Angioplastica o terapia farmacologica ?

Gentilissimo Professore, nel Marzo 2012 mio padre di 74 anni ha avuto un infarto. Ha la glicemia alterata oscilla da 119 a 140. E' iperteso, in sovrappeso, non fuma. Precedentemente all'infarto ha effettuato i seguenti esami Ecocardiogramma 11/10 : ipertrofia parietale alterata fase diastolica. Ecocardiogramma 03/12 : cinesi ridotta ef 45% acinesia tratto basale parete inferiore e siv posteriore. Il mese successivo invece ha fatto la coronografia 04/12: iva stenosi 40% iva prox, ramo intermedio di buona calibro stenosi 70% tratto medio cx stenosi subocclusiva subito dopo origine del imo di buon calibro coro dx esente Il medico scelse per la terapia farmacologica invece dell'angioplatica : Carvedilolo 6,25 una cp x 2 plavix una cp, cardioaspirina, pantorc, unipril 2,5 una cp , torvast 40 una cp e di effettuare periodicamente il test da sforzo. Ha quindi effettuato il test da sforzo in 01/2013 : max bev coppia negativo E.o :aia nei limiti, attività ritmica, toni puri, pause libere, assenza di congestione venosa Eg: ritmo sinusale prevalenza sx Scintigrafia miocardica effettuata la scorsa settimana : lieve ipoeprfusione inferolaterale ed apicale associata a componente necrotica non transmurale in sede inferolaterale test max bigemine negativo. L'attuale cardiologo si è stupito che il collega lo scorso anno non abbia effettuato l'angioplastica. Cosa bisognerebbe fare ? Continuare la terapia con farmacologica del primo cardiologo oppure fare l' angioplastica come consiglia il nuovo cardiologo
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Da cio che scrive, con il beneficio di non potere vedere le immagini della coronarografia, riterrei opportuno un tentativo di angioplastica del ramo circonflesso.
Arrivederci
cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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