Colesterolo 247
Buon giorno, mi chiamo Stefano , ho 42 anni e i seguenti valori di colesterolo.
totale 247
hdl 51,
triglioceridi e glicemia sono nella norma.
Svolgo attività fisica e mangio in modo sano evitando grassi animali.
Il mio medico di famiglia non ritiene tali valori significativi per un intervento con statine o altro, nonostante lo conosca da circa 3o anni e abbia sempre evidenziato una sua ottima professionalità e prevenzione nelle patologie.
POSSO AVERE UNA VOSTRA OPINIONE A RIGUARDO? GRAZIE
totale 247
hdl 51,
triglioceridi e glicemia sono nella norma.
Svolgo attività fisica e mangio in modo sano evitando grassi animali.
Il mio medico di famiglia non ritiene tali valori significativi per un intervento con statine o altro, nonostante lo conosca da circa 3o anni e abbia sempre evidenziato una sua ottima professionalità e prevenzione nelle patologie.
POSSO AVERE UNA VOSTRA OPINIONE A RIGUARDO? GRAZIE
[#1]
Gentile Utente,
è ormai ampiamente noto come elevate concentrazioni di colesterolo totale e di colesterolo-LDL associate a basse concentrazioni di colesterolo-HDL siano considerate fattori di rischio.
La concentrazione di colesterolo totale nel sangue dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl, con una concentrazione di colesterolo-HDL maggiore di 35 mg/dl, di colesterolo-LDL inferiore a 150 mg/dl e con un rapporto colesterolo totale/HDL-C inferiore a 5 (negli uomini).
Nel suo caso si rileva soltanto un valore di colesterolo totale elevato con un rapporto colesterolo totale/HDL-C normale (il suo rapporto è pari a 4,8: un valore di poco inferiore a 5). Certo, sarebbe stato utile che lei avesse indicato nel suo quesito anche il valore dei trigliceridi in modo da calcolare il valore di colesterolo-LDL. Tuttavia, dal momento che il valore di trigliceridi è nella norma cioè compreso tra 50 mg/dl e 200 mg/dl c’è da ritenere che il suo valore di LDL-C sia compreso tra 156 mg/dl e 186 mg/dl.
Con questi valori generalmente io procedo con una completa valutazione clinica della persona e quindi anamnesi, esame clinico e analisi di laboratorio atte a identificare cause secondarie dell’iperlipidemia. Le cause secondarie di iperlipidemia comprendono la dieta, l’ipotiroidismo, il diabete mellito, la sindrome nefrosica, l’uremia e la disproteinemia. Le ricordo che anche alcuni farmaci e l’alcool possono influenzare le concentrazioni dei lipidi.
La necessità di iniziare un trattamento farmacologico è molto delicata. Nel caso di una iperlipidemia ogni trattamento “deve” iniziare con una dieta e con un aumento dell’attività fisica e “può” arrivare ai farmaci. La necessità quindi di intraprendere un trattamento va presa valutando l’età, il sesso, lo stato di salute e il numero dei fattori di rischio cardiaco:
• età superiore o uguale a 50 anni;
• infarto miocardico o morte improvvisa prima dei 55 anni del padre o di un parente di primo grado di sesso maschile;
• infarto miocardico o morte improvvisa prima dei 65 anni della madre o di un parente di primo grado di sesso femminile;
• tabagismo (in atto o sospeso da meno di 3 anni);
• ipertensione arteriosa permanente trattata o meno;
• diabete di tipo 2 trattato o meno;
• HDL-C < 40 mg/dl indipendentemente dal sesso del paziente.
Se il suo medico ha deciso di non iniziare alcun trattamento, significa che ha valutato, in base alle sue specifiche condizioni, che per il momento non è necessario di intraprendere alcuna terapia farmacologica.
Quello che sto cercando di dirle è che la decisione di iniziare un trattamento non dipende soltanto ed esclusivamente dal valore del colesterolo, ma da una valutazione di rischio globale che il suo medico curante conosce o è in grado di conoscere.
Prima di iniziare un trattamento con le statine è necessario tener conto di una valutazione globale poiché le statine, come anche altri tipi di farmaci, possono esporre ad effetti indesiderabili, anche gravi. Nella pratica clinica, la prescrizione di statine non è mai sistematica ed il rapporto beneficio/rischio viene sempre valutato per ogni paziente. Nei soggetti asintomatici le azioni preventive devono essere coerenti con il livello di rischio cardiovascolare.
Le linee guida suggeriscono un approccio professionale al cambiamento di alcune abitudini acquisite sia nei pazienti cardiovascolari che nelle persone a rischio. I fumatori devono essere incoraggiati a smettere definitivamente di fumare. Il suo medico le avrà certamente dato indicazioni su come alimentarsi e su quali cibi scegliere per comporre una dieta associata al minimo rischio cardiovascolare. Ciò significa anche riuscire ad esercitare un controllo del peso nelle persone obese o in sovrappeso.
Concludo rimettendola alle cure del suo medico curante che certamente avrà maturato la decisione di non intervenire farmacologicamente sulla base della sua specifica storia clinica.
Grazie
Stefano Fortinguerra
è ormai ampiamente noto come elevate concentrazioni di colesterolo totale e di colesterolo-LDL associate a basse concentrazioni di colesterolo-HDL siano considerate fattori di rischio.
La concentrazione di colesterolo totale nel sangue dovrebbe essere inferiore a 200 mg/dl, con una concentrazione di colesterolo-HDL maggiore di 35 mg/dl, di colesterolo-LDL inferiore a 150 mg/dl e con un rapporto colesterolo totale/HDL-C inferiore a 5 (negli uomini).
