Prolasso valvola mitrale e viaggio a climi polari
Buongiorno, il mio ragazzo ha un prolasso della valvola mitrale da quando è nato.
Lo ha scoperto però durante la visita per il militare e da allora ogni anno lo controlla. Da qualche settimana ha degli episodi duranti i quali sente il cuore battere forte in petto e per questo alcune notti non è riuscito a dormire. Associato a questo battere avverte anche un senso di oppressione al petto. Ha avuto qualche episodio anche durante il giorno, ma meno intensi.
Siamo stati da un cardiochirurgo che ci ha prospettato l'operazione di riparazione della valvola, senza aver potuto visionare però l'esito di un eco che abbiamo eseguito proprio ieri: il prolasso è moderato oramai da qualche anno e il valore del ventricolo sinistro è rimasto pressochè costante attorno ai 60mm.
1) tali sintomi sono associabili soltanto al prolasso o posso essere dovuti a qualche altra causa, magari pure estranea al cuore?
2) quali sono le linee di misura generali per capire quando diventa consigliabile fare l'intervento?
3) per l'eventuale operazione di riparazione esiste soltanto l'operazione a cuore fermo con apertura dello sterno o ci sono possibilità di operazioni meno invasive e a cuore battente?
4) quali sono in Italia i centri ospedalieri di eccellenza per la cura e gli interventi di questo tipo di patologia?
5) stiamo progettando un viaggio in norvegia, quindi potremmo dover stare alcune ore a bassissime temperature (anche a -40°), c'è qualche controindicazione per chi soffre di questo tipo di prolasso oppure possiamo andare senza problemi?
Grazie mille
Cordiali saluti
Lo ha scoperto però durante la visita per il militare e da allora ogni anno lo controlla. Da qualche settimana ha degli episodi duranti i quali sente il cuore battere forte in petto e per questo alcune notti non è riuscito a dormire. Associato a questo battere avverte anche un senso di oppressione al petto. Ha avuto qualche episodio anche durante il giorno, ma meno intensi.
Siamo stati da un cardiochirurgo che ci ha prospettato l'operazione di riparazione della valvola, senza aver potuto visionare però l'esito di un eco che abbiamo eseguito proprio ieri: il prolasso è moderato oramai da qualche anno e il valore del ventricolo sinistro è rimasto pressochè costante attorno ai 60mm.
1) tali sintomi sono associabili soltanto al prolasso o posso essere dovuti a qualche altra causa, magari pure estranea al cuore?
2) quali sono le linee di misura generali per capire quando diventa consigliabile fare l'intervento?
3) per l'eventuale operazione di riparazione esiste soltanto l'operazione a cuore fermo con apertura dello sterno o ci sono possibilità di operazioni meno invasive e a cuore battente?
4) quali sono in Italia i centri ospedalieri di eccellenza per la cura e gli interventi di questo tipo di patologia?
5) stiamo progettando un viaggio in norvegia, quindi potremmo dover stare alcune ore a bassissime temperature (anche a -40°), c'è qualche controindicazione per chi soffre di questo tipo di prolasso oppure possiamo andare senza problemi?
Grazie mille
Cordiali saluti
[#1]
I disturbi che lei riporta possono dipendere dal problema valvolare mitralico poichè il prolasso non è associato ad una insufficienza valvolare insignificante, altrimenti il cardiochirurgo non avrebbe consigliato l'intervento. Direi che è sconsigliabile programmare un viaggio impegnativo come quello che ha descritto. Anzi consiglierei di rivolgersi nuovamente a un cardiochirurgo di fiducia per rivalutare il problema. Di centri di eccellenza ce ne sono più di uno in Italia. Solo perchè personalmente ho svolto la mia professione a Milano presso il S. Raffaele le consiglierei di rivolgersi ai colleghi della cardiochirurgia, ma se vuole può tranquillamente far riferimento ad altri centri.
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
[#2]
Ex utente
Sottolineo che quando il cardiochirurgo ci ha prospettato l'ipotesi intervento ancora non aveva in mano l'ultimo esame ed inoltre che il dottore cardiologo che ha eseguito l'esame ieri ha definito l'intervento come una eventualità ancora lontana.
Ovviamente quindi ci rivolgeremo nuovamente ad uno specialista per definire bene il tutto.
Quando definisce il viaggio "impegnativo" si riferisce al fatto che le basse temperature possono creare danni al cuore o a cos'altro?
Chiedo scusa infine, ma ha tralasciato di rispondermi ad alcune domande abbastanza fondamentali, la 2 e la 3.
Grazie mille
Cordiali saluti
Ovviamente quindi ci rivolgeremo nuovamente ad uno specialista per definire bene il tutto.
Quando definisce il viaggio "impegnativo" si riferisce al fatto che le basse temperature possono creare danni al cuore o a cos'altro?
Chiedo scusa infine, ma ha tralasciato di rispondermi ad alcune domande abbastanza fondamentali, la 2 e la 3.
Grazie mille
Cordiali saluti
[#3]
Se legge bene tra "le righe" della mia risposta comprende che ho già fornito la mia opinione al riguardo:
1) Se il prolasso mitralico è senza insufficienza o con insufficienza lieve (ma in questo caso la funzione e la struttura del ventricolo sinistro sono normali e non con dimensioni di 60 mmm) lei può considerarsi "non cardiopatico"
2) se invece c'è insufficienza valvolare moderata o più importante il discorso cambia radicalmente e la patologia valvolare può anche associarsi ad aritmie importanti. In questo caso, quindi, il problema non và assolutamente sottovalutato e attività fisiche impegnative possono dare problemi (non sò cosa farà in Norvegia, ma se dovesse considerare gli sport invernali potrebbe essere pericoloso).
3) per la domanda n. 3 le ho consigliato una rivalutazione cardiochirurgica con uno specialista di fiducia che saprà darle adeguate risposte sull'eventuale tipologia di intervento.
Con questo spero che lei abbia compreso e ulteriore aiuti non credo proprio di potergliene dare a distanza.
Saluti
1) Se il prolasso mitralico è senza insufficienza o con insufficienza lieve (ma in questo caso la funzione e la struttura del ventricolo sinistro sono normali e non con dimensioni di 60 mmm) lei può considerarsi "non cardiopatico"
2) se invece c'è insufficienza valvolare moderata o più importante il discorso cambia radicalmente e la patologia valvolare può anche associarsi ad aritmie importanti. In questo caso, quindi, il problema non và assolutamente sottovalutato e attività fisiche impegnative possono dare problemi (non sò cosa farà in Norvegia, ma se dovesse considerare gli sport invernali potrebbe essere pericoloso).
3) per la domanda n. 3 le ho consigliato una rivalutazione cardiochirurgica con uno specialista di fiducia che saprà darle adeguate risposte sull'eventuale tipologia di intervento.
Con questo spero che lei abbia compreso e ulteriore aiuti non credo proprio di potergliene dare a distanza.
Saluti
[#4]
Ex utente
Grazie mille per la risposta e scusi l'incomprensione...
Le chiedo un'ultimissima cosa.
Per quanto riguarda la Norvegia, si tratta di un viaggio "a caccia" di aurore boreali dove si faranno delle uscite notturne di qualche ora con la macchina fotografica in attesa di poter fotografare l'aurora. Quindi non faremo sport particolari e si tratterà di stare fermi ad aspettare (ovviamente adeguatamente coperti e con possibilità di mettersi al riparo in caso di troppo freddo). Lei crede che le temperature così rigide possano arrecare danno al suo cuore e alla sua patologia?
Grazie mille
Cordiali saluti
Le chiedo un'ultimissima cosa.
Per quanto riguarda la Norvegia, si tratta di un viaggio "a caccia" di aurore boreali dove si faranno delle uscite notturne di qualche ora con la macchina fotografica in attesa di poter fotografare l'aurora. Quindi non faremo sport particolari e si tratterà di stare fermi ad aspettare (ovviamente adeguatamente coperti e con possibilità di mettersi al riparo in caso di troppo freddo). Lei crede che le temperature così rigide possano arrecare danno al suo cuore e alla sua patologia?
Grazie mille
Cordiali saluti
[#5]
No, non è questo che intendevo. Dovendo comunque mettere in preventivo situazioni diverse rispetto al quotidiano forse è il caso di rivalutare prima il problema cardiologico per poi affrontare il viaggio in tutta tranquillità.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.9k visite dal 16/01/2013.
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