Tachicardie e studio elettrofisiologico

Buonasera, innanzitutto grazie per il vostro servizio.

Ho 28 anni e fin dall'adolescenza soffro di tachicardie molto brevi (1-2min) spesso innestate da extrasistole, che cessano improvvisamente lasciando solo una leggere stanchezza (le pulsazioni sono molto molto elevate, non riesco a misurarle esattamente, ma probabilmente oltre i 200; le pulsazioni sono pero' regolari). Queste tachicardie sono estremamente sporadiche (a volte non ne ho avute per 8-9 mesi) e non sono mai riuscita a fare un ECG durante una di queste tachicardie.

EGC, Holter, ECG sotto sforzo tutto nella norma, nessuna patologia cardiaca in famiglia.

Qualche mese fa una cardiologa mi ha suggerito che potrebbe trattarsi di tachicardie da rientro nodale (vista l'anamnesi) che sono innocue; mi ha detto che posso pensare di sottopormi a uno studio elettrofisiologico per valutare con certezza il tipo di tachicardia e eventualmente eliminare il problema con un'ablazione.

Nonostante le tachicardie siano per ora cosi sporadiche da non essere invalidanti, è vero che non sono piacevoli e mi causano un po' di ansia. sto quindi valutando la possibilità di sottopormi allo studio elettrofisiologico.

Vorrei farle due domande:

- quali sono i tempi di recupero? so che si deve stare in ospedale 3 giorni, ma vorrei sapere dopo quanto tempo posso riprendere un'attività sportiva (non agonistica) e dopo quanto tempo posso viaggiare (faccio un lavoro che mi porta in paesi dove non mi fiderei ad andare in un ospedale...)

-pensavo di recarmi agli ospedali riuniti di bergamo, mi sa dire se sono un buon centro per questo tipo di procedure?

La ringrazio per l'attenzione

[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Ritengo anche io che lei debba sottoporsi ad uno studio elettrofisiologico. Potre riprendere l'attivita' fisica dopo pochi giorni. Il centro della sua citta' e' uno dei migliori di Italia.
Arrivederci
cechini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta. le approfitto per chiederl due cose:

- da un paio di mesi prendo un estrporgestinico (Yasminelle); può interferire con l'intervento? esistono altri farmaci che possono aumentare i rischi?

- ho letto che le complicazioni sono relativamente basse, soprattutto se l'intervento è eseguito da personale competente (e da quanto mi ha detto i Riunit di Bergamo sono un'ottima struttura); ho letto tuttavia che può esserci un blocco atro-ventricolare tale da richiesre un pacemaker

Ho letto che quest'ultimo rischio è più "frequente" nei casi di tachicardie da rientro nodale.

Mi può rassicurare su questo punto? Ho fissato lo studio a fine giugno, ma non vorrei trovarmi con un pacemaker... preferisco tenere le mie tachicardie con cui ho convissuto fin'ora!

Grazie ancora
[#3]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
nessuno le metterà' un pace maker contro la sua volontà'.
Vede se il dsturbo fosse raro e ben trattabile con banali farmaci antiaritmici in realta'non consiglierei un tentativo di ablazione. se invece questi disturbi fossero particolarmente ribelliallor penso che ne varrebbe la pena.
arrivderci
cecchini
[#4]
Utente
Utente
mi scusi forse non mi sono spiegata.

i cardiologi dei riuniti di bg mi hanno detto che durante lo studio, se riusciranno ad individuare il fascio da eliminare, procederanno direttamente all'ablazione.

la mia domanda riguardo il pace maker é che ho letto che, in alcuni casi di complicanze, si rende necessario mettere un pace maker.

non voglio prendere farmaci anti aritmici, vista la sporadicità e la brevità delle tachicardie.

se ho capito bene lei consiglia comunque di eseguire lo studio ma senza ablazione? anche se il disturbo potrebbe essere eliminato definitivamente?

mi scuso per le domande, ma comincio a nutrire dubbi sull'eseguire o meno questo intervento.

grazie ancora
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