Monitoraggio della sindrome wpw

Buonasera. sono una ragazza di 24 anni, alla quale circa 5-6 anni fa è stata diagnosticata la sindrome WPW. ho sempre fatto sport dall'età di 6 anni e da quel che ricordo ho avuto episodi di tachicardia anche quando avevo 14 anni durante lo sport, che mi richiedevano di fermarmi. ciò nonostante durante le visite trovavano sempre solo un soffio al cuore e solo 5-6 anni fa appunto mi hanno parlato della WPW. in quell'anno avevo dovuto fare elettrocardiogramma sottosforzo, ecocardio- colordoppler, holter, e studio elettrofisiologico trans-esofageo, e solo dopo ciò avevo ottenuto l'idoneità agonistica. durante l'elettrofisiologico non erano riusciti a stimolar la tachicardia. mi avevano detto che c'era la possibilità dell'ablazione ma potevo anche farne a meno a quel tempo. tuttavia avrei dovuto rifare tale esame dopo 5 anni per continuare a fare agonismo. avendo messo un po da parte lo sport io non faccio una visita da allora (era maggio 2007 mi pare), anche perchè gli episodi di tachicardia non sono poi cosi frequenti. mi rendo conto che non posso esagerare con gli sforzi fisici perchè capisco a volte quando sto per stare male, ma altre volte succede all'improvviso, magari in relazione a stati d'ansia, e sto abbastanza male. la tachicardia è alternata a degli istanti in cui ho delle fitte e non sento più il battito. poi riprende la tachicardia. non sono attacchi lunghi come in passato (massimo mezzora, in passato anche tre ore) però mi compromettono tutta la giornata perchè divento debolissima.
volevo sapere se, essendo passati 5-6 anni dagli ultimi controlli, sia il caso di rifare lo stesso percorso fatto. vorrei sapere se ha senso riiniziare dalla visita sottosforzo e se eventualmente l'idea dell'ablazione sia davvero da valutare. ho rimandato per anni però ho paura che col passare del tempo la situazione peggiori, per cui sono pronta a prendere quest'iniziativa se proprio devo. ringrazio che mi risponderà
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.3k 3.7k 6
E' opportuno che lei esegua di nuovo uno studio elettrofisiologico per valutare la opportunita' di un'ablazione
Cordialita'
cecchini

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279 16
Credo che ci sia un pò di confusione...la Sindrome di WPW è legata alla presenza di un'alterazione ECG ben identificabile e potenzialmente responsabile di differenti forme di tachiaritmie, da quelle non pericolose a quelle pericolose...
L'ECG che le fanno presenta i segni della preeccitazione ventricolare o no ?
Se non sonopresenti non si può parlare di sindrome di WPW e le sue accelerazioni del battito possono dipendere anche da tachiarimie che nulla hanno a che vedere con il WPW.
Inoltre lo studio elettrofisiologico transesofageo è una metodica assolutamente obsoletà (poichè non permette di raccogliere le dovute informazioni per la diagnosi) e tralaltro è decisamente fastidiosa...
E' lo studio elettrofisiologico intracavitario che è dirimente e può tralaltro permettere di eseguire eventualmnete la famosa ablazione transcatetere che è risolutiva in una percentuale molto alta dei casi...
Si tratta però in entrambi i casi di tecniche assolutamente sicure solo in mani esperte e quindi il consiglio che le dò è di affidarsi ad un aritmologo che però sia all'altezza della situazione...
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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Utente
Utente
Scusi il ritardo nel rispondere ma ho dovuti cercare i risultati degli esami. dall'ECG risulta preeccitazione ventricolare intermittente. è stata riscontrata anche aritmia extrasistolica. nello studio elettrofisiologico invece c'è scritto: preeccitazione ventricolare manifesta, intermittente, in presenza di via anomala verosimilmente laterale sn, con pattern elettrofisiologico indicativo di basso rischio.

sono passati 5 anni e mezzo da questo esame. per cui mi chiedo, la situazione può essere peggiorata? non so se può aver qualcosa a che fare con questo, ma presento anche un lieve rigurgito della valvola mitrale. sono mesi ormai che sono sempre stanca, e ultimamente ho spesso un senso di pesantezza nel petto. ho paura di fare sport perchè al minimo sforzo sono sicura che mi viene la tachicardia. mi consigliate di fare un ECG sotto sforzo per riniziare? mi basta recarmi da un cardiologo della zona o da un medico di medicina sportiva come l'altra volta?grazie
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279 16
Il rigurgito mitralico non ha alcun rapporto con la via anomala della quale lei è portatrice. Anche i sintomi che riferisce, al di là della tachicardia, non fanno parte della sindrome del WPW (a meno che non siano presenti solo durante l'accelerazione del battito). Le caratteristiche della via anomala possono modificarsi nel tempo e anche peggiorare e per questo condividoil consiglio del Dr Cecchini a rivalutare il tutto con uno studio elettrofisiologico e una eventuale ablazione. Del resto per risolvere il problema, tanto più che la via è stata definita a sede laterale sinistra (e quindi il rischio di eventuale complicanze dell'ablazione è pressocchè inesistente se eseguita da un operatore esperto), non deve rivolgersi alla medicina sportiva, ma ad un bravo aritmologo in grado di eseguire la procedura interventistica.
Saluti
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Utente
Utente
la ringrazio. provvederò a fissare un altro studio elettrofisiologico. grazie
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