Infarto a 40 anni

Gentili dottori
il 21.12.2011 il mio compagno è stato trasportato d'urgenza in ospedale a seguito di malore.diagnosi all'atto delle dimissioni:"sindrome coronarica acuta.infarto miocardico con ST sopraslivellato in sede anteriore trattato con angioplastica primaria e impianto di stent medicato su arteria discendente anteriore.disfunzione ventricolare sinistra di grado moderato.malattia coronarica monovasale.non fattori di rischio in anamnesi.ricovero dopo sei ore dalla comparsa di dolore toracico urente e intermittente,secondario a infarto miocardico acuto.l'esame coronarografico ha documentato una stenosi critica della arteria discendente anteriore che è stata trattata con PCI e DES".dall'ecocardiogramma del 30.12.2011 emergeva:" iniziale dilatazione del ventricolo sn (vol td 166 ml),con contrattilità globale depressa (FE 40%) per acinesia ed ipo cinesia dei segmenti apicali della parete anteriore,del SIV e della parete inferiore.normale l'atrio sinistro e le sez DX con conservata funzione ventricolare DX.nella norma gli apparati valvolari.normale il pericardio".
La terapia farmacologica che sta seguendo prevede ESAPENT  1g,EFIENT 10mg,TRIATEC 10mg,CRESTOR 40 mg,CARDIOASPIRINA,RANIDINA.
Il 7.2.2012 dovrà sottoporsi a prova da sforzo.
Siamo preoccupati specie perché non ci è stato segnalato nessun apparente fattore di rischio ad eccezione dell'eta (40anni) e del sesso (maschile).lo stesso LDL nelle analisi successive all'infarto risultava pari a 167.ora è rientrato a 90.
Come precedenti in famiglia vi è solo il caso del nonno,colpito da infarto a 50 anni.
Per il resto il mio compagno non fuma,non beve,non fa o non ha fatto uso di stupefacenti o altri farmaci,giocava a livello amatoriale due giorni a settimana.cosa può giustificare il suo infarto?quali ancora i rischi?quali le possibili conseguenze fisiche e psichiche e i riflessi sulla qualità della vita?
Grazie sin d'ora a chi vorrà rispondermi.
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
purtroppo avere un infarto a 40 anni, con evidenti lesioni coronariche, non è, effettivamente cosa di poco conto. E' auspicabile che con la prosecuzione delle cure e il mantenimento di un tenore di vita salutare, la compromissione cardiaca sia recuperabile. Il test da sforzo e successivamente valutazioni ecocardiografiche potranno in effetti determinare la prognosi del paziente.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo dottore,anzitutto grazie per la tempestività e la precisione della risposta.il mio compagno ed io non intendiamo tralasciare alcuna strada.se può mi suggerisca centri italiani o Esteri.qualsiasi cosa.le chiedo ancora:c'è rischio di un secondo infarto?
In che misura lei pensa (ovviamente a titolo statistico ed orientativo) la situazione sia recuperabile?
Grazie davvero
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
In genere considerata l'età è ragionevole pensare o comunque sperare con buone probabilità ad un buon recupero della funzionalità cardiaca. Per il resto attendiamo l'esito degli esami, una valutazione finale, in genere va effettuata comunque a distanza di almeno 6-12 mesi.
Saluti
[#4]
Utente
Utente
Grazie ancora dottore.mi consenta ancora una domanda:sulla base della sua esperienza quanto margine di recupero pensa possibile della F.E.?esiste davvero un infarto senza cause?grazie ancora
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
L'infarto è comunque legata all'ostruzione di un ramo coronararico, che se rapidamente disostruito, può dar luogo a pochi e circoscritti danni. Il recupero della F.E. dipenderà molto dal tipo di insulto subito, la cui valutazione però, può avvenire solo a distanza. Al momento è davvero precoce indicarle, senza alcun tipo di esame, l'entità dello stesso.
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Utente
Utente
Gentilissimo dott.re il mio compagno ha eseguito la prova da sforzo.Le riporto gli esiti sperando e confidando in una Sua interpretazione:Capacita funzionale lievemente ridotta. Max carico raggiunto 102watts.VO2 di picco 19,4ml/kg/min. Soglia anaerobica raggiunta al carico di 58-60watss ad una FC di 114 b/min e con VO2 pari al 73% del VO2 di picco. Frequenza cardiaca a riposo superiore a quella ottimale (87 b/min). Normale incremento pressorio e cronografo. Max FC raggiunta 162 b/min pari al 90% della FC max.
Assenza di sintomatologia anginosa. Durante sforzo positività azione delle onde T negative da V4 a V6. Rari BEV isolati nel recupero.
Cosa ne pensa?
Grazie p l'attenzione che vorrà riservarmi.
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