Studio elettrofisiologico endocavitario, consigli
Buongiorno, ho 68 anni, soffro di svenimenti poichè il cuore sembra che abbia delle interruzioni, mi è stato diagnosticato un blocco di branca sinistra, devo essere sottoposta allo studio elettrofisiologico endocavitario. In un Ospedale mi hanno quasi dato per certo che al termine di quest'esame mi inseriranno impianto di pacemaker mentre in altro Ospedale mi han detto che è più probabile che trovato il problema interverranno sul circuito del cuore sistemandolo senza ricorrere al pacemaker, cosa che è data come ultima soluzione.
Chiedo ai gentili Dottori normalmente come ci si comporta in queste circostanze e sommariamente in cosa è costituito quest'esame.
Grazie
Cordiali Saluti
Chiedo ai gentili Dottori normalmente come ci si comporta in queste circostanze e sommariamente in cosa è costituito quest'esame.
Grazie
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile Utente,
In caso di svenimenti (sincope) ed anomalie elettrocardiografiche al tracciato di base o al monitoraggio Holter 24h, lo studio elettrofisiologico endocavitario viene effettuato per studiare il sistema di conduzione elettrico del cuore e valutare l'opportunità dell'eventuale impianto di pacemaker (per disturbi bradiaritmici da mancata formazione dell'impulso o rallentamento della sua conduzione) o l'inducibilità di aritmie ventricolari maligne per un eventuale impianto di defibrillatore.
L'esame consiste nell'introduzione mediante accesso venoso femorale destro (dall'inguine) di uno o più elettrocateteri da posizionare nel cuore in modo da effettuare registrazioni basali dell'attività elettrica cardiaca e valutarne le modifiche durante e dopo stimolazione programmata o potenziamento farmacologico.
In caso di svenimenti (sincope) ed anomalie elettrocardiografiche al tracciato di base o al monitoraggio Holter 24h, lo studio elettrofisiologico endocavitario viene effettuato per studiare il sistema di conduzione elettrico del cuore e valutare l'opportunità dell'eventuale impianto di pacemaker (per disturbi bradiaritmici da mancata formazione dell'impulso o rallentamento della sua conduzione) o l'inducibilità di aritmie ventricolari maligne per un eventuale impianto di defibrillatore.
L'esame consiste nell'introduzione mediante accesso venoso femorale destro (dall'inguine) di uno o più elettrocateteri da posizionare nel cuore in modo da effettuare registrazioni basali dell'attività elettrica cardiaca e valutarne le modifiche durante e dopo stimolazione programmata o potenziamento farmacologico.
Dr. Vincenzo Russo
Medico-Chirurgo
Specialista in Cardiologia
[#2]
Ex utente
Buongiorno e grazie Dottore per la risposta, mia mamma è stata ricoverata questa mattina ed appena visitata e mi permetto di chiedere io.
E' stata ricoverata nell'Ospedale che dice che proverà ad evitare il pacemaker per evitargli il fastidio di portarlo e tutte le conseguenze, la cosa che mi lascia perplesso è che questo esame elettrofisiologico gli han detto che dura 4 ore e vedranno di eliminare i problemi cortocircuitali del suo cuore con un sistema di microscariche (è quello che mi riferisce mia mamma che però non è così preparata), mentre nell'altro Ospedale dove davano per certo il pacemaker, questo studio sarebbe durato solo una quarantina di minuti.
Mi viene il sospetto che l'esame non sia lo stesso ed i 2 istituti abbiano concettualmente 2 opinioni differenti.
Si può capire qualcosa di più?
Fra l'altro a mia mamma faranno anche un esame prima dello studio per verificare che il sondino non abbia impedimenti a salire dall'inguine.
