Pericardite acuta con lieve processo broncopneumonico
Gentili dottori,
come indicato in oggetto, Vi chiedo un chiarimento su un episodio di pericardite che ho avuto circa un mese fa per cui sono stata ricoverata per circa una settimana.
Dalla mia lettera di dimissione si legge:" ricovero per clinica compatibile con pericardite acuta (dolore toracico ell'emitorace sn continuo, accentuato in posizione supina e forse dallinspiro profondo, associato tosse secca e temperatura febbrile 37.5°C) con alterazione degli indici di flogosi. Sottoposta a TAC toracica che escludeva embolia polmonare mettendo inevidenza con broncogramma aereo nel contesto del segmeto lingulare e presenza di micronoduli parenchimali bilaterali, senza evidenza di concomitante rilievo parologico alla radiografia standard del torace. Alla valutazione specialistica valorizzato il reperto TAC a sin come modesto infiltrato pneumonico."
L'esame ecocardiografico riferiva tutto nella norma.
La TAC non riferiva nè versamento pleurico nè pericardico.
Premetto che il ricovero è stata la conclusione di due mesi di malessere. A dicembre ho avuto 20 gg di febbre che nè antibiotico nè cortisone avevano abbassato, con episodi importanti di dispnea (facevo fatica anche solo parlare) ma gli esami fatti non avevano evidenziato nulla. Successivamente ho avuto diversi episodi di eritema che il mio medico ha curato con cortisone. Non appena finita la cura è tornata la febbre, stanchezza e qualche episodio di dispnea. La sera del ricovero oltre a tutto questo avevo la pressione molto alta (105-155) rispetto alla mia solita (70-110) e un dolore molto forte sternale e retrosternale.
La cura datami dagli specialisti è stata: 10gg di Zitromax 500 1c; Brufen 600 2c. per 30gg con associato limpidex 1c. I medici inoltre hanno deciso di soprassedere ad ulteriori controlli radiologici da riconsiderare in caso di novità cliniche.
A circa 20 giorni dalla dimissione devo dire che sto molto meglio tuttavia avverto ancora una certa difficoltà di respirazione quando cammino un po' di più, una compressione sternale,la pressione ancora fatica a tornare normale (90-140) e ho di nuovo episodi tipo eritema.
Inoltre la sera ho sempre una leggera alterazione (37-37.5 max°).
Il mio medico di base mi ha fatto fare emocromo, ves e pcr e risulta che i valori sono tutti risultati nella norma. Unico neo è che l'emocromo è stato eseguito a caldo per la presenza di crioagglutinine e quindi mi è stato consigliato di affidarmi ad un ematologo. E di prendere un ansiolitico e un antistaminico per tutto il resto.
Quello che non sono riuscita a capire, perdonate l'ignoranza, è se è normale avere ancora questi disagi ad un mese dalla dimissione, cosa siano le crioagglutine e se sia normale la loro presenza.
Ringrazio anticipatamente per le Vostre eventuali risposte.
Cordiali saluti
G.M.
come indicato in oggetto, Vi chiedo un chiarimento su un episodio di pericardite che ho avuto circa un mese fa per cui sono stata ricoverata per circa una settimana.
Dalla mia lettera di dimissione si legge:" ricovero per clinica compatibile con pericardite acuta (dolore toracico ell'emitorace sn continuo, accentuato in posizione supina e forse dallinspiro profondo, associato tosse secca e temperatura febbrile 37.5°C) con alterazione degli indici di flogosi. Sottoposta a TAC toracica che escludeva embolia polmonare mettendo inevidenza con broncogramma aereo nel contesto del segmeto lingulare e presenza di micronoduli parenchimali bilaterali, senza evidenza di concomitante rilievo parologico alla radiografia standard del torace. Alla valutazione specialistica valorizzato il reperto TAC a sin come modesto infiltrato pneumonico."
L'esame ecocardiografico riferiva tutto nella norma.
La TAC non riferiva nè versamento pleurico nè pericardico.
Premetto che il ricovero è stata la conclusione di due mesi di malessere. A dicembre ho avuto 20 gg di febbre che nè antibiotico nè cortisone avevano abbassato, con episodi importanti di dispnea (facevo fatica anche solo parlare) ma gli esami fatti non avevano evidenziato nulla. Successivamente ho avuto diversi episodi di eritema che il mio medico ha curato con cortisone. Non appena finita la cura è tornata la febbre, stanchezza e qualche episodio di dispnea. La sera del ricovero oltre a tutto questo avevo la pressione molto alta (105-155) rispetto alla mia solita (70-110) e un dolore molto forte sternale e retrosternale.
La cura datami dagli specialisti è stata: 10gg di Zitromax 500 1c; Brufen 600 2c. per 30gg con associato limpidex 1c. I medici inoltre hanno deciso di soprassedere ad ulteriori controlli radiologici da riconsiderare in caso di novità cliniche.
A circa 20 giorni dalla dimissione devo dire che sto molto meglio tuttavia avverto ancora una certa difficoltà di respirazione quando cammino un po' di più, una compressione sternale,la pressione ancora fatica a tornare normale (90-140) e ho di nuovo episodi tipo eritema.
Inoltre la sera ho sempre una leggera alterazione (37-37.5 max°).
Il mio medico di base mi ha fatto fare emocromo, ves e pcr e risulta che i valori sono tutti risultati nella norma. Unico neo è che l'emocromo è stato eseguito a caldo per la presenza di crioagglutinine e quindi mi è stato consigliato di affidarmi ad un ematologo. E di prendere un ansiolitico e un antistaminico per tutto il resto.
Quello che non sono riuscita a capire, perdonate l'ignoranza, è se è normale avere ancora questi disagi ad un mese dalla dimissione, cosa siano le crioagglutine e se sia normale la loro presenza.
Ringrazio anticipatamente per le Vostre eventuali risposte.
Cordiali saluti
G.M.
[#1]
Gentile utente,
in base al suo dettagliato report, si può presumere che lei abbia avuto uba infezione iniziale virale con successiva sovrainfezione batterica, che in tali casi e anche perchè sottoposto a terapia cortisonica ed antibiotica può dar luogo a lunghe fasi di remissione. Pertanto il suo quadro di degenza, rientra pressocchè nella norma, per tali eventi, così come la presenza delle cosiddette crioagglutinine, può esser dovuto alla risposta immunitaria determinatasi a seguito dell'infezione.
Saluti
in base al suo dettagliato report, si può presumere che lei abbia avuto uba infezione iniziale virale con successiva sovrainfezione batterica, che in tali casi e anche perchè sottoposto a terapia cortisonica ed antibiotica può dar luogo a lunghe fasi di remissione. Pertanto il suo quadro di degenza, rientra pressocchè nella norma, per tali eventi, così come la presenza delle cosiddette crioagglutinine, può esser dovuto alla risposta immunitaria determinatasi a seguito dell'infezione.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 15/03/2011.
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