Wolf parkinson white e corsa

Salve,
sono una ragazza di 27 anni affetta da WPW. La sindrome è stata diagnosticata quando avevo circa 12 anni, in seguito ad esami per idoneità fisica all'attività sportiva. Allora feci tutti i controlli del caso (ECG da sforzo, ecodoppler, holter) e il medico mi disse che non si riscontrava alcun impedimento alla pratica di attività fisica, purchè non agonistica. Ho ripetuto gli esami nel corso degli anni con il medesimo risultato. Adesso non faccio controlli da circa 8-9 anni, periodo nel quale ho anche smesso di praticare sport regolarmente. Adesso da qualche mese ho cominciato a correre. Volevo sapere: dovrei fare qualche controllo? è necessario il SETE? correre con un cardiofrequenzimetro per tenere d'occhio la frequenza potrebbe essere utile? Aggiungo che nel corso degli anni non ho mai sofferto di vere tachicardie, almeno non indipendenti da stati emotivi particolari. Da qualche anno soffro saltuariamente di extrasistole, che in realtà dopo aver smesso di fumare sono decisamente diminuite. Grazie mille in anticipo!
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
in assenza di sintomi non è necessario effettuare un SETE, ma di sicuro è essenziale effettuare almeno un Holter ECG delle 24h e un test da sforzo. Solo dopo tali esami può ritenersi sicura.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 279
Gentile utente
il fatto che lei abbia una sindrome di WPW asintomatica (ossia in assenza di tachiaritmie) dovrebbe fornirci una certa tranquillità. Purtroppo però non è matematico che una paziente come lei non corra alcun rischio per il problema di fondo del quale è portatrice. Infatti a volte può esistere un rapporto inverso tra rischio potenziale di aritmie pericolose e presenza di un WPW asintomatico. L'unica indagine che può chiarire meglio questo aspetto è lo studio elettrofisiologico intracavitario che, effettuato in centri altamente qualificati, potrà evidenziare aspetti della problematica che nessuna altra indagine può far emergere. Pertanto, anche se per idoneità ad attività sportiva non agonistica, le consiglio di rivolgersi ad un aritmologo, anche perchè oggi è possibile con un'altissima percentuale di successo e un rischio di complicanze estremamente contenuto (che comunque un aritmologo saprà valutare) guarire dal problema eseguendo la famosa ablazione transcatetere.
Cordialità

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

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