Recente ima, bassi battiti cardiaci e dispnea
Buongiorno, il consulto è per una signora normolinea di 81 anni, ex insegnante, con pregressi episodi di fibrillazione atriale insorti inizialmente una decina di anni fa. Di carattere ansioso e facile a turbarsi non ha da sempre un sonno regolare e per dormire ricorre spesso, fin dalla mezza età, a benzodiazepine. La pressione arteriosa è da alcuni mesi altalenante con picchi anche elevati e sbