I limiti massimi
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Gentile Signore, la frequenza cardiaca in un adulto sano, si aggira sui 70-75 battiti al minuto tenendo conto che uno stato di ansia costante, una iperfunzionalità della tiroide, attività fisica in soggetti non allenati, tachiaritmie, intossicazioni da farmaci, nicotina, alcool, problemi ad altri organi ecc possono aumentarla, mentre un'attività fisica costante/allenamento negli sportivi possono rallentarla, così come altre condizioni.
Se lei intende i limiti "massimi" per un cuore sano, ci sono tachiaritmie (tachicardie parossistiche) che sporadicamente possono portare molto in là la frequenza da 120 fino a 200 battiti al minuto. Naturalmente il muscolo cardiaco non può sotenere questi "ritmi" serrati a lungo senza mostrare ripercussioni e se le tachicardie persitono bisogna intervenire trovando le cause ed eliminandole.
Un motore non può essere portato su di giri oltre un certo limite ed un certo tempo, per quanto giovane e sano. Ma come mai questa domanda?
la saluto cordialmente
Agnesina Pozzi
Se lei intende i limiti "massimi" per un cuore sano, ci sono tachiaritmie (tachicardie parossistiche) che sporadicamente possono portare molto in là la frequenza da 120 fino a 200 battiti al minuto. Naturalmente il muscolo cardiaco non può sotenere questi "ritmi" serrati a lungo senza mostrare ripercussioni e se le tachicardie persitono bisogna intervenire trovando le cause ed eliminandole.
Un motore non può essere portato su di giri oltre un certo limite ed un certo tempo, per quanto giovane e sano. Ma come mai questa domanda?
la saluto cordialmente
Agnesina Pozzi
[#2]
Utente
Egregia Dr.ssa Agnesina Pozzi,
la ringrazio molto per la sua risposta.
In realtà mi rendo conto della difficoltà di scrivere qualcosa cercando di fare capire il concetto che si intende. E' sicuramente molto più semplice comprendere con il parlare..... (è una critica mia personale non riguarda sicurmante lei...)
Io sono stato fino alla età di 19 anni un cliclista a livello agoinistico, poi ho smesso di correre fino all'età di 31 anni (adesso ne ho 33).
Ho ricomincaito a correre perchè ho avuto (sto avendo) dei problemi al fegato (steatosi-fango biliare).
Per migliorare "lo smaltimento" dei grassi allora ho deciso di ricominciare a correre in bicicletta ovviamente a livello amatoriale.
In fuzione della mia esperiaza passata ho ricominciato gradualmente a "fare strada" e adesso riesco ad avere un buon passo e resitenza (circa 150Km oltre non mi voglio spingermi....).
Il battito cardiaco è solo una mia curiosità: ho comprato un cardiofrequanzimetro per valutare la mia soglia anaerobica ecc. ecc. e devo dire che a parte quando la strada si alza o spingo veramente al massimo il mio battito caridiaco resta con una frequanza intorno i 130 - 155 battiti al minuto (+/-).
Riesco ad avere invece dei picchi (in salita oppure in particolari condizioni di fatica) ove il battito caridaco arriva intorno ai 180-185 fino ad un massimo di 191, ovviamente per pochi istanti "minuti??"(fermo restando la corretta lettura del cardifreq.).
La mia domanda era riferito appunto a questo: la frequanza massima che un cuore "allenato" può avere senza subire danni a quanto può arrivare e per quanto tempo si può la può sopportare?
P.S: da quando sto praticando questo sport (a parte le litigate con mia moglie per il tempo che passo fuori casa....) la mia salute è decsamente miglirata: non ho più i mal di testa che mi perseguitavano quasi quotidianamente (sono impiegato e quindi faccio un lavoro molto sedentario) e poi la steatosi al fegato è scomparsa.
Ringraziando , scusandomi per la lungaggine La saluto calorosamente
la ringrazio molto per la sua risposta.
In realtà mi rendo conto della difficoltà di scrivere qualcosa cercando di fare capire il concetto che si intende. E' sicuramente molto più semplice comprendere con il parlare..... (è una critica mia personale non riguarda sicurmante lei...)
Io sono stato fino alla età di 19 anni un cliclista a livello agoinistico, poi ho smesso di correre fino all'età di 31 anni (adesso ne ho 33).
Ho ricomincaito a correre perchè ho avuto (sto avendo) dei problemi al fegato (steatosi-fango biliare).
Per migliorare "lo smaltimento" dei grassi allora ho deciso di ricominciare a correre in bicicletta ovviamente a livello amatoriale.
