Extrasistole, palpitazioni ecc
Salve ho 42 anni, ormai da tanti anni vivo con il mio cuore che batte come e quando gli pare, extrasistole, tachicardia sopraventricolare, palpitazioni, in ogni momento possono venire, non c'è più una regola ormai, premetto che sono un insegnante di danza, ero una sportivissima e piano piano nel giro di 10 anni circa la mia vita è cambiata totalmente, riesco giusto a mantenere il lavoro di danza per motivi appunto di lavoro. Fatto mille visite, trovato un aneurisma del setto interatriale con forame ma smedici dicono che non è grave, trovato tiroidismo di hascimoto non curato bene putroppo perchè ho paura che il cuore aumenti ancora di più la sua pazzia (cardiologo dice che forse è l'eutirox ma che prendo dose bassa e quindi non dovrebbe, l'endocrinologo dice che se non lo prendo il cuore fa ancora più palpitazioni, ma sul foglietto del medicinale c'è scritto il contrario), provato magnesio, prendo betabloccanti...fatto 3 anni di psicoterapia perchè magari la colpa poteva essere nell'anima, preso ansiolitici ogni tanto per gestire la questione quando diventa insopportabile, venuti anche attacchi di panico in seguito a questo, alla fine mi hanno detto di prendere psicofarmaci che io non ho preso..ovviamente, se la cura al mio cuore deve essere questa è molto triste, Ftatto è che io non vivo più, che la vita mi sembra una continua lotta, e non sono una debole questo lo assicuro, ma convivere con questo problema in alcuni periodi è veramente dura e la mia famiglia ne è totalmente coinvolta, compresi figli.
Una scommessa se posso provare a riderci sopra: esiste al mondo qualcuno che saprebbe aiutarmi?????????? o davvero mi devo rincoglionire (scusate il termine e la rabbia) dagli psicofarmaci?????
Una scommessa se posso provare a riderci sopra: esiste al mondo qualcuno che saprebbe aiutarmi?????????? o davvero mi devo rincoglionire (scusate il termine e la rabbia) dagli psicofarmaci?????
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Gentile Signora,
vista l'ormai lontana nel tempo insorgenza degli episodi aritmici che Le provocano estremo disagio, e il sostanziale fallimento delle terapie finora somministrate, Le consiglio di interpellare un elettrofisiologo per valutare l'opportunità di esecuzione di uno studio elettrofisiologico (SEF), onde svelare la eventuale presenza di vie anomale del Suo sistema di eccito-conduzione cardiaca.
Cordiali saluti
vista l'ormai lontana nel tempo insorgenza degli episodi aritmici che Le provocano estremo disagio, e il sostanziale fallimento delle terapie finora somministrate, Le consiglio di interpellare un elettrofisiologo per valutare l'opportunità di esecuzione di uno studio elettrofisiologico (SEF), onde svelare la eventuale presenza di vie anomale del Suo sistema di eccito-conduzione cardiaca.
Cordiali saluti
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Utente
Grazie innanzi tutto di aver rispostosi avevo sentito dire di questa cosa ma perchè non mi hanno mai proposto questa cosa? mi hanno detto che non vale la pena fare nessuna ablazione perchè le tachicardie sono brevi, che con le extrasistole l'ablazione non funziona, qualcuno ha detto che forse era colpa di quel difetto genetico ma ancora un altro detto che se tappano il buchino le palpitazioni potrebbero aumentare.
Prendo beta bloccanti dicendomi che però quelli non funzionano su extrasistole e infatti è così, un altro m i ha detto che rallentando il cuore l'estrasitole viene più facilmente e quindi dovrei smettere, poi ancira beta bloccanti danno depressione, ma l'endocrinologa dice che è l'ipotiroidismo...non ci capisco più niente, mi sento un po abbandonata, sembra che solo io sappia come mi sento, ho impiantato sotto la pelle alla clavicola un rivil, cioè un apparecchio disgnostico che registra battiti e dove io posso segnalare con un apposito apparecchio quello che succede, per vedere se quello che sento corrisponde a ciò che succede realmente, li mi hanno trovato tachicardie sopraventricolari ma niente extrasistole, ora mi chiedo: mi dicono che non ha registrato niente per farmi stare tranquilla? oppure sono matta? oppure penso (sarà qualcosa di meccanico che sento io) e quindi non risulta nel ritmo cardiaco, insomma io le posso contare mentre ce l'ho, non me le immagino.
Prendo beta bloccanti dicendomi che però quelli non funzionano su extrasistole e infatti è così, un altro m i ha detto che rallentando il cuore l'estrasitole viene più facilmente e quindi dovrei smettere, poi ancira beta bloccanti danno depressione, ma l'endocrinologa dice che è l'ipotiroidismo...non ci capisco più niente, mi sento un po abbandonata, sembra che solo io sappia come mi sento, ho impiantato sotto la pelle alla clavicola un rivil, cioè un apparecchio disgnostico che registra battiti e dove io posso segnalare con un apposito apparecchio quello che succede, per vedere se quello che sento corrisponde a ciò che succede realmente, li mi hanno trovato tachicardie sopraventricolari ma niente extrasistole, ora mi chiedo: mi dicono che non ha registrato niente per farmi stare tranquilla? oppure sono matta? oppure penso (sarà qualcosa di meccanico che sento io) e quindi non risulta nel ritmo cardiaco, insomma io le posso contare mentre ce l'ho, non me le immagino.
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Nessun disturbo, ci mancherebbe!
Lo studio elettrofisiologico endocavitario è un esame che studia il sistema elettrico del cuore, responsabile
dell’origine e della conduzione degli impulsi elettrici che permettono al cuore di contrarsi e di svolgere la
propria funzione.
Le aritmie cardiache possono essere causate da diversi meccanismi: presenza di una via elettrica anomala o di un circuito elettrico o di un focolaio che scarica impulsi ad alta frequenza o di impulsi disorganizzati che fanno contrarre il cuore in maniera rapida ed irregolare oppure da un cattivo funzionamento delle strutture da cui originano gli impulsi elettrici “normali” (sinusali) quali il nodo del seno e il nodo atrio-ventricolare. Le aritmie inoltre possono essere generate in diverse sedi del cuore. Lo studio elettrofisiologico endocavitario consente la diagnosi precisa del meccanismo e della sede della Sua aritmia e rappresenta la base per un corretto trattamento.
Questo esame consiste nell’introduzione di alcuni sondini attraverso la vena femorale o senecessario attraverso la vena succlavia. Le zone dove sono inseriti i sondini (o cateteri) sono l’inguine destro o sinistro (per la vena femorale) e la spalla sinistra sotto la clavicola (per la vena succlavia); queste zone vengono disinfettate e preparate con un anestetico locale. Dopo averli introdotti nei vasi i cateteri vengono spinti fino al cuore sotto la guida dei raggi X e posizionati in alcune zone (atrio destro, ventricolo destro, settointeratriale e seno coronarico). Attraverso questi cateteri è possibile registrare i segnali elettrici provenienti dalle diverse zone del cuore, stimolare il cuore attraverso impulsi elettrici artificiali e indurre le aritmie responsabili dei disturbi che il paziente avverte durante la vita quotidiana. Lo studio elettrofisiologico dura in media 30-45 minuti.
Per quanto riguarda la localizzazione di un centro di aritmologia nella Sua Regione, so che a Pisa c'è un eccellente Reparto che rappresenta uno dei riferimenti nazionali in materia, se non sbaglio diretto dalla Dott.ssa Bongiorni. Purtroppo non so precisamente in quale Ospedale, ma credo che il Suo medico saprà aiutarLa in proposito.
Cordiali saluti
Lo studio elettrofisiologico endocavitario è un esame che studia il sistema elettrico del cuore, responsabile
dell’origine e della conduzione degli impulsi elettrici che permettono al cuore di contrarsi e di svolgere la
propria funzione.
Le aritmie cardiache possono essere causate da diversi meccanismi: presenza di una via elettrica anomala o di un circuito elettrico o di un focolaio che scarica impulsi ad alta frequenza o di impulsi disorganizzati che fanno contrarre il cuore in maniera rapida ed irregolare oppure da un cattivo funzionamento delle strutture da cui originano gli impulsi elettrici “normali” (sinusali) quali il nodo del seno e il nodo atrio-ventricolare. Le aritmie inoltre possono essere generate in diverse sedi del cuore. Lo studio elettrofisiologico endocavitario consente la diagnosi precisa del meccanismo e della sede della Sua aritmia e rappresenta la base per un corretto trattamento.
Questo esame consiste nell’introduzione di alcuni sondini attraverso la vena femorale o senecessario attraverso la vena succlavia. Le zone dove sono inseriti i sondini (o cateteri) sono l’inguine destro o sinistro (per la vena femorale) e la spalla sinistra sotto la clavicola (per la vena succlavia); queste zone vengono disinfettate e preparate con un anestetico locale. Dopo averli introdotti nei vasi i cateteri vengono spinti fino al cuore sotto la guida dei raggi X e posizionati in alcune zone (atrio destro, ventricolo destro, settointeratriale e seno coronarico). Attraverso questi cateteri è possibile registrare i segnali elettrici provenienti dalle diverse zone del cuore, stimolare il cuore attraverso impulsi elettrici artificiali e indurre le aritmie responsabili dei disturbi che il paziente avverte durante la vita quotidiana. Lo studio elettrofisiologico dura in media 30-45 minuti.
Per quanto riguarda la localizzazione di un centro di aritmologia nella Sua Regione, so che a Pisa c'è un eccellente Reparto che rappresenta uno dei riferimenti nazionali in materia, se non sbaglio diretto dalla Dott.ssa Bongiorni. Purtroppo non so precisamente in quale Ospedale, ma credo che il Suo medico saprà aiutarLa in proposito.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3k visite dal 22/02/2011.
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