Accentuazione dell'arco dell'aorta
Gentili medici,
mia madre sessantaduenne soffre di fibrillazione atriale ed è un paziente anticoagulante da vari anni. Per un'altezza di 1,67 ha 85 chili di peso.
Un esame odierno ha rivelato una "Lieve accentuazione dell'arco dell'aorta".
Cosa significa e cosa può comportare? Quale tipo di provvedimenti è necessario prendere (posto ovviamente un consulto cardiologico che faremo appena possibile)?
Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
mia madre sessantaduenne soffre di fibrillazione atriale ed è un paziente anticoagulante da vari anni. Per un'altezza di 1,67 ha 85 chili di peso.
Un esame odierno ha rivelato una "Lieve accentuazione dell'arco dell'aorta".
Cosa significa e cosa può comportare? Quale tipo di provvedimenti è necessario prendere (posto ovviamente un consulto cardiologico che faremo appena possibile)?
Grazie in anticipo per il vostro aiuto.
[#1]
Gentile utente,
l'accentuazione dell'arco aortico, è un reperto radiografico, di facile osservazione negli ultrassessantenni, soprattutto se ipertesi, senza esser necessariamente associato ad una patologia dell'aorta stessa. Una valutazione diretta della lastra da parte di un collega cardiologo fugherà ogni dubbio.
Saluti
l'accentuazione dell'arco aortico, è un reperto radiografico, di facile osservazione negli ultrassessantenni, soprattutto se ipertesi, senza esser necessariamente associato ad una patologia dell'aorta stessa. Una valutazione diretta della lastra da parte di un collega cardiologo fugherà ogni dubbio.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
[#2]
Ex utente
Rispondo con lentezza, ma magari qualche altro medico o lei stesso avranno ulteriori elementi da aggiungere.
Mia madre, oggi 67 enne, è una paziente anticoagulante che soffre di fibrillazione atriale da quasi vent'anni (come causa, suppone il cardiologo, di un ipertiroidismo diagnosticato troppo tardivamente e quindi lungamente non trattato). Non è mai stata ipertesa, anzi, in alcuni casi ipotesa.
Mi domandavo da qualche tempo se, sulla base di questo quadro e dell'accentuazione aortica di cui sopra, potesse mai essere indicata l'installazione di un defibrillatore interno.
Mi piacerebbe un semplice parere sulla base delle vostre esperienze. Grazie.
Mia madre, oggi 67 enne, è una paziente anticoagulante che soffre di fibrillazione atriale da quasi vent'anni (come causa, suppone il cardiologo, di un ipertiroidismo diagnosticato troppo tardivamente e quindi lungamente non trattato). Non è mai stata ipertesa, anzi, in alcuni casi ipotesa.
Mi domandavo da qualche tempo se, sulla base di questo quadro e dell'accentuazione aortica di cui sopra, potesse mai essere indicata l'installazione di un defibrillatore interno.
Mi piacerebbe un semplice parere sulla base delle vostre esperienze. Grazie.
[#3]
Medico Chirurgo
Guardi,
l' "RX telecuore" dopo l'avvento dell'ecocardiogradia color doppler non ha più nessuna valenza diagnostica, se non a grandi linee.
E' bene che sua madre esegua un Ecocardiogramma che potrà fornire informazioni assai più chiare sulla sua situazione cardiologica complessiva e sul diamentro dei vari segmenti aortici.
La teoria per cui sua madre fibrilli cronicamente per un ipertiroidismo non trattato lascia il tempo che trova: anche perchè in genere l'ipertiroideo è tendenzialmente iperteso.
Per quanto riguarda il defibrillatore impiantabile, agisce sulle fibrillazioni Ventricolari non su quelle atriali. Quindi allo status quo non è indicato.
In ogni caso per completare lo studio cardiologico di sua madre io programmerei un Holter ECG/24h, per escludere appunto aritmie ventricolari e un test da sforzo al cicloergometro o al Tapis Roulant per valutare la riserva coronarica.
La scoagulazione è indispensabile nella F.A. cronica e sua madre deve assolutamente perdere peso mangiando di meno e muovendosi di più.
Certo che i suoi tempi di risposta sono biblici..........
Saluti,
Dott. Caldarola.
l' "RX telecuore" dopo l'avvento dell'ecocardiogradia color doppler non ha più nessuna valenza diagnostica, se non a grandi linee.
E' bene che sua madre esegua un Ecocardiogramma che potrà fornire informazioni assai più chiare sulla sua situazione cardiologica complessiva e sul diamentro dei vari segmenti aortici.
La teoria per cui sua madre fibrilli cronicamente per un ipertiroidismo non trattato lascia il tempo che trova: anche perchè in genere l'ipertiroideo è tendenzialmente iperteso.
Per quanto riguarda il defibrillatore impiantabile, agisce sulle fibrillazioni Ventricolari non su quelle atriali. Quindi allo status quo non è indicato.
In ogni caso per completare lo studio cardiologico di sua madre io programmerei un Holter ECG/24h, per escludere appunto aritmie ventricolari e un test da sforzo al cicloergometro o al Tapis Roulant per valutare la riserva coronarica.
