche stavolta non è risultato nulla di anomalo. Mi hanno però prescritto una visita dal cardiologo ed altre analisi del sangue riferite alla tiroide.
Il giorno successivo eseguo le analisi per la tiroide. Tutti i valori sono nella media.
Vado anche dal medico generico che ipotizza possa trattarsi dello stomaco in quanto mentre soffro del dolore avverto anche lo stimolo di emettere aria (eruttazione). Mi prescrive una cura di Omorpazen e Gaviscon.
Qualche giorno dopo vado anche dal cardiologo che mi fa un controllo approfondito compreso di ecocardio e mi dice che non ho nulla.
La sera stessa però mentre ero tranquillamente disteso a letto a leggere, attorno alle 20 sono cominciati a salirmi i battiti oltre i 100 con conseguente spossatezza e dolori al petto come se non facessi altro che correre da ore. Ho provato a stare ancora più fermo e tranquillo, a pensare ad altro ed a prendere una camomilla ma la situazione non è migliorata e sono riuscito ad addormentarmi solamente a notte inoltrata attorno alle 3:00.
Al mio risveglio la situazione è migliorata ma da allora (ormai sono passati 6 giorni) tranne per brevi frangenti non è più tornata alla normalità. Da riposo continuo ad avere attorno agli 80 come battito che proporzionalmente aumentano ad ogni "sforzo". Non è una tachicardia forte ma è sicuramente una situazione anormale per il mio organismo. Sento rimbombare ogni pulsazione e mi stanco con estrema facilità.
I dolori al petto al lato sinistro, invece sono diventati meno forti e frequenti.
Il medico generico mi dice che non ha idea di cosa possa essere
Il cardiologo ricollega tutto all'ansia e mi ha prescritto dell' Inderal ma non sono una persona ansiosa nè ne ho mai sofferto. Da oggi proverò a prenderlo ma non credo che l'ansia possa provocare uno stato di "alterazione" dei battiti quasi ininterrotto da così tanti giorni.
Cosa mi consigliate?
Premessa: nel 2008 ho avvertito per un mese circa dolori al petto lato sinistro, ho eseguito vari controlli (in famiglia sia i miei nonni sia mio padre soffrivano di cuore): elettrocardiogramma, ecocardiogramma, analisi del sangue e radiografia senza che però emergesse nulla di particolare. Alla fine i dolori sono scomparsi da soli senza che i medici consultati fossero riusciti a darmi una motivazione precisa se non quella dei dolori intercostali.
Una sera di un paio di settimane fa però questo dolore si è ripresentato in forma più forte accompagnato anche da lieve tachicardia , mi sono quindi recato al pronto soccorso per un controllo immediato. Anche stavolta ho eseguite le analisi di routine: prelievo del sangue ,elettrocardiogramma e radiografia ed anche stavolta non è risultato nulla di anomalo. Mi hanno però prescritto una visita dal cardiologo ed altre analisi del sangue riferite alla tiroide.
Il giorno successivo eseguo le analisi per la tiroide. Tutti i valori sono nella media.
Vado anche dal medico generico che ipotizza possa trattarsi dello stomaco in quanto mentre soffro del dolore avverto anche lo stimolo di emettere aria (eruttazione). Mi prescrive una cura di Omorpazen e Gaviscon.
Qualche giorno dopo vado anche dal cardiologo che mi fa un controllo approfondito compreso di ecocardio e mi dice che non ho nulla.
La sera stessa però mentre ero tranquillamente disteso a letto a leggere, attorno alle 20 sono cominciati a salirmi i battiti oltre i 100 con conseguente spossatezza e dolori al petto come se non facessi altro che correre da ore. Ho provato a stare ancora più fermo e tranquillo, a pensare ad altro ed a prendere una camomilla ma la situazione non è migliorata e sono riuscito ad addormentarmi solamente a notte inoltrata attorno alle 3:00.
Al mio risveglio la situazione è migliorata ma da allora (ormai sono passati 6 giorni) tranne per brevi frangenti non è più tornata alla normalità. Da riposo continuo ad avere attorno agli 80 come battito che proporzionalmente aumentano ad ogni "sforzo". Non è una tachicardia forte ma è sicuramente una situazione anormale per il mio organismo. Sento rimbombare ogni pulsazione e mi stanco con estrema facilità.
I dolori al petto al lato sinistro, invece sono diventati meno forti e frequenti.
Il medico generico mi dice che non ha idea di cosa possa essere
Il cardiologo ricollega tutto all'ansia e mi ha prescritto dell' Inderal ma non sono una persona ansiosa nè ne ho mai sofferto. Da oggi proverò a prenderlo ma non credo che l'ansia possa provocare uno stato di "alterazione" dei battiti quasi ininterrotto da così tanti giorni.
Cosa mi consigliate?
[#1]
Prima di intraprendere una qualsivoglia terapia deve essere formulata una diagnosi...Consiglio innanzitutto di eseguire un Holter cardiaco delle 24 h in assenza di influenze da inderal e poi stabilire eventuali altri approfondimenti diagnostici.
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Utente
E' passato un mese ed anche se in forma più lieve e diradata continuo a soffrire di tachicardia. Alla fine non ho mai preso l'inderal reputandolo inutile al mio problema.
Fondamentalmente i momenti di picco sono: dopo mangiato, al risveglio e sotto sforzo.
Ho eseguito l'holter che dice:
-ritmo sinusale con notevole escursione di frequenza
-assenza di pause
-normale conduzione atrioventricolare
-altre assenze varie
-FC media: 80
Il mio medico generico non ha saputo darmi indicazioni se non tornare dal cardiologo per far leggere anche a lui i risultati.
Penso però che non essendo venuti fuori con queste analisi problemi patologici al cuore, questa mia tachicardia sarà il sintomo di qualche altro problema.
In che direzione mi consigliate di muovermi?
Fondamentalmente i momenti di picco sono: dopo mangiato, al risveglio e sotto sforzo.
Ho eseguito l'holter che dice:
-ritmo sinusale con notevole escursione di frequenza
-assenza di pause
-normale conduzione atrioventricolare
-altre assenze varie
-FC media: 80
Il mio medico generico non ha saputo darmi indicazioni se non tornare dal cardiologo per far leggere anche a lui i risultati.
Penso però che non essendo venuti fuori con queste analisi problemi patologici al cuore, questa mia tachicardia sarà il sintomo di qualche altro problema.
In che direzione mi consigliate di muovermi?
[#3]
Valuti anche, se non l'ha già fatto, la funzione tiroidea con il dosaggio di FT3, FT4 e TSH nonchè esegua un prelievo di sangue per ecludere un'anemia. Utile può anche essere la ricerca delle catecolamine urinarie (e prodotti di degradazione come l'ac. vanilmandelico).
Cordialità
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.2k visite dal 19/02/2013.
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