Dispnea e svenimenti
buongiorno, ho 51 anni, normopeso, non fumatrice, in premenopausa, ho il lupus, attualmente non prendo farmaci in quanto la malattia è in remissione; a dicembre in seguito ad un colpo di freddo, ha avuto un banalissimo raffreddore, a seguite tosse con secrezione abbondante, dopo qualche giorno visto che i rimedi fai da te non funzionano, vado dal medico che mi diagnostica una bronchite diffusa, mi prescrive augmentin tre compresse al giorno per 10 giorni,dopo una settimana dalla fine della cura riprendo a tossire in più compare affanno quando parlo, cammino e mangio, in pratica sempre a meno che non sia seduta, ferma e zitta. torno dal medico che mi trova migliorata?! ma mi prescrive rocefin iniezioni per sei giorni, miglioro ma dopo tre giorni compare un fortissimo raffreddore, e naturalmente questo affanno, mi diranno in seguito che si chiama dispnea, la settimana scorsa mentre sono al lavoro avverto una pressione al petto come la sensazione che il cuore sia fermo, un capogiro,le voci sempre più ovattate...in poche parole quasi svengo, mi siedo e comincio a sudare copiosamente, mi preoccupo e chiamo un amico medico che mi fa fare una lastra urgente, anche perchè al telefono sente la mia voce affannata e una brutta tosse stizzosa, dalla lastra, a detta del pneumologo non si evidenzia granchè a parte forse una lievissima polmonite interstiziale comunque già risolta, ma non si spiega la dispnea, in quel momento la pressione era 160/95 e il battito 96,mi prescrive deflan 30 ml, che francamente migliora il quadro clinico. almeno non ho più così tanto affanno,ogni tanto la sera ho qualche linea di febbre, una grande debolezza e questa pressione al petto, come se il cuore si fermasse e per tornare a respirare bene devo tossire per un po',il mio amico medico mi ha prescritto tutti gli esami ematici standard, ecg e ecocardiogramma che effettuerò appena il sistema sanitario me lo permette,fra 120 giorni, mi ha detto che potrebbe essere pericardite, visto il lupus, cosa devo fare nel frattempo? ossequi
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Se il medico ha il dubbio che possa trattarsi di pericardite, un ecocardiogramma va eseguito al più presto (non certo fra quattro mesi!) per poter cominciare subito la terapia eventualmente necessaria.
A questo punto riterrei utile un ricovero ospedaliero, vista la complessità del quadro clinico e per la necessaria esecuzione tempestiva di accertamenti specifici e la conseguente rivalutazione terapeutica.
Cordiali saluti
A questo punto riterrei utile un ricovero ospedaliero, vista la complessità del quadro clinico e per la necessaria esecuzione tempestiva di accertamenti specifici e la conseguente rivalutazione terapeutica.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
mi compliemto per la tempestività, capisaco che non sia facile attraverso un computer avanzare delle ipotesi ma secondo lei cosa devo fare? andare dal mio medico, che peraltro conoscendo la mia patologia, mi tiene quasi 50 giorni senza farmi neanche una lastra, e dirgli che forse è meglio ricoverarmi per qualche accertamento o come al solito scavalcare il sistema sanitario e fare tutto privatamente? domani faccio il prelievo ma i risultati visto anche che mi ha prescritto anche indagini per malatttia autoimmune li avrò dopo circa 40/50 giorni, la rimgrazio anticipatamente per la risposta. mi dia un consiglio, cambio medico di base?
[#3]
Gentile Signora,
ritengo che la decisione di cambiare medico di base in questo momento sia secondaria rispetto all'esigenza di conoscere con precisione e tempestività il Suo attuale stato di salute.
Proprio per questo motivo Le ho suggerito di ricoverarsi in Ospedale, potendo in tal modo ottenere in tempi ragionevoli una diagnosi certa e completa, e decidere a quel punto la terapia più adeguata.
Cordiali saluti
ritengo che la decisione di cambiare medico di base in questo momento sia secondaria rispetto all'esigenza di conoscere con precisione e tempestività il Suo attuale stato di salute.
Proprio per questo motivo Le ho suggerito di ricoverarsi in Ospedale, potendo in tal modo ottenere in tempi ragionevoli una diagnosi certa e completa, e decidere a quel punto la terapia più adeguata.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Abusando della sua smisurata disponibilità e della sua competenza, e per completezza di informazione le scrivo che mi è stato diagnosticato nel 2008 a seguito di un tia un'aneurisma del setto interatriale con assenza di shunt e per questo a detta dei medici assolutamente privo di effetti ai fini clinici; ora le chiedo è possibile che i miei problemi siano dovuti anche a questo mio difetto?Naturalmente è a seguito di quell'episodio ischemico e successivi esami clinici che mi è stato diagnosticato il lupus,tornando al presente oltre tutto quello esposto in precedenza mi è rimasta una tosse non frequentissima ma con ancora un po' di secrezione,a questo punto torno dal medico di base oppure faccio privatamente l'ecocardiogramma? la ringrazio anticipatamente
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Rispondo con ordine:
1) non vi è assolutamente alcuna correlazione tra l'aneurisma del setto interatriale, per di più senza shunt, ed i Suoi disturbi (anzi, credo non Le porterà mai nessun disturbo);
2) ovviamente a distanza non posso esprimere un parere sul caso specifico. Però di fronte al sospetto, espresso da un collega, che possa trattarsi di una pericardite, non esiterei a praticare sollecitamente un ecocardiogramma ed una conseguente valutazione specialistica cardiologica, anche se purtroppo in regime privato.
Cordiali saluti
1) non vi è assolutamente alcuna correlazione tra l'aneurisma del setto interatriale, per di più senza shunt, ed i Suoi disturbi (anzi, credo non Le porterà mai nessun disturbo);
2) ovviamente a distanza non posso esprimere un parere sul caso specifico. Però di fronte al sospetto, espresso da un collega, che possa trattarsi di una pericardite, non esiterei a praticare sollecitamente un ecocardiogramma ed una conseguente valutazione specialistica cardiologica, anche se purtroppo in regime privato.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.7k visite dal 16/02/2011.
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