In fuzione della mia esperiaza passata ho ricominciato gradualmente a "fare strada" e adesso riesco ad avere un buon passo e resitenza (circa 150Km oltre non mi voglio spingermi....).
Il battito cardiaco è solo una mia curiosità: ho comprato un cardiofrequanzimetro per valutare la mia soglia anaerobica ecc. ecc. e devo dire che a parte quando la strada si alza o spingo veramente al massimo il mio battito caridiaco resta con una frequanza intorno i 130 - 155 battiti al minuto (+/-).
Riesco ad avere invece dei picchi (in salita oppure in particolari condizioni di fatica) ove il battito caridaco arriva intorno ai 180-185 fino ad un massimo di 191, ovviamente per pochi istanti "minuti??"(fermo restando la corretta lettura del cardifreq.).
La mia domanda era riferito appunto a questo: la frequanza massima che un cuore "allenato" può avere senza subire danni a quanto può arrivare e per quanto tempo si può la può sopportare?
P.S: da quando sto praticando questo sport (a parte le litigate con mia moglie per il tempo che passo fuori casa....) la mia salute è decsamente miglirata: non ho più i mal di testa che mi perseguitavano quasi quotidianamente (sono impiegato e quindi faccio un lavoro molto sedentario) e poi la steatosi al fegato è scomparsa.
Ringraziando , scusandomi per la lungaggine La saluto calorosamente
[#3]
Per carità, nessuna lungaggine...
Immaginavo che sotto ci fosse una situazione sportiva. Il fatto che la sua frequenza arrivi tanto oltre, durante uno sforzo, mi dice che lei ha ripreso a mettersi alla prova senza considerare che è passato del tempo dalle ultime sue performance agonistiche. Avrebbe dovuto ricominciare progressivamente per consentire appunto al suo fisico di riadattarsi.
Tenga presente che certi picchi di frequenza possono anche avere una componente di stress psicologico che esula dallo sforzo in sè.
Ad esempio se davanti ad una salita e prima di cominciarla attiviamo meccanismi emozionali stressanti di auto-competizione (frasi interiori come: "ce la farò nonostante non abbia più 19 anni"; "il mio fisico è perfettamente in grado di affrontarla", "non vorrei mi venisse il fiatone e dovessi fermarmi a metà", "ho la stessa forza di 10 anni fa" eccetera), immediatamente vengono liberate dai nostri surreni le sostanze adatte a questo tipo di aspettative, con le ovvie ripercussioni su frequenza e pressione sanguigna.
A 33 anni lei è certo un ragazzo in grado di avere ottime performance fisiche ma consideri che non è quel ragazzino di 19 e che non può mettersi a "competere" con se stesso.
Ben venga l'attività sportiva ma senza la componente che può stressarla ed assolutamente eviti di sottoporsi a sforzi senza cominciare, ri-cominciare, un progressivo e costante allenamento.
Ricambio i calorosi saluti
Agnesina Pozzi
Immaginavo che sotto ci fosse una situazione sportiva. Il fatto che la sua frequenza arrivi tanto oltre, durante uno sforzo, mi dice che lei ha ripreso a mettersi alla prova senza considerare che è passato del tempo dalle ultime sue performance agonistiche. Avrebbe dovuto ricominciare progressivamente per consentire appunto al suo fisico di riadattarsi.
Tenga presente che certi picchi di frequenza possono anche avere una componente di stress psicologico che esula dallo sforzo in sè.
Ad esempio se davanti ad una salita e prima di cominciarla attiviamo meccanismi emozionali stressanti di auto-competizione (frasi interiori come: "ce la farò nonostante non abbia più 19 anni"; "il mio fisico è perfettamente in grado di affrontarla", "non vorrei mi venisse il fiatone e dovessi fermarmi a metà", "ho la stessa forza di 10 anni fa" eccetera), immediatamente vengono liberate dai nostri surreni le sostanze adatte a questo tipo di aspettative, con le ovvie ripercussioni su frequenza e pressione sanguigna.
A 33 anni lei è certo un ragazzo in grado di avere ottime performance fisiche ma consideri che non è quel ragazzino di 19 e che non può mettersi a "competere" con se stesso.
Ben venga l'attività sportiva ma senza la componente che può stressarla ed assolutamente eviti di sottoporsi a sforzi senza cominciare, ri-cominciare, un progressivo e costante allenamento.
Ricambio i calorosi saluti
Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 25.5k visite dal 07/04/2008.
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