Tachicardia con prolasso valvola mitrale e extrasistolia ventricolare

Gentilissimi dottori, buonasera, vi chiedo un rapido consulto visto che già in passato mi sono rivolta a voi con fiducia. Credo abbiate ancora i miei dati anamnestici relativi alla mia situazione cardiaca (prolasso della mitrale mixomatosa, extrasistolia ventricolare e, da dicembre ho sospeso il bisoprololo anche se il mio cardiologo non è d'accordo con me perchè ritiene necessaria la terapia farmacologica).
Avrei bisogno di un vostro parere perchè questa mattina appena sveglia verso le 6.50 ho avuto un attacco di tachicardia molto forte iniziato con 132 battiti al minuti, passati poi a 137 dopo circa un quarto d'ora. Dopo un'ora ho rimisurato la prressione ed erano aumentati a 142. Sono andata al lavoro comunque, anche se ero un pò preoccupata e non sapevo bene come comportarmi e se esistevano dei rischi visto e considerato che la tachicardia non sembrava arrestarsi. I battiti sono rimasti alti lo sentivo ma col passare delle ore un pò meno. Alle ore 1230 erano scesi a 96 battiti al minuto. Vi chiedo se devo preoccuparmi e come comportarmi se dovesse capitare di nuovo. Nel frattempo ho già prenotato una visita di controllo dal mio cardiologo per la prossima settimana, ma vi sarei grata se nel frattempo poteste dirmi qualcosa in merito.
In attesa di un gentile riscontro porgo cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.6k 3.7k
Solitamente il prolasso mitralico si associa ad aritmie, per l più sopraventricolari, ma talora ventricolari.
Queste aritmie possono anche essere di ma c'era rilevanza e per questo si consiglian Holter seriati. La tappa con beta bloccanti è la più raccomandata in alieni come lei, quasi indipendentemente dal beta bloccante usato.
Spesso inoltre il prolasso mitralico si associa a tireopatie, che sicuramente il suo cardiologo avrà escluso attraverso gli appositi esami
Inoltre , se il prolasso mitralico si associasse ad insufficienza valvolare di una certa entita, va presa in considerazione la correzione chirurgica della valvuloplatia.
Cordialmente
Cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Evidentemente il Suo cardiologo aveva buone ragioni per non ritenere opportuna la sospensione della terapia con bisoprololo! Visto che con questo mezzo non è possibile intervenire sulla terapia di pazienti che non si sono visitati personalmente, Le consiglio (se possibile) di chiedere al collega di anticipare la visita, oppure di rivolgersi ad un Pronto Soccorso ospedaliero nel caso la tachicardia dovesse ripresentarsi.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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Utente
Utente
Vi ringrazio entrambi per la tempestività nel rispondermi. La tiroide è a posto e l'abbiamo ricontrollata anche recentemente. Per quanto riguarda l'insufficienza valvolare mi pare di ricordare fosse di lieve entità anche se in questo momento non ho sotto mano la cartella clinica.
Purtroppo non mi era mai capitato un episodio simile a questa mattina e forse ho sottovalutato la serietà dello stesso. Di solito tendo a non precipitare le cose ma, la prossima volta seguirò il vostro consiglio e nel caso dovesse ricapitare andrò al Pronto Soccorso.
Per quanto riguarda la terapia invece, l'avevo sospesa per i troppi effetti collaterali: mi abbassava molto la pressione e i battiti cardiaci (ero arrivata a valori molto bassi come 85/50 e 49 le pulsazioni; inoltre avevo iniziato a perdere i capelli e le unghie si rompevano, mi sentivo sempre stanca..). Ora rivaluterò insieme al cardiologo cosa fare e come comportarmi..
Lui sostiene che questi farmaci non diano poi così tanti effetti collaterali..
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