Dispenea, meteorismo intra e post-esercizio, ridotta tolleranza agli sforzi intermittente
Gentili Dott.ri,
Ho 33 anni, pratico regolarmente sport, body building(senza uso di farmaci) e attività aerobica. Da Aprile ho iniziato un ciclo di attività aerobica consistente in 4 sedute settimanali di corsa per 45' min intensità media (135-145 bpm, con cardiofrequenzimetro) alle quali ho aggiunto 2 sessioni di step da 40' di intensitù elevata (5' a 150-160bpm, 5' a 130, ciclizzando). Da inizio luglio ho iniziato a soffire di un problema intermittente, che si manifesta, diciamo 1 volta su 3/4, e solo sulla corsa. Brevemente il problema è questo, avverto come un leggera sensazione di affanno, durante la corsa, a volte dopo 20' a volte dopo 30' a volte subito dopo 5', a cui fa seguito una rapida impennata della frequenza cardiaca (es, se ero a 130 dopo pochi secondi arriva a 150-160, se mi fermo e inizio a camminare resta sui 145-150, se continuo rallentando il ritmo sale anche a 170-175), non avverto dolori, giramenti di testa, solo un senso di pienezza gastrica, uno stato leggermente ansioso (irrequietezza, incapacità a stare fermo), e una serie di movimenti peristaltici, a volte lievi a volte più pronunciati. A questo evento fa seguito un fastidiosissimo gonfiore gastrico, sempre accompagnato da tachicardia, che dopo 5-10 minuti riesco a far passare espellendo l'aria tramite eruttazioni quasi forzate, a questo punto la frequenza cardiaca ritorna gradualmente ma abbastanza rapidamente su livelli normali. Il fenomeno ha una durata di circa 15-20 minuti e non si è mai manifestato facendo attività con i pesi o step. Invece, l'altro giorno ho avuto una manifestazione che mi ha preoccupato più del solito, durante una partita di squash, a seguito di uno scambio intenso, 15-20 secondi dopo il termine dello stesso ho avvertito una forte dispnea, che mi ha costretto a sdraiarmi per trovare sollievo, sempre senza altri sintomi, come dolore toracico o sensazione di svenimento, non avevo cardiofrequenzimetro ma a guidicare dal polso, anche da sdraiato dopo 3-4 minuti dallo sforzo, le pulsazioni erano regolari ma elevatissime, stimo qualcosa come 180-190. Dopo circa 10 minuti di eruttazioni forzate la frequenza è tornata sui 90 battiti e la dispnea completamente sparita. Il fenomeno avviene sia a digiuno, sia dopo 1-2 dal un pasto leggero. Gli esami ematici a giudizio del medico sono quasi perfetti, la prova da sforzo è risultata anch'essa senza problemi, la pressione si aggira da 65-105 la mattina, 70-115 la sera, i bpm a riposo la mattina sono circa 62. Il mio medico suppone si tratti di ansia, tuttavia a me non pare proprio di essere ansioso, cosa ne pensate in base alla sintomatologia descritta? Grazie a tutti per le risposte
Ho 33 anni, pratico regolarmente sport, body building(senza uso di farmaci) e attività aerobica. Da Aprile ho iniziato un ciclo di attività aerobica consistente in 4 sedute settimanali di corsa per 45' min intensità media (135-145 bpm, con cardiofrequenzimetro) alle quali ho aggiunto 2 sessioni di step da 40' di intensitù elevata (5' a 150-160bpm, 5' a 130, ciclizzando). Da inizio luglio ho iniziato a soffire di un problema intermittente, che si manifesta, diciamo 1 volta su 3/4, e solo sulla corsa. Brevemente il problema è questo, avverto come un leggera sensazione di affanno, durante la corsa, a volte dopo 20' a volte dopo 30' a volte subito dopo 5', a cui fa seguito una rapida impennata della frequenza cardiaca (es, se ero a 130 dopo pochi secondi arriva a 150-160, se mi fermo e inizio a camminare resta sui 145-150, se continuo rallentando il ritmo sale anche a 170-175), non avverto dolori, giramenti di testa, solo un senso di pienezza gastrica, uno stato leggermente ansioso (irrequietezza, incapacità a stare fermo), e una serie di movimenti peristaltici, a volte lievi a volte più pronunciati. A questo evento fa seguito un fastidiosissimo gonfiore gastrico, sempre accompagnato da tachicardia, che dopo 5-10 minuti riesco a far passare espellendo l'aria tramite eruttazioni quasi forzate, a questo punto la frequenza cardiaca ritorna gradualmente ma abbastanza rapidamente su livelli normali. Il fenomeno ha una durata di circa 15-20 minuti e non si è mai manifestato facendo attività con i pesi o step. Invece, l'altro giorno ho avuto una manifestazione che mi ha preoccupato più del solito, durante una partita di squash, a seguito di uno scambio intenso, 15-20 secondi dopo il termine dello stesso ho avvertito una forte dispnea, che mi ha costretto a sdraiarmi per trovare sollievo, sempre senza altri sintomi, come dolore toracico o sensazione di svenimento, non avevo cardiofrequenzimetro ma a guidicare dal polso, anche da sdraiato dopo 3-4 minuti dallo sforzo, le pulsazioni erano regolari ma elevatissime, stimo qualcosa come 180-190. Dopo circa 10 minuti di eruttazioni forzate la frequenza è tornata sui 90 battiti e la dispnea completamente sparita. Il fenomeno avviene sia a digiuno, sia dopo 1-2 dal un pasto leggero. Gli esami ematici a giudizio del medico sono quasi perfetti, la prova da sforzo è risultata anch'essa senza problemi, la pressione si aggira da 65-105 la mattina, 70-115 la sera, i bpm a riposo la mattina sono circa 62. Il mio medico suppone si tratti di ansia, tuttavia a me non pare proprio di essere ansioso, cosa ne pensate in base alla sintomatologia descritta? Grazie a tutti per le risposte
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Se il test da sforzo è stato eseguito da poco, è risultato massimale, e soprattutto se è stato condotto da uno specialista cardiologo, credo proprio che non ci siano motivi di preoccupazione in tal senso. Altrimenti la prima cosa da fare è proprio ripetere il test.
Una volta esclusa una origine cardiaca dei disturbi, mi orienterei verso un disturbo relativo allo stomaco, come ad esempio un rallentamento della motilità gastrica, oppure un reflusso gastroesofageo, eccetera.
Ne parli al medico curante, e nel frattempo eviti gli allenamenti particolarmente impegnativi, specie gli esercizi isometrici (body-building).
Cordiali saluti
Una volta esclusa una origine cardiaca dei disturbi, mi orienterei verso un disturbo relativo allo stomaco, come ad esempio un rallentamento della motilità gastrica, oppure un reflusso gastroesofageo, eccetera.
Ne parli al medico curante, e nel frattempo eviti gli allenamenti particolarmente impegnativi, specie gli esercizi isometrici (body-building).
Cordiali saluti
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.3k visite dal 18/08/2011.
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