La scoagulazione è indispensabile nella F.A. cronica e sua madre deve assolutamente perdere peso mangiando di meno e muovendosi di più.
Certo che i suoi tempi di risposta sono biblici..........
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#4]
Ex utente
Grazie, in effetti i tempi sono stati biblici. :-))
In realtà la teoria è che un ipertiroidismo non trattato sia degenerato in ipotiroidismo e nei successivi problemi di fibrillazione (sopraggiunti in età discretamente giovanile, ovvero attorno ai 40/50 anni). Poco importante comunque, oggi, capire le eventuali cause, quanto trattare la condizione.
Abbiamo effettuato un holter giusto un mese fa. Le riporto il referto.
Dati: Donna. 1,67m x 80kg; 67 anni. Ipotiroidismo. Fibrillazione atriale cronica.
---------------------
REFERTO (luglio 2016)
Aritmia da fibrillazione atriale per tutta la durata della registrazione.
FC max 131 bpm (ore 20:53); FC media 82 bmp; FC min 51 bmp (ore 07:35).
7% battiti in tachi; 1% battiti in bradi.
Intervallo QTc nella norma.
Non pause patologiche, RR max 1.73 sec.
Rarissimi BEV benevoli.
Ridotta escursione cronopatica circadiana.
Non modificazioni del tratto ST-T di franco significato ischemico in registrazione.
Non modificazioni significative della frequenza né del tratto ST-T in corrispondenza dei sintomi in diario clinico.
--------------------
Ovviamente il cardiologo ha già dato suo parere e prescrizione (e siamo sotto controllo anticoagulante Quick da decenni). Ma qualche valutazione terza della condizione (ed eventualmente possibile trattamento) non mi dispiacerebbe per nulla! Anche per capire i rischi, le aspettative, eventuali saluzioni alternative e così via.
Vi ringrazio molto!
In realtà la teoria è che un ipertiroidismo non trattato sia degenerato in ipotiroidismo e nei successivi problemi di fibrillazione (sopraggiunti in età discretamente giovanile, ovvero attorno ai 40/50 anni). Poco importante comunque, oggi, capire le eventuali cause, quanto trattare la condizione.
Abbiamo effettuato un holter giusto un mese fa. Le riporto il referto.
Dati: Donna. 1,67m x 80kg; 67 anni. Ipotiroidismo. Fibrillazione atriale cronica.
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REFERTO (luglio 2016)
Aritmia da fibrillazione atriale per tutta la durata della registrazione.
FC max 131 bpm (ore 20:53); FC media 82 bmp; FC min 51 bmp (ore 07:35).
7% battiti in tachi; 1% battiti in bradi.
Intervallo QTc nella norma.
Non pause patologiche, RR max 1.73 sec.
Rarissimi BEV benevoli.
Ridotta escursione cronopatica circadiana.
Non modificazioni del tratto ST-T di franco significato ischemico in registrazione.
Non modificazioni significative della frequenza né del tratto ST-T in corrispondenza dei sintomi in diario clinico.
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Ovviamente il cardiologo ha già dato suo parere e prescrizione (e siamo sotto controllo anticoagulante Quick da decenni). Ma qualche valutazione terza della condizione (ed eventualmente possibile trattamento) non mi dispiacerebbe per nulla! Anche per capire i rischi, le aspettative, eventuali saluzioni alternative e così via.
Vi ringrazio molto!
[#5]
Medico Chirurgo
Direi prorprio che sua madre ha una "banale" fibrillazione atriale cronica e che l'holter non fornisce alcun elemento di preoccupazione.
Si preoccupi piuttosto di farla dimagrire, il che si ottiene mangiando meno e muovendosi di più.
Spero che abbia fatto l'ecocardiogramma suggerito, del quale lei non fa menzione.
Per il resto mi pare nelle mani di un eccellente cardiologo che le ha refertato :
"Rarissimi BEV benevoli." Ci sarebbe stato da preoccuparsi se fossero stati malevoli.
E' importante che la pressione aeteriosa sia 120/70mmhg e che la scoagulazione sia sempre ottimale e sotto controllo l'allungamento terapeutico dell'INR.
Una cardioversione elettrica, anche quando il diametro e lo spessore atriale siano normali, non è a mio avviso da prendere in considerazione dopo 20 anni di F.A. perchè recidiverebbe brevissimo tempore.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Si preoccupi piuttosto di farla dimagrire, il che si ottiene mangiando meno e muovendosi di più.
Spero che abbia fatto l'ecocardiogramma suggerito, del quale lei non fa menzione.
Per il resto mi pare nelle mani di un eccellente cardiologo che le ha refertato :
"Rarissimi BEV benevoli." Ci sarebbe stato da preoccuparsi se fossero stati malevoli.
E' importante che la pressione aeteriosa sia 120/70mmhg e che la scoagulazione sia sempre ottimale e sotto controllo l'allungamento terapeutico dell'INR.
Una cardioversione elettrica, anche quando il diametro e lo spessore atriale siano normali, non è a mio avviso da prendere in considerazione dopo 20 anni di F.A. perchè recidiverebbe brevissimo tempore.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.9k visite dal 21/10/2011.
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