Terapia antitrombo

sale e grazie a chi vorrà aiutarmi a capire.Mia mamma 69 anni in seguito a una tromboflebite all'arto dx e coseguente embolia polmonare (sembra a causa dell'obesità) deve seguire una terapia anticoagulante,prescritta prima dal cardiologo e proseguita dal medico di base .Purtroppo tra i due medici c'è discrepanza di metodologia di prescrizione,il cardiologo suggerisce di seguire una terapia giornaliera che mantenga un INR tra i 2 e i 3 e se va al di sotto dei 2 suggerisce di integrare con un iniezione sotocutanea.Il medico di base invece preferisce mantenere l'INR tra il 3 e il 4 e dosare la terapia a più compresse x tre giorni e il quarto giorno niente terapia.Il medico di base è giunto a questa decisione di terapia in seguito al fatto che mia mamma ha avuto una seconda tromboflebite all'arto sx appena tornata a casa dall'ospedale e l'INR era sceso da 2,5 della dimissione a 1,45 dopo una sola settimana con terapia giornaliera.Noi non sapiamo pù cosa sia giusto fare...l'uno da la responsabilità all'altro e viceversa,forse abbiamo bisogno di un terzo medico?
Grazie e scusate se non usato termini corretti.
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Dr. Federico Nardi Cardiologo 59 3
La terapia Anticoagulante Orale (TAO) nel caso della sua mamma mira a prevenire recidive di natura trombo-embolica. Generalmente il range terapeutico dell'INR per quanto riguarda la prevenzione e cura della Trombo -Embolia Polmonare e nella trombosi venosa profonda è da considerarsi tra 2 e 3 ( spesso le recidive in questi pazienti sono dovute al fatto che l'INR non è stato mantenuto nel range terapeutico).
Qualora si tratti di particolari situazioni come ad esempio la sindrome da anticorpi antifosfolipidi ed il tromboembolismo arterioso recidivanteesistono studi che consigliano un range terapeutico più elevato (ma non penso sia relativo al caso della sua mamma).
Cordiali saluti.

Dr. Federico Nardi