Cardioaspirina
Gentilissimi/e,
mia madre, 62 anni, 2 episodi pregressi di FA parossistica 1 volta cardiovertita con flecainide e.v. e 1 volta elettricamente, assume regolarmente da circa 6 mesi 100mg al dì di cardioaspirina.
Siccome leggevo che con farmaci come il warfarin si rende necessario sottoporsi ad esami periodi del INR (se non ricordo male), mi chiedevo se anche con la cardioaspirina bisogna valutare alcuni parametri con frequenza periodica.
Grazie
Cordialmente
Max Riley
mia madre, 62 anni, 2 episodi pregressi di FA parossistica 1 volta cardiovertita con flecainide e.v. e 1 volta elettricamente, assume regolarmente da circa 6 mesi 100mg al dì di cardioaspirina.
Siccome leggevo che con farmaci come il warfarin si rende necessario sottoporsi ad esami periodi del INR (se non ricordo male), mi chiedevo se anche con la cardioaspirina bisogna valutare alcuni parametri con frequenza periodica.
Grazie
Cordialmente
Max Riley
[#1]
La terapia con Cardioaspirin non prevede la valutazione periodica di parametri ematochimici.
Sta al cardiologo curante valutare l'opportunità di una terapia (acido acetilsalicilico) che fornisce scarsa protezione da eventi tromboembolici in pazienti con pregressi episodi di fibrillazione atriale, con possibili recidive di durata più o meno breve, anche a decorso asintomatico. La terapia anticoagulante orale dà invece una reale, documentata protezione in tal senso ed è di prossima commercializzazione un anticoagulante orale (dabigatran) che non necessita di controlli di laboratorio.
Un'ultima precisazione: nel caso di Sua madre è scorretto parlare di fibrillazione atriale parossistica: si definisce infatti "parossistica" la fibrillazione atriale ad insorgenza e risoluzione spontanea. Quando invece il ritmo sinusale viene ripristinato in seguito ad una cardioversione elettrica o farmacologica si parla di fibrillazione atriale "persistente".
Cordiali saluti
Sta al cardiologo curante valutare l'opportunità di una terapia (acido acetilsalicilico) che fornisce scarsa protezione da eventi tromboembolici in pazienti con pregressi episodi di fibrillazione atriale, con possibili recidive di durata più o meno breve, anche a decorso asintomatico. La terapia anticoagulante orale dà invece una reale, documentata protezione in tal senso ed è di prossima commercializzazione un anticoagulante orale (dabigatran) che non necessita di controlli di laboratorio.
Un'ultima precisazione: nel caso di Sua madre è scorretto parlare di fibrillazione atriale parossistica: si definisce infatti "parossistica" la fibrillazione atriale ad insorgenza e risoluzione spontanea. Quando invece il ritmo sinusale viene ripristinato in seguito ad una cardioversione elettrica o farmacologica si parla di fibrillazione atriale "persistente".
Cordiali saluti
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo
[#3]
Non conoscendo personalmente la paziente non posso esprimere giudizi sulla sua specifica terapia.
Ci tenevo però a puntualizzare che, in linea del tutto generale, Cardioaspirin non fornisce adeguata protezione verso le complicanze tromboemboliche nei pazienti con episodi recidivanti di fibrillazione atriale. Qualunque cardiologo sa benissimo tutto ciò, e quindi devo supporre che nel caso di Sua madre l'opportunità di una terapia anticoagulante orale sia stata debitamente valutata, ma ritenuta non necessaria.
Cordiali saluti
Ci tenevo però a puntualizzare che, in linea del tutto generale, Cardioaspirin non fornisce adeguata protezione verso le complicanze tromboemboliche nei pazienti con episodi recidivanti di fibrillazione atriale. Qualunque cardiologo sa benissimo tutto ciò, e quindi devo supporre che nel caso di Sua madre l'opportunità di una terapia anticoagulante orale sia stata debitamente valutata, ma ritenuta non necessaria.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 24/10/2011.
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