Infarto silente

mio padre 85 anni altezza 178 cm peso 90 kg affetto da coxartrosi bronchite cronica tipo gold, pcemaker installato nel 2002 causa fibrillazione, diverticolosi, divenuta diverticolite a febbraio, con episodi di rettorragia imponente, trattato con flagil e asacol, assunzione cardioaspirina dal 2002 poi convertito inn cardirene in quanto l'abbinamento di cardioaspirina e feldene fast per la coxartrosi aveva genrato un abbattimento delle piastrine. riscontrato polipi vescicali da trattare con resezione endoscopica con anestesia spinale,pregresso intervento analogo con calo elettrolitico tale da farlo entrare in coma ristabilito, ad oggi viene riscontrato al prericovero tramite ecocardio pregresso infarto che non esisteva a febbraio. tale situazione di infarto viene registrata dal pcmaker quale è l'effetto di questo durante l'infarto, come mai mio padre non ha avuto alcuna sintomatologia nè dolori toracici nè addominali nè altro indicativo della situazione? può essere determinato dalla sospensione del cardirene necessitata dallo stato di rettorragia da diverticoilite? è possibile datare attraverso l'ecocardio approssimativamente il periodo in cui è avvenuto l'infarto ad esempio dai postumi cicatriziali presenti nella parte analizzata? quanto influisce a livello cardiaco lo stato di russamento notturno? ad oggi è fattibile nuovo interventoper nuova resezione endoscopica e successiva operazione di sostituzione di protesi d'anca per la coxartosi? grazie anticipatamente per l'interessamento
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Dr. Vincenzo Martino Cardiologo 6.6k 209
Gentile utente,
le sue domande richiederebbero molte righe di risposta, ma soprattutto la conoscenza clinica del paziente, cosa on line, impossibile.
In linea generale, un infarto silente non è cosa rara, visto che ben il 30% di essi avviene con tali modalità, soprattutto in età anziana. Per quanto riguardo la sospensione della cardioaspirina, ciò rientra nella logica dell'iter terapeutico seguito dai colleghi, sul cui merito di certo non possiamo esprimerci, senza sapere le effettive condizioni di suo padre. In ultimo, sull'eventuale possibilità di un ulteriore intervento chirurgico, ciò dipende dalle condizioni generali del paziente e dall'effettiva entità dell'infarto subito.
Saluti

Dr. Vincenzo MARTINO

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