La pressione arteriosa
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Gentile Utente,
prima di rispondere in modo specifico ai suoi quesiti voglio ricordarle che in linea generale tutti gli ipertesi devono essere invitati, incoraggiati, stimolati a modificare il loro stile di vita, indipendentemente dal fatto che debbano assumere medicine. È noto infatti come queste modificazioni possano avere una serie di effetti benefici sui fattori di rischio. A costo zero, la terapia non farmacologia è efficace nel ridurre la pressione arteriosa e può essere di grande vantaggio nella prevenzione primaria della ipertensione.
Quesito 1. La restrizione del sodio rappresenta un mezzo efficace e sicuro per abbassare, sia pure di poco, la pressione arteriosa negli ipertesi e può ridurre la resistenza ai farmaci e amplificarne l’effetto. L’apporto totale giornaliero di cloruro di sodio dovrebbe essere limitato a meno di 6 grammi. La sola restrizione del sodio determina una riduzione della pressione pari a quella che si ottiene con i diuretici tiazidici, che si stima riducano l’incidenza dell’ictus del 36% in 5 anni.
Quesito 2. Se la situazione clinica lo permette, l’attività fisica dinamica va incoraggiata. Ripetuti periodi di attività dinamica anche relativamente intensa, come camminare, correre o nuotare, determinano una significativa riduzione della pressione arteriosa e della mortalità cardiovascolare. È stata documentata una riduzione della pressione arteriosa sistolica (la cosiddetta massima) fino a 10 mmHg nei soggetti ipertesi che praticano una regolare attività fisica. Per attività fisica si intende quella praticata almeno 3 volte per settimana per almeno 30 minuti a una frequenza cardiaca pari al 65-70% della massima prevista per la persona specifica. Tuttavia nel caso in cui una persona avesse una coronaropatia o una storia suggestiva di coronaropatia e/o un’età superiore a 40 anni e con multipli fattori di rischio per coronaropatia (storia familiare di cardiopatia, fumo di sigaretta, ipercolesterolemia, diabete, etc...) è opportuno si sottoponga a un test ergometrico prima di cominciare qualsiasi attività fisica.
Le ricordo che oltre a tutto questo andrebbe anche fortemente sollecitata una riduzione del peso corporeo soprattutto se il proprio peso supera di oltre il 10% il peso ideale. È infatti ormai ampiamente noto come si possa ottenere una significativa diminuzione della pressione arteriosa prima ancora di raggiungere il peso ideale. La sola riduzione del peso corporeo può in molti casi rendere superflua la terapia antipertensiva o, quanto meno, ridurre le dosi necessarie per il controllo dell’ipertensione, senza dimenticare gli indubbi vantaggi sul profilo lipidico (in particolare del colesterolo) e la regressione dell’ipertrofia ventricolare sinistra.
Le ricordo infine che, sebbene non sia stato dimostrato alcun rapporto diretto tra il fumo e l’ipertensione arteriosa, il provvedimento più efficace per ridurre il rischio generico cardiovascolare e di danni agli organi bersaglio (cuore, cervello, reni, retina, etc...) è quello di smettere di fumare. Chiaramente anche il consumo di alcool deve essere drasticamente ridotto.
Quesito 3. Il valore pressorio di 135/85 mmHg viene considerato un valore border-line. Deve fare particolare attenzione qualora i valori pressori dovessero superare o essere uguali a 140/90 mmHg.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi. Chiaramente questi consigli andrebbero discussi insieme al suo medico di fiducia perché soltanto lui conosce la sua storia clinica ed è in grado di adattarla alla sua situazione specifica.
Grazie
Stefano Fortinguerra
prima di rispondere in modo specifico ai suoi quesiti voglio ricordarle che in linea generale tutti gli ipertesi devono essere invitati, incoraggiati, stimolati a modificare il loro stile di vita, indipendentemente dal fatto che debbano assumere medicine. È noto infatti come queste modificazioni possano avere una serie di effetti benefici sui fattori di rischio. A costo zero, la terapia non farmacologia è efficace nel ridurre la pressione arteriosa e può essere di grande vantaggio nella prevenzione primaria della ipertensione.
Quesito 1. La restrizione del sodio rappresenta un mezzo efficace e sicuro per abbassare, sia pure di poco, la pressione arteriosa negli ipertesi e può ridurre la resistenza ai farmaci e amplificarne l’effetto. L’apporto totale giornaliero di cloruro di sodio dovrebbe essere limitato a meno di 6 grammi. La sola restrizione del sodio determina una riduzione della pressione pari a quella che si ottiene con i diuretici tiazidici, che si stima riducano l’incidenza dell’ictus del 36% in 5 anni.
Quesito 2. Se la situazione clinica lo permette, l’attività fisica dinamica va incoraggiata. Ripetuti periodi di attività dinamica anche relativamente intensa, come camminare, correre o nuotare, determinano una significativa riduzione della pressione arteriosa e della mortalità cardiovascolare. È stata documentata una riduzione della pressione arteriosa sistolica (la cosiddetta massima) fino a 10 mmHg nei soggetti ipertesi che praticano una regolare attività fisica. Per attività fisica si intende quella praticata almeno 3 volte per settimana per almeno 30 minuti a una frequenza cardiaca pari al 65-70% della massima prevista per la persona specifica. Tuttavia nel caso in cui una persona avesse una coronaropatia o una storia suggestiva di coronaropatia e/o un’età superiore a 40 anni e con multipli fattori di rischio per coronaropatia (storia familiare di cardiopatia, fumo di sigaretta, ipercolesterolemia, diabete, etc...) è opportuno si sottoponga a un test ergometrico prima di cominciare qualsiasi attività fisica.
Le ricordo che oltre a tutto questo andrebbe anche fortemente sollecitata una riduzione del peso corporeo soprattutto se il proprio peso supera di oltre il 10% il peso ideale. È infatti ormai ampiamente noto come si possa ottenere una significativa diminuzione della pressione arteriosa prima ancora di raggiungere il peso ideale. La sola riduzione del peso corporeo può in molti casi rendere superflua la terapia antipertensiva o, quanto meno, ridurre le dosi necessarie per il controllo dell’ipertensione, senza dimenticare gli indubbi vantaggi sul profilo lipidico (in particolare del colesterolo) e la regressione dell’ipertrofia ventricolare sinistra.
Le ricordo infine che, sebbene non sia stato dimostrato alcun rapporto diretto tra il fumo e l’ipertensione arteriosa, il provvedimento più efficace per ridurre il rischio generico cardiovascolare e di danni agli organi bersaglio (cuore, cervello, reni, retina, etc...) è quello di smettere di fumare. Chiaramente anche il consumo di alcool deve essere drasticamente ridotto.
Quesito 3. Il valore pressorio di 135/85 mmHg viene considerato un valore border-line. Deve fare particolare attenzione qualora i valori pressori dovessero superare o essere uguali a 140/90 mmHg.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi. Chiaramente questi consigli andrebbero discussi insieme al suo medico di fiducia perché soltanto lui conosce la sua storia clinica ed è in grado di adattarla alla sua situazione specifica.
Grazie
Stefano Fortinguerra
Stefano Fortinguerra, MD Tox.PhD
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.5k visite dal 20/11/2007.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.