Fibrillazione
Ciao, ho 49 anni e sono un fibrillante atriale persistente.
Tutto iniziò 2 anni fa per una visita fatta per caso a lavoro. A settembre 2011 ho fatto il 1° ricovero perchè i Dottori mi hanno consigliato la CARDIOVERSIONE ELETTRICA, ma riuscì solamente per 24 ore. L'ho rifatta altre 2 volte ma rimasi fibrillante.
A marzo 2012 i Dottori hanno deciso di farmi un intervento e mi hanno fatto:
- Cardioversione elettrica endocavitaria;
- Studio elettrofisiologico endocavitario;
- Ablazione transcatetere mediante radio frequenza, sembrava fosse riuscito invece dopo un mese dall'intervento ho rifatto i controlli e sono nuovamente un fibrillante atriale persistente. Ora vorrei un consiglio, i Dottori vorrebbero riprovare a fare un'altro intervento simile a quest'ultimo, conviene farlo??? Si concluderebbe qualcosa o sarei sempre punta e a capo??? Ritornerò ad avere i battiti normali????
Grazie ...
Tutto iniziò 2 anni fa per una visita fatta per caso a lavoro. A settembre 2011 ho fatto il 1° ricovero perchè i Dottori mi hanno consigliato la CARDIOVERSIONE ELETTRICA, ma riuscì solamente per 24 ore. L'ho rifatta altre 2 volte ma rimasi fibrillante.
A marzo 2012 i Dottori hanno deciso di farmi un intervento e mi hanno fatto:
- Cardioversione elettrica endocavitaria;
- Studio elettrofisiologico endocavitario;
- Ablazione transcatetere mediante radio frequenza, sembrava fosse riuscito invece dopo un mese dall'intervento ho rifatto i controlli e sono nuovamente un fibrillante atriale persistente. Ora vorrei un consiglio, i Dottori vorrebbero riprovare a fare un'altro intervento simile a quest'ultimo, conviene farlo??? Si concluderebbe qualcosa o sarei sempre punta e a capo??? Ritornerò ad avere i battiti normali????
Grazie ...
[#1]
L'ablazione della fibrillazione atriale è nel suo caso l'unica speranza di ritornare ad avere un ritmo normale. Purtroppo la tecnica attuale non permette di garantire il risultato, pertanto non sappiamo prima in chi avrà successo e in chi no. Va detto inoltre che spesso per ottenere un buon risultato occorre eseguire più sessioni di ablazione distanziate tra di loro di alcuni mesi. Sicuramente il successo dell'iontervento dipende anche dall'esperienza del team operativo, ma a volte anche in mani esperte tutto quello che si può ottenere è rendere i farmaci inefficaci prima dell'intervento, efficaci dopo. Lei è giovane, quindi le consiglio di eseguire un secondo tentativo e di dare una mano ai colleghi inteventisti riducendo drasticamente, ma progressivamente nel tempo, il suo peso corporeo.
Cordialità
Cordialità
Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 05/06/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Aritmie
Cos'è un'aritmia cardiaca? Fibrillazione atriale, extrasistoli, tachicardia: scopri quali sono le alterazioni del ritmo cardiaco e come trattare le aritmie.