Devo dire che dal primo attacco sn diventato anche molto ipocondriaco, ma ogni tanto a causa di
buongiorno, ho 38anni, 1.83 80kg, ex fumatore, padre iperteso. premetto che pur nn facendo una vita molto stressata sono un tipo molto emotivo e ansioso. da circa 1anno e mezzo soffro di attacchi di tachicardia e sopraggiungono a riposo anche quando sono in perfetta serenità. misuro le pulsazioni e vedo che salgono a 90 o 100 a volte anchee 120 battiti. devo dire che dal primo attacco sn diventato anche molto ipocondriaco, ma ogni tanto a causa di questi tachicardia si alza pure la pressione. a settembre 2007 ho toccato valori piuttosto alti (160-120). Questi sono tutti gli esami fatti: elettrocardiogrammi vari, test da sforzo, ecodoppler vasi sovraaortici, esami del sangue specifici per ipertensione, ecocardiogramma, fondus oculi, ecodopplere reni e surreni, holter pressorio. tutti gli esami vanno bene a parte che mi hanno trovato una bella artrosi cervicale. quando ho questa sensazione di leggero stordimento cn nausea nn vorrei che si trattase di cervicale ma le pulsazioni ad agni modo viaggiano sui 90 e passa. attualmente sto prendendo il lexotan e sinceramente non so se mi sta aiutando o meno. la pastiglia per l'ipertensione il mio medico nn me la consiglia visto che non mi ritiene iperteso ma io sono preoccupato per avere sempre queste pulsazioni alte che durano a volte diverse ore. cosa potrei fare ancora di esami nn fatti? nn vorrei che tutto questo dipenda da uno stato emotivo e ansioso difficile da curare....sinceramente vorrei viverere in serenità ma a volte questi attacchi sono debilitanti...sembra di avere la sensazione che ti stia venendo qualcosa di grave. che altri esami potrei fare che nn ho fatto? ci sarà una soluzione al mio problema? grazie e distinti saluti.
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Caro utente,
la tachicardia sinusale da cui è affetto puo' avere diversa origine: ipertiroidismo, abuso di caffè, febbre, ipotensione, vertigini, farmaci che possono provocare l'insorgere di tachicardia sinusale e soprattutto stati ansiogeni.
La tachicardia sinusale, non è pericolosa; Consiste nell'aumento della frequenza dei battiti cardiaci oltre il normale valore in seguito ad aumento del ritmo sinusale. Generalmente asintomatica, può essere però soggettivamente percepita (cardiopalmo)in alcuni soggetti particolarmente "attenti" al funzionamento del proprio corpo.
La terapia della tachicardia sinusale è ovviamente differente a seconda della causa che ne determina la comparsa.
Nel suo caso occorre prendere in considerazione la tutt'altro che rara possibilità che sia legata ad uno stato ansiogeno.
Spesso accade, soprattutto in chi soffre di attacchi di panico, che la crisi tachicardica spaventi la persona, che la interpreta come segno di imminente attacco cardiaco, con la conseguente attivazione del sistema ansiogeno, che a sua volta incrementa il ritmo cardiaco, in un circolo vizioso senza fine.
Tale condizione viene trattata con successo mediante un intervento psicoterapeutico mirato di tipo cognitivo-comportamentale e/o una terapia psicofarmacologica.
Lo stato ansioso non è per nulla uno stato difficile da curare!
La terapia ansiolitica (Lexotan) da lei assunta è esclusivamente sintomatica e non terapeutica.
Le consiglio pertanto di evitare di sottoporsi ad ulteriori esami ed approfondimenti diagnostici "fai-da-te", di affidarsi ai consigli del suo medico curante ed in ultimo contattare uno psichiatra-psicoterapeuta.
la tachicardia sinusale da cui è affetto puo' avere diversa origine: ipertiroidismo, abuso di caffè, febbre, ipotensione, vertigini, farmaci che possono provocare l'insorgere di tachicardia sinusale e soprattutto stati ansiogeni.
La tachicardia sinusale, non è pericolosa; Consiste nell'aumento della frequenza dei battiti cardiaci oltre il normale valore in seguito ad aumento del ritmo sinusale. Generalmente asintomatica, può essere però soggettivamente percepita (cardiopalmo)in alcuni soggetti particolarmente "attenti" al funzionamento del proprio corpo.
La terapia della tachicardia sinusale è ovviamente differente a seconda della causa che ne determina la comparsa.
Nel suo caso occorre prendere in considerazione la tutt'altro che rara possibilità che sia legata ad uno stato ansiogeno.
Spesso accade, soprattutto in chi soffre di attacchi di panico, che la crisi tachicardica spaventi la persona, che la interpreta come segno di imminente attacco cardiaco, con la conseguente attivazione del sistema ansiogeno, che a sua volta incrementa il ritmo cardiaco, in un circolo vizioso senza fine.
Tale condizione viene trattata con successo mediante un intervento psicoterapeutico mirato di tipo cognitivo-comportamentale e/o una terapia psicofarmacologica.
Lo stato ansioso non è per nulla uno stato difficile da curare!
La terapia ansiolitica (Lexotan) da lei assunta è esclusivamente sintomatica e non terapeutica.
Le consiglio pertanto di evitare di sottoporsi ad ulteriori esami ed approfondimenti diagnostici "fai-da-te", di affidarsi ai consigli del suo medico curante ed in ultimo contattare uno psichiatra-psicoterapeuta.
Dr. Rosa Sant'Angelo
[#2]
Utente
la ringrazio per la sua risposta che mi ha tranquillizzato, anche secondo il mio medico il mio è uno stato ansiogeno. per il resto ho fatto gli esami della tiroide e sono nella norma, bevo solo 3 decaffeinati al giorno e per quanto riguarda la pressione temo che sia ballerina (a volte bassa 90.50 a volte tendente all'alto 150.90).
seguirò il suo consiglio di contattare uno psichiatra anche perchè di esami cardiologici ne ho fatti parecchi. grazie ancora per il suo prezioso consiglio.
seguirò il suo consiglio di contattare uno psichiatra anche perchè di esami cardiologici ne ho fatti parecchi. grazie ancora per il suo prezioso consiglio.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.8k visite dal 23/02/2008.
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