Stenosi bypass

Mia madre ha 78 anni, e circa 19 anni fa era stata operata con l'inserimento di un bypass cardiaco dopo un'angina instabile. Da allora non aveva avuto più problemi cardiaci fino alla scorsa settimana, quando a causa di un dolore al petto è stata ricoverata.
Durante la coronarografia hanno rilevato due coronarie ostruite (operate con 3 stent, apparentemente con successo). Il problema è che il bypass risulta ostruito: mi hanno mostrato la coronarografia, da cui risulta che l'imbocco (se si dice così) del bypass è praticamente chiuso, e anche il bypass stesso su tutta la sua lunghezza è filiforme.
Mia madre è ancora monitorata, e sta relativamente bene, ma periodicamente (circa una volta al giorno) ha delle crisi: si alza la pressione (fino a 190) e ha dolore al braccio e al petto. I medici gliela abbassano, ma la situazione è instabile. I dottori dicono che gli enzimi sono scesi costantemente e che l'elettrocardiogramma è normale.
Ora quel che non capisco è: che cosa si può fare. Tutti i medici con cui ho parlato escludono un intervento (da quel che capisco non si fa, specie su una donna anziana e così debole). Ma dicono anche che la terapia farmacologica è al massimo.
E quindi? che cosa mi devo aspettare? che mia madre resti in unità coronarica per tutto il resto dei suoi giorni? o che la mandino a casa e quel giorno stesso le venga un infarto? Sono molto sfiduciato.
Anche se mi rendo conto che i dati non sono molti, qualcuno di voi conosce casi analoghi e sa dirmi quali sono gli esiti possibili? Grazie in anticipo
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Con tutti i limiti derivanti dal fatto che non posso vedere la coronarografia le possibilita' sono le seguenti:
1- potrebbe essere tentata una angioplastica (che parrebbe molto difficoltosa perche' all' origine del by pass
2- ottimizzare la terapia antiischemica verosimilmente con beta bloccanti ed eventualemnete con il nuovo farmaco come la ivabradina
3 - se dovesse persistere l'angina e' evidente che un'opzione chirurgica non puo' essere scartata a priori
Sono certo che il centro presso il quale la signora e' ricoverata sia all'altezza di tutto questo
Arrivederci
cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Il centro mi pare molto ben attrezzato e il primario è una persona disponibile e professionale.
L'insistenza sua (e degli altri cardiologi del reparto) sull'impossibilità di un "redo" (così credo che lo abbiano chiamato) è abbastanza categorica; e devo dire che l'idea di sottoporre mia madre a un intervento così mi lascia molto perplesso. Ricordo la difficoltà e il dolore e i postumi del bypass, e parliamo di una donna che allora di anni ne aveva meno di 60, oggi ne ha quasi ottanta, ha subito nel frattempo una mastectomia, ecc.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
E' indubbio che le cose che lei riporta siano vere: e' anche vero che delle due l'una o la terapia medica ha efficacia oppure non la riesce ad avere. In tal caso una decisione va presa, a meno di non aspettare che le venga un infarto e che riesca a superarlo.
Ribadisco tuttavia che e' molto difficile parlare di una paziente della quale non si conosce non solo la coroarografia, ma neanche altri dati importanti (funzione renale, epatica, cerebrale, etcv etc)
Cordialmente
cecchini
www.cecchinicuore.org
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