Tilt test positivo
Buongiorno, scrivo per un problema che ha avuto mio fratello.E' un ragazzo di 28 anni,di carattere ansioso ma sostanzialmente in buona salute.
Due settimane fa mentre si trovava in strada ha accusato un forte senso di nausea (che aveva già da qualche ora) e si è seduto su un marciapiede per vomitare.Dopo qualche conato ha perso i sensi e i passanti hanno chiamato l'ambulanza. Nel frattempo si era ripreso ma, una volta in ospedale, avendo avuto un altro episodio simile, hanno deciso di tenerlo in osservazione per la notte. Il giorno successivo durante un colloquio con il cardiologo ha riferito di avere avuto episodi analoghi negli anni passati (il primo quando frequentava le scuole medie, se non erro). In particolare ha avuto altri 4 episodi di svenimento (o principio di svenimento) sempre correlati a conati di vomito. Il primo di questi è avvenuto durante una (sospetta indigestione), due sono avvenuti durante un viaggio in macchina (lui soffre di mal d'auto) sempre nel tentativo di vomitare. Il terzo durante una forte nausea mattutina (di cui soffre frequentemente specie in periodi di forte stress).
In ospedale hanno detto di volere escludere una causa cardiaca per questo problema. Ha effettuato elettrocardiogramma, Holter, ecocardiogramma, elettrocardiogramma sotto sforzo (oltre a esami del sangue, esame obiettivo e misurazioni pressorie giornaliere) e sono risultati tutti negativi. Durante l'ultimo esame, però, il Tilt test, ha avuto una sincope, giunta circa cinque minuti dopo la somministrazione di un farmaco per via sublinguale e durata circa quattro secondi e mezzo. Il cardiologo ha detto che sono necessari degli accertamenti in quanto la sincope ha interessato sia un calo pressorio sia un calo della frequenza (risposta mista). Mio fratello ha sentito anche dire all'infermiera che hanno dovuto somministrare un farmaco (atropina, forse) per aiutare la ripresa. Dato che il cardiologo dice che questa "risposta mista" non è frequente ci siamo spaventati. Hanno detto che devono effettuare un esame elettrofisiologico e una risonanza magnetica al cuore.
Le domande che vi pongo sono:
- la nausea può comparire come sintomo premonitore della sincope, però il fatto che in quasi tutte le occasioni di svenimento c'era una nausea possibilmente pregressa(mal d'auto, nell'ultimo caso inoltre io ero appena guarita da un virus gastrointestinale per cui posso avere contagiato mio fratello che presentava anche febbre) non può fare pensare a conati di vomito come causa in qualche modo della sincope?
-ho letto in ospedale che l'esame elettrofisiologico si fa in caso di "aritmie", queste ultime non dovrebbero essere visibili dagli esami che ha fatto e che sono risultati negativi?
-ho letto su internet e su questo sito che un tilt test positivo avvalora l'ipotesi di sincope vasovagale e ho letto che questa ha prognosi benigna, in caso di risposta sia dovuta ad un calo pressorio sia dovuta ad un rallentamento della frequenza la situazione è più delicata?
Grazie
Due settimane fa mentre si trovava in strada ha accusato un forte senso di nausea (che aveva già da qualche ora) e si è seduto su un marciapiede per vomitare.Dopo qualche conato ha perso i sensi e i passanti hanno chiamato l'ambulanza. Nel frattempo si era ripreso ma, una volta in ospedale, avendo avuto un altro episodio simile, hanno deciso di tenerlo in osservazione per la notte. Il giorno successivo durante un colloquio con il cardiologo ha riferito di avere avuto episodi analoghi negli anni passati (il primo quando frequentava le scuole medie, se non erro). In particolare ha avuto altri 4 episodi di svenimento (o principio di svenimento) sempre correlati a conati di vomito. Il primo di questi è avvenuto durante una (sospetta indigestione), due sono avvenuti durante un viaggio in macchina (lui soffre di mal d'auto) sempre nel tentativo di vomitare. Il terzo durante una forte nausea mattutina (di cui soffre frequentemente specie in periodi di forte stress).
In ospedale hanno detto di volere escludere una causa cardiaca per questo problema. Ha effettuato elettrocardiogramma, Holter, ecocardiogramma, elettrocardiogramma sotto sforzo (oltre a esami del sangue, esame obiettivo e misurazioni pressorie giornaliere) e sono risultati tutti negativi. Durante l'ultimo esame, però, il Tilt test, ha avuto una sincope, giunta circa cinque minuti dopo la somministrazione di un farmaco per via sublinguale e durata circa quattro secondi e mezzo. Il cardiologo ha detto che sono necessari degli accertamenti in quanto la sincope ha interessato sia un calo pressorio sia un calo della frequenza (risposta mista). Mio fratello ha sentito anche dire all'infermiera che hanno dovuto somministrare un farmaco (atropina, forse) per aiutare la ripresa. Dato che il cardiologo dice che questa "risposta mista" non è frequente ci siamo spaventati. Hanno detto che devono effettuare un esame elettrofisiologico e una risonanza magnetica al cuore.
