Artimia, bradicardia

Gentili Dottori,

Mio padre (73 anni) subì un infarto del miocardio nel lontano 1995.
A seguito dell'evento, lo specialista gli precrisse i seguenti farmaci: cardioaspirina, deponit 10, più una dieta attinente la patologia in esame.
Nel mese di settembre del 2011 ed a seguito di una vistia di controllo fatta presso il medico di famiglia, mio padre dovette monitorare le "pause", riscontrate in quella sede, con l'Holter.
Il diario Holter obbligò il medico curante e, successivamete lo specialista caridiologo, ad approfondire il caso mediante una ECO-cardio, poiché dal predetto esame, si evincevano delle brevi pause e, prevalentemente, nelle ore notturne.
L'ecocardiogramma sopra citato ed eseguito nel dicembre del 2011, rilevava una riduzione della capacità d'eiezione pari al 70% .
Susseguentemente, il cardiologo, e con certa urgenza, invitò mio padre a sottoporsi all'intervento per l'impianto di: Defibrillatore cardiaco impiantabile (ICD), bicamerale per l'appunto.
per completezza, L'intervento fu eseguito nel gennaio del 2012.
A seguito dell'intervento mio padre ha subito un marcato dimagrimento, una sorta di "scheletrizzazione", considerando che esso non è mai stato magro, ma normo ed a volte, lievemente, sovrappeso.
Inultile aggiungere che a nulla sono valse le continue visite fatte presso il cardiologo interventista, presso altro specialista, presso il medico di famiglia.
Tutti sostengono che il peso, nonché la magrezza eccessiva, rientrano nella normalità e che il paziente deve osservare una dieta ricca di vitamine (dobetin - ensure - succhi di frutta ecc...)
Non si riesce a venirne a capo, alcuni casi clinici parimenti a quelli di mio padre presentano la medesima patologia (forte calo di peso o viceversa), ma per un breve tratto di tempo.
Sono trascorsi oltre 5 mesi a far data dall'intervento, che cosa è potuto accadere?
Può essere ascrivibile a cause di natura psicogena?
Vi prego di fornirmi una cortese risposta, io in qualità di familiare sono non poco preoccupato.
Grazie dell'attenzione e cordialità



[#1]
Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
premesso che l'impianto di un defibrillatore è indicato in casi di severa disfunzione cardiaca, con una frazione d'eiezione al di sotto del 35% e sebbene sia in genere raro che il paziente a seguito dell'intervento cada in stati depressivi, tuttavia sono stati descritti, in letteratura casi simili. Urge, tuttavia escludere altre cause, come eventuali neoplasie. Ne parli ovviamente anche al curante.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

[#2]
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentile dott. Martino,

preliminarmente, La ringrazio vivamente della cortese risposta.

Vorrei aggiungere che dagli esami del sangue e delle urine risulta tutto nella norma.
Fatta eccezione per un valore lievemente alterato ed attinente la tiroide.
Conseguentemente, gli è stata prescritta una ecografia della predetta e susseguente visita endocrinologica.
Potrebbe esserci una relazione tra l'intervento subito e l'alterazione dei valori della tiroide?
Mi permetto ribadirLe che mio padre precedentemente all'intervento in esame pesava circa 80 kg per 1,75 di altezza.

grazie ancora, non senza rinnovarLe cordiali saluti.





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