Rischio infarto nel podista

Sono un 40enne che ha la "passione" della corsa praticamente DA SEMPRE e preciso che non ho MAI avuto problemi di alcun tipo. In queste ore si parla molto di quello che purtroppo è avvenuto al calciatore Morosini del Livorno, e in TV si citano spesso casi di infarto che colpiscono atleti in possesso di regolare certificato medico di idoneità all'agonismo.
Allora io mi chiedo: posto che all'ultima visita medica di idoneità (sostenuta l'8 marzo) non solo sono stato dichiarato idoneo, ma addirittura il medico mi ha fatto i complimenti per lo stato di forma (nell'ECG sotto sforzo la pressione arteriosa minima non si è mossa da 80 nemmeno al massimo dello sforzo) è lecito stare tranquilli o c'è qualche esame ulteriore che si potrebbe fare? Preciso che durante la visita, oltre al citato ECG, mi è stata fatta una visita "generale" (con stetoscopio ecc.), la spirometria e l'esame urine. Chiedo questo anche alla luce del fatto che, effettivamente, da 2 anni mi sto impegnando un pò più intensamente di quanto abbia mai fatto precedentemente: 4 allenamenti a settimana, generalmente comprendenti un "lungo" da 18 km con salite, una seduta con riscaldamento 30 min + 8 ripetute brevi da 300 m + scarico 10 min, un'altra seduta con riscaldamento 20 min e 4 ripetute lunghe da 1,5km l'una e un "medio veloce" con riscaldamento 20 min + 12 km al ritmo di 4'20sec/km. Ogni 3 mesi circa partecipo a una gara che può essere di 10-12 km o più raramente di mezza maratona. Mi piacerebbe, nei prossimi mesi, iniziare a preparare una maratona. Ripeto che mi sento BENE e che questa "intensificazione" degli ultimi 2 anni mi ha portato finora solo benefici: in precedenza soffrivo di una lieve ipertensione (140-90) ora completamente rientrata anche perché ho perso 10 kg circa (era il mio obbiettivo), in generale mi sento "ringiovanito", mai stato così bene neanche a 20 anni. Certo, ora dopo quanto accaduto a Pescara e sentendo in giro di problemi intercorsi anche a podisti allenati, qualche dubbio mi viene.....
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
è estremamente probabile che la morte del giovane Morosini sia legata ad una patologia aritmica su base genetica familiare, che spesso colpisce tanti giovani meno noti del calciatore. L'importante è praticare in tutti gli atleti gli opportuni controlli, come visita cardiologica con ECG ed eventualmente test da sforzo, per ridurre al minimo eventuali rischi cardiaci.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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Attivo dal 2005 al 2016
Ex utente
Si infatti è quello che sta emergendo dagli esami autoptici... ma allora la domanda sorge spontanea: queste eventuali patologie ereditarie (in effetti suo padre era morto giovane per problemi di cuore) non erano state riscontrate nelle visite che gli atleti professionisti fanno una volta ogni 6 mesi?

e tornando al piano strettamente "personale", è opportuno, in futuro, integrare l'ECG sotto sforzo con un ecocardiogramma?
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