Cipralex ed aritmie
Buongiorno. Da circa 2 anni, causa sindrome ansiosa, assumo 15 mg di Cipralex al dì.
Da più o meno lo stesso tempo soffro di diverse aritmie ventricolari monomorfe che mi sono state diagnosticate tramite holter. Eseguo regolarmente controlli cardiologici per stare maggiormente tranquilla che non hanno mai rilevato anomalie.
Da circa una settimana però, soffro di frequenti episodi di extrasistolia. Ho avuto un periodo in cui ne avvertivo pochissime, mentre ora ne sento diverse al minuto. È un periodo molto delicato in quanto è appena venuto a mancare mio padre. L'ultimo holter, datato marzo 2011, riportava un QT pari a 430 mms, ritmo sinusale, frequenza media pari a 69 battiti al minuto. Alcuni battiti ectopici prematuri ventricolari monomorfi ed isolati ed in alcune occasioni interpolati. L'analisi del tratto ST-T sulle 12 derivazioni non ha evidenziato alcuna anormalità.
Sono recentemente venuta a conoscenza del fatto che l'escitalopram può provocare la sindrome del QT lungo e comunque provocare gravi aritmie ventricolari.
In virtù di questo ma anche dei vari esami cardiologici svolti (compreso ecocardiogramma lo scorso luglio) posso ragionevolmente ritenere poco importanti questi ultimi episodi di extrasistolia che sto vivendo o sarebbe meglio eseguire maggiori controlli? Non ho casi in famiglia di parenti prossimi sofferenti di sindrome del QT lungo.
Può l'escitalopram accentuare o favorire episodi di aritmia senza però necessariamente modificare la lunghezza del QT?
Scusate se sono stata prolissa ma sono preoccupata.
Da più o meno lo stesso tempo soffro di diverse aritmie ventricolari monomorfe che mi sono state diagnosticate tramite holter. Eseguo regolarmente controlli cardiologici per stare maggiormente tranquilla che non hanno mai rilevato anomalie.
Da circa una settimana però, soffro di frequenti episodi di extrasistolia. Ho avuto un periodo in cui ne avvertivo pochissime, mentre ora ne sento diverse al minuto. È un periodo molto delicato in quanto è appena venuto a mancare mio padre. L'ultimo holter, datato marzo 2011, riportava un QT pari a 430 mms, ritmo sinusale, frequenza media pari a 69 battiti al minuto. Alcuni battiti ectopici prematuri ventricolari monomorfi ed isolati ed in alcune occasioni interpolati. L'analisi del tratto ST-T sulle 12 derivazioni non ha evidenziato alcuna anormalità.
Sono recentemente venuta a conoscenza del fatto che l'escitalopram può provocare la sindrome del QT lungo e comunque provocare gravi aritmie ventricolari.
In virtù di questo ma anche dei vari esami cardiologici svolti (compreso ecocardiogramma lo scorso luglio) posso ragionevolmente ritenere poco importanti questi ultimi episodi di extrasistolia che sto vivendo o sarebbe meglio eseguire maggiori controlli? Non ho casi in famiglia di parenti prossimi sofferenti di sindrome del QT lungo.
Può l'escitalopram accentuare o favorire episodi di aritmia senza però necessariamente modificare la lunghezza del QT?
Scusate se sono stata prolissa ma sono preoccupata.
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Il farmaco che lei indica puo' prolungare il tratto QT, ma se l' ECG che lei ha eseguito non mostra tale allungamento puo' tranquillizzarsi.
La cosa piu' opportuna e' ripetere periodicamente un esame holter per escludere aritmie ventricolari maggiori, che al momento, da quanto lei riporta, non sono presenti
arrivederci
cecchini
www.cecchinicuore.org
La cosa piu' opportuna e' ripetere periodicamente un esame holter per escludere aritmie ventricolari maggiori, che al momento, da quanto lei riporta, non sono presenti
arrivederci
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Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 10.4k visite dal 29/02/2012.
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