Grazie
Saluti
Elisabetta
E' stata ricoverata nell'Ospedale che dice che proverà ad evitare il pacemaker per evitargli il fastidio di portarlo e tutte le conseguenze, la cosa che mi lascia perplesso è che questo esame elettrofisiologico gli han detto che dura 4 ore e vedranno di eliminare i problemi cortocircuitali del suo cuore con un sistema di microscariche (è quello che mi riferisce mia mamma che però non è così preparata), mentre nell'altro Ospedale dove davano per certo il pacemaker, questo studio sarebbe durato solo una quarantina di minuti.
Mi viene il sospetto che l'esame non sia lo stesso ed i 2 istituti abbiano concettualmente 2 opinioni differenti.
Si può capire qualcosa di più?
Fra l'altro a mia mamma faranno anche un esame prima dello studio per verificare che il sondino non abbia impedimenti a salire dall'inguine.
Grazie
Saluti
Elisabetta
[#3]
Gentile Sig.a Elisabetta,
in genere il trasferimento delle informazioni non garantisce la reale corrispondenza con quanto sta accadendo.
A questo punto Le consiglio di interfacciarsi direttamente con il collega cardiologo che ha in cura Sua madre per conoscere:
- sospetto diagnostico
- il nome dell'accertamento diagnostico praticato
Con questi due dati potrò anche io esserLe di maggiore aiuto.
in genere il trasferimento delle informazioni non garantisce la reale corrispondenza con quanto sta accadendo.
A questo punto Le consiglio di interfacciarsi direttamente con il collega cardiologo che ha in cura Sua madre per conoscere:
- sospetto diagnostico
- il nome dell'accertamento diagnostico praticato
Con questi due dati potrò anche io esserLe di maggiore aiuto.
[#4]
Ex utente
Buongiorno Gentile Dottore Russo, mi sono informata, il sospetto o meglio la certezza diagnostica è il blocco di branca sinistra, già confermato da diversi esami, purtroppo la parte più importante del cuore.
L'accertamento è lo studio ellettrofisiologico, ma a seguire avverrà anche l'ablazione transcatetere, praticamente si fa lo studio, cosa che dura ca 40 minuti, a seguire si fa l'ablazione nelle zone interessate che può durare anche ore ed infine si rifà lo studio elettrofisiologico, tutto in anestesia locale.
Siccome che per il tutto ci vorrà parecchio tempo, l'eventuale pacemaker potrebbe essere impiantato in un secondo tempo.
La cosa che un pò mi lascia perplessa è che in un altro Ospedale avrebbero fatto solo lo studio e non l'ablazione e se, come quasi sicuramente, avrebbero trovato le aritmie con il blocco di branca confermato, avrebbero impiantato subito lo pacemaker.
Le chiedo in che cosa consiste in particolare l'ablazione, se può dare una sua opinione sul perchè della differenza di vedute e se questa ablazione comporta seri rischi in percentuale, leggendo in Internet nel consenso non mancano cose spiacevoli.
Grazie Mille
Saluti
Elisabetta
L'accertamento è lo studio ellettrofisiologico, ma a seguire avverrà anche l'ablazione transcatetere, praticamente si fa lo studio, cosa che dura ca 40 minuti, a seguire si fa l'ablazione nelle zone interessate che può durare anche ore ed infine si rifà lo studio elettrofisiologico, tutto in anestesia locale.
Siccome che per il tutto ci vorrà parecchio tempo, l'eventuale pacemaker potrebbe essere impiantato in un secondo tempo.
La cosa che un pò mi lascia perplessa è che in un altro Ospedale avrebbero fatto solo lo studio e non l'ablazione e se, come quasi sicuramente, avrebbero trovato le aritmie con il blocco di branca confermato, avrebbero impiantato subito lo pacemaker.
Le chiedo in che cosa consiste in particolare l'ablazione, se può dare una sua opinione sul perchè della differenza di vedute e se questa ablazione comporta seri rischi in percentuale, leggendo in Internet nel consenso non mancano cose spiacevoli.