Nel suo caso si rileva soltanto un valore di colesterolo totale elevato con un rapporto colesterolo totale/HDL-C normale (il suo rapporto è pari a 4,8: un valore di poco inferiore a 5). Certo, sarebbe stato utile che lei avesse indicato nel suo quesito anche il valore dei trigliceridi in modo da calcolare il valore di colesterolo-LDL. Tuttavia, dal momento che il valore di trigliceridi è nella norma cioè compreso tra 50 mg/dl e 200 mg/dl c’è da ritenere che il suo valore di LDL-C sia compreso tra 156 mg/dl e 186 mg/dl.
Con questi valori generalmente io procedo con una completa valutazione clinica della persona e quindi anamnesi, esame clinico e analisi di laboratorio atte a identificare cause secondarie dell’iperlipidemia. Le cause secondarie di iperlipidemia comprendono la dieta, l’ipotiroidismo, il diabete mellito, la sindrome nefrosica, l’uremia e la disproteinemia. Le ricordo che anche alcuni farmaci e l’alcool possono influenzare le concentrazioni dei lipidi.
La necessità di iniziare un trattamento farmacologico è molto delicata. Nel caso di una iperlipidemia ogni trattamento “deve” iniziare con una dieta e con un aumento dell’attività fisica e “può” arrivare ai farmaci. La necessità quindi di intraprendere un trattamento va presa valutando l’età, il sesso, lo stato di salute e il numero dei fattori di rischio cardiaco:
• età superiore o uguale a 50 anni;
• infarto miocardico o morte improvvisa prima dei 55 anni del padre o di un parente di primo grado di sesso maschile;
• infarto miocardico o morte improvvisa prima dei 65 anni della madre o di un parente di primo grado di sesso femminile;
• tabagismo (in atto o sospeso da meno di 3 anni);
• ipertensione arteriosa permanente trattata o meno;
• diabete di tipo 2 trattato o meno;
• HDL-C < 40 mg/dl indipendentemente dal sesso del paziente.
Se il suo medico ha deciso di non iniziare alcun trattamento, significa che ha valutato, in base alle sue specifiche condizioni, che per il momento non è necessario di intraprendere alcuna terapia farmacologica.
Quello che sto cercando di dirle è che la decisione di iniziare un trattamento non dipende soltanto ed esclusivamente dal valore del colesterolo, ma da una valutazione di rischio globale che il suo medico curante conosce o è in grado di conoscere.
Prima di iniziare un trattamento con le statine è necessario tener conto di una valutazione globale poiché le statine, come anche altri tipi di farmaci, possono esporre ad effetti indesiderabili, anche gravi. Nella pratica clinica, la prescrizione di statine non è mai sistematica ed il rapporto beneficio/rischio viene sempre valutato per ogni paziente. Nei soggetti asintomatici le azioni preventive devono essere coerenti con il livello di rischio cardiovascolare.
Le linee guida suggeriscono un approccio professionale al cambiamento di alcune abitudini acquisite sia nei pazienti cardiovascolari che nelle persone a rischio. I fumatori devono essere incoraggiati a smettere definitivamente di fumare. Il suo medico le avrà certamente dato indicazioni su come alimentarsi e su quali cibi scegliere per comporre una dieta associata al minimo rischio cardiovascolare. Ciò significa anche riuscire ad esercitare un controllo del peso nelle persone obese o in sovrappeso.
Concludo rimettendola alle cure del suo medico curante che certamente avrà maturato la decisione di non intervenire farmacologicamente sulla base della sua specifica storia clinica.
Grazie
Stefano Fortinguerra
Stefano Fortinguerra, MD Tox.PhD
[#2]
Ex utente
Gentile dott i miei valori dei trigliceridi e glicemia sono nella norma, anche se esattamente non so dirle i valori, so solo che ho il colesterolo "ballerino" a volte scende a volte sale, per portarle un esempio, sono andato in ferie negli Stati Uniti, ho mangiato un sacco di schifezze, tornato a Milano ho voluto fare gli esami aspettandoomi chissà cosa, invece i miei valori erano 175 totale, pensando ad un errore di analisi li ho ripetuti ed è stato riconfermato tale valore 179.
Questosi ripete, passando magari da 252 a 220 in poche settimane e non modificando diete o stole di vita che tra laltro e corretto.
Grazie mille per la risposta datemi.
Stefano
Questosi ripete, passando magari da 252 a 220 in poche settimane e non modificando diete o stole di vita che tra laltro e corretto.
Grazie mille per la risposta datemi.
Stefano
[#3]
Gentile Utente,
non si preoccupi, continui a tenere sotto controllo la sua lipidemia. E'sufficiente un controllo all'anno. Le consiglierei inoltre di controllare l'intero assetto lipidico: Colesterolo totale, HDL-Colesterolo, LDL-Colesterolo, Trigliceridi, Apolipoproteina A1, Apolipoproteina B e si ricordi di continuare a tenere sotto controllo gli altri fattori di rischio cardiovascolare. Aumenti la quantità di omega-3 nella sua dieta mangiando più pesce azzurro.
Grazie
Stefano Fortinguerra
non si preoccupi, continui a tenere sotto controllo la sua lipidemia. E'sufficiente un controllo all'anno. Le consiglierei inoltre di controllare l'intero assetto lipidico: Colesterolo totale, HDL-Colesterolo, LDL-Colesterolo, Trigliceridi, Apolipoproteina A1, Apolipoproteina B e si ricordi di continuare a tenere sotto controllo gli altri fattori di rischio cardiovascolare. Aumenti la quantità di omega-3 nella sua dieta mangiando più pesce azzurro.
Grazie
Stefano Fortinguerra
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 43.2k visite dal 26/11/2007.
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