Le domande che vi pongo sono:
- la nausea può comparire come sintomo premonitore della sincope, però il fatto che in quasi tutte le occasioni di svenimento c'era una nausea possibilmente pregressa(mal d'auto, nell'ultimo caso inoltre io ero appena guarita da un virus gastrointestinale per cui posso avere contagiato mio fratello che presentava anche febbre) non può fare pensare a conati di vomito come causa in qualche modo della sincope?
-ho letto in ospedale che l'esame elettrofisiologico si fa in caso di "aritmie", queste ultime non dovrebbero essere visibili dagli esami che ha fatto e che sono risultati negativi?
-ho letto su internet e su questo sito che un tilt test positivo avvalora l'ipotesi di sincope vasovagale e ho letto che questa ha prognosi benigna, in caso di risposta sia dovuta ad un calo pressorio sia dovuta ad un rallentamento della frequenza la situazione è più delicata?
Grazie
[#1]
Quella che le e' stata descritta come "mista" e' la sindrome nella quale per uno stimolo vagale intenso (proprio il vomito ad esempio) si ha un brusco rallentamento della frerquenza e della pressione arteriosa). Tutto questo e' totalmente benigno, e si cura molto poco con i farmaci. E' opportuno quindi che il paziente non stria in piedi a lungo, specie se e' caldo , che non porti colletti o cravatte molto strette, che eviti pasti abbondanti e con bevande gassate, ma cosa piu' importante....porre molta attenzione quando va in mare a nuotare..mai da solo, se fosse accaldato fare una doccia fredda prima di iniziare a nuotare.Esattamente come fanno alle olimpiadi i campioni di tuffo, prima di andare sul trampolino.
Cordialita'
cecchini
www.cecchinicuore.org
Cordialita'
cecchini
www.cecchinicuore.org
Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
[#2]
Utente
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio per la risposta tempestiva.
Le scrivo per un'ulteriore richiesta.
Mio fratello si trova ancora in ospedale, dove hanno effettuato l'esame elettrofisiologico che è risultato negativo. I medici hanno quindi detto che dovrebbe effettuare una risonanza magnetica per escludere malattie quali fibrosi cardiache (tutti gli esami prettamente cardiologici fino ad ora sono negativi). Mio fratello riferisce anche di avere sentito durante l'esame un medico dire "per toglierci ogni dubbio potremmo fare una coronarografia e vedere se c'è qualcosa di congenito".
Inoltre un elettrofisiologo dice di avere guardato il tracciato del Tilt Test e dice che come "pausa" bisogna contare circa 11 secondi perchè bisogna contare il tempo che intercorre tra la sincope e la ripresa del ritmo regolare (non solo l'asistolia). Dice, quindi, che in casi come questi è consigliabile l'impianto di un pace maker.
Ora, io sono preoccupata perchè il "pace maker" in un ragazzo di trent'anni non mi sembra una decisione semplice e indolore, ma altresì vorrei capire se non mettere questo pace maker potrebbe portare ad episodi di sincopi con asistolia troppo prolungata con conseguenti danni cerebrali o altro.
Secondo lei sarebbe utile considerare altri pareri se decidono di impiantare il pace maker (ora stanno riflettendo) oppure è una decisione urgente?
La ringrazio
Le scrivo per un'ulteriore richiesta.
Mio fratello si trova ancora in ospedale, dove hanno effettuato l'esame elettrofisiologico che è risultato negativo. I medici hanno quindi detto che dovrebbe effettuare una risonanza magnetica per escludere malattie quali fibrosi cardiache (tutti gli esami prettamente cardiologici fino ad ora sono negativi). Mio fratello riferisce anche di avere sentito durante l'esame un medico dire "per toglierci ogni dubbio potremmo fare una coronarografia e vedere se c'è qualcosa di congenito".
Inoltre un elettrofisiologo dice di avere guardato il tracciato del Tilt Test e dice che come "pausa" bisogna contare circa 11 secondi perchè bisogna contare il tempo che intercorre tra la sincope e la ripresa del ritmo regolare (non solo l'asistolia). Dice, quindi, che in casi come questi è consigliabile l'impianto di un pace maker.
Ora, io sono preoccupata perchè il "pace maker" in un ragazzo di trent'anni non mi sembra una decisione semplice e indolore, ma altresì vorrei capire se non mettere questo pace maker potrebbe portare ad episodi di sincopi con asistolia troppo prolungata con conseguenti danni cerebrali o altro.
Secondo lei sarebbe utile considerare altri pareri se decidono di impiantare il pace maker (ora stanno riflettendo) oppure è una decisione urgente?
La ringrazio
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 34.2k visite dal 05/03/2011.
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