Fibrillazione atriale dopo intervento aneurisma
Buongiorno gentile staff Medicitalia,
desidero esporre alla vostra attenzione la situazione riguardante mio padre.Ha 65 anni e nessuna malattia cardiaca pregressa(accertata da numerose visite ed esami,ecg classico e dopo sforzo,tac,ecocolordopler).Il mese scorso è stato sottoposto ad intervento chirurgico endovascolare per correggere il suo storico aneurisma dell'aorta addominale,che oramai aveva raggiunto dimensioni fuori range.L'intervento si è svolto nel migliore dei modi e dopo tre giorni di ospedalizzazione è stato dimesso.Dopo il ritorno a casa però ha cominciato a soffrire di pesantezza agli arti inferiori,affanno e debolezza piuttosto evidenti.Pensando fosse una reazione dovuta alla regolare convalescenza post operatoria,si reca tranquillamente dal chirurgo per la visita di controllo riferendo la sintomatologia sopra descritta.A sua volta lo specialista lo invita a contattare subito un cardiologo.Il cardiologo(dopo accurata visita ed ecg) evince immediatamente si tratti di fibrillazione atriale (?con ischemia cardiaca o placche?).Lo invita ad assumere anticoagulanti per 4 settimane mettendo in pratica tutta la procedura e le linee guida del caso,analisi del sangue ogni due settimane etc...dopo di che si prospetta una cardioversione elettrica per ripristinare il ritmo sistolico del battito cardiaco.Ora,tutto questo per ammettere che sono sinceramente preoccupata per questa situazione.Rivolgo a voi alcuni quesiti:1)Potrebbe l'intervento all'aneurisma avere scatenato questa patologia?Premetto che mio padre è già un soggetto in cura per ipertensione.2)La terapia con anticoagulanti è piuttosto delicata...una volta sospesa c'è il rischio che si formino trombi o emboli in futuro?3)La situazione è reversibile o potrebbero esserci concreti problemi di pericolo di vita?4)Come facciamo a sapere se nel frattempo si siano formati eventualmente trombi in qualche parte del corpo?5)Sarà seguito presso l'ospedale di Ravenna,quale altro centro d'eccellenza in merito in Romagna?
Ringraziandovi sinceramente,colgo l'occasione per porre cordiali saluti.
desidero esporre alla vostra attenzione la situazione riguardante mio padre.Ha 65 anni e nessuna malattia cardiaca pregressa(accertata da numerose visite ed esami,ecg classico e dopo sforzo,tac,ecocolordopler).Il mese scorso è stato sottoposto ad intervento chirurgico endovascolare per correggere il suo storico aneurisma dell'aorta addominale,che oramai aveva raggiunto dimensioni fuori range.L'intervento si è svolto nel migliore dei modi e dopo tre giorni di ospedalizzazione è stato dimesso.Dopo il ritorno a casa però ha cominciato a soffrire di pesantezza agli arti inferiori,affanno e debolezza piuttosto evidenti.Pensando fosse una reazione dovuta alla regolare convalescenza post operatoria,si reca tranquillamente dal chirurgo per la visita di controllo riferendo la sintomatologia sopra descritta.A sua volta lo specialista lo invita a contattare subito un cardiologo.Il cardiologo(dopo accurata visita ed ecg) evince immediatamente si tratti di fibrillazione atriale (?con ischemia cardiaca o placche?).Lo invita ad assumere anticoagulanti per 4 settimane mettendo in pratica tutta la procedura e le linee guida del caso,analisi del sangue ogni due settimane etc...dopo di che si prospetta una cardioversione elettrica per ripristinare il ritmo sistolico del battito cardiaco.Ora,tutto questo per ammettere che sono sinceramente preoccupata per questa situazione.Rivolgo a voi alcuni quesiti:1)Potrebbe l'intervento all'aneurisma avere scatenato questa patologia?Premetto che mio padre è già un soggetto in cura per ipertensione.2)La terapia con anticoagulanti è piuttosto delicata...una volta sospesa c'è il rischio che si formino trombi o emboli in futuro?3)La situazione è reversibile o potrebbero esserci concreti problemi di pericolo di vita?4)Come facciamo a sapere se nel frattempo si siano formati eventualmente trombi in qualche parte del corpo?5)Sarà seguito presso l'ospedale di Ravenna,quale altro centro d'eccellenza in merito in Romagna?
Ringraziandovi sinceramente,colgo l'occasione per porre cordiali saluti.
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Gentile utente,
la terapia con anticoagulanti è messa in atto onde prevenire possibili embolismi, per cui essa non va sospesa fino a quando non vi sia il ripristino di un effettivo e duraturo ritmo sinusale, la cui perdita può esser effettivamente dovuta al recente intervento chirurgico subito da suo padre, a causa dell'eccessivo stress fisico subito, ma di certo non ha nulla a che vedere con la patologia aneurismatica.
Ravenna, rappresenta un ottimo centro di riferimento nella sua regione.
Saluti
la terapia con anticoagulanti è messa in atto onde prevenire possibili embolismi, per cui essa non va sospesa fino a quando non vi sia il ripristino di un effettivo e duraturo ritmo sinusale, la cui perdita può esser effettivamente dovuta al recente intervento chirurgico subito da suo padre, a causa dell'eccessivo stress fisico subito, ma di certo non ha nulla a che vedere con la patologia aneurismatica.
Ravenna, rappresenta un ottimo centro di riferimento nella sua regione.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 18/03/2011.
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