Grazie Mille
Saluti
Elisabetta
[#5]
Gentile Amica,
lo studio elettrofisiologico endocavitario è una procedura diagnostica invasiva che permette di verificare l'efficacia del sistema di conduzione e di innescare, mediante specifici protocolli di stimolazione, aritmie in cuori strutturalmente predisposti, al fine di identificarle e, se potenzialmente dannose, ablarle.
Evidentemente nel primo ospedale si era scelto di procedere alla sola valutazione dell'efficacia del sistema di conduzione, visto che i sanitari ritenevano problematico il rallentamento critico della conduzione dell'impulso elettrico, che già si evidenziava alla valutazione di base (blocco di branca sinistra). L'impianto di pacemaker era quindi la risposta terapeutica al problema.
Mentre nella struttura dove Sua madre è attualmente ricoverata, si è scelto si procedere anche alla valutazione di eventuali possibili concomitanti aritmie. Nel caso in cui lo studio elettrofisiologico per induzione di aritmie risulti positivo per aritmie minacciose, si procederà come risposta terapeutica a procedura ablativa.
L'ablazione è una procedura che consiste nel bruciare il substrato aritmico delle aritmie mediante l'erogazione di radiofrequenze. In linea teorica le radiofrequenze potrebbero non eliminare il substrato anatomico delle eventuali aritmie e danneggiare il normale tessuto di conduzione del cuore, rendendo così necessario a quel punto l'impianto di pacemaker.
lo studio elettrofisiologico endocavitario è una procedura diagnostica invasiva che permette di verificare l'efficacia del sistema di conduzione e di innescare, mediante specifici protocolli di stimolazione, aritmie in cuori strutturalmente predisposti, al fine di identificarle e, se potenzialmente dannose, ablarle.
Evidentemente nel primo ospedale si era scelto di procedere alla sola valutazione dell'efficacia del sistema di conduzione, visto che i sanitari ritenevano problematico il rallentamento critico della conduzione dell'impulso elettrico, che già si evidenziava alla valutazione di base (blocco di branca sinistra). L'impianto di pacemaker era quindi la risposta terapeutica al problema.
Mentre nella struttura dove Sua madre è attualmente ricoverata, si è scelto si procedere anche alla valutazione di eventuali possibili concomitanti aritmie. Nel caso in cui lo studio elettrofisiologico per induzione di aritmie risulti positivo per aritmie minacciose, si procederà come risposta terapeutica a procedura ablativa.
L'ablazione è una procedura che consiste nel bruciare il substrato aritmico delle aritmie mediante l'erogazione di radiofrequenze. In linea teorica le radiofrequenze potrebbero non eliminare il substrato anatomico delle eventuali aritmie e danneggiare il normale tessuto di conduzione del cuore, rendendo così necessario a quel punto l'impianto di pacemaker.
[#6]
Ex utente
Grazie mille Dottore, molto esaustivo, si a lei oltre al blocco di branca sinistra, emerso da elettrocardiogramma basale, hanno inoltre trovato alcune stenosi non critiche, durante l'ablazione vedranno di eliminare anche queste.
Speriamo di aver fatto la scelta giusta, mia mamma preferisce la scelta dell'Ospedale in cui si trova perchè le ha dato la speranza di evitare il pacemaker, con tutti gli accorgimenti che ne derivano nel portarlo, e lo impianterebbero solo nel caso l'ablazione non porti a risultati positivi.
Grazie di tutto
Saluti
Elisabetta
Speriamo di aver fatto la scelta giusta, mia mamma preferisce la scelta dell'Ospedale in cui si trova perchè le ha dato la speranza di evitare il pacemaker, con tutti gli accorgimenti che ne derivano nel portarlo, e lo impianterebbero solo nel caso l'ablazione non porti a risultati positivi.
Grazie di tutto
Saluti
Elisabetta
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 8.8k visite dal 15/01/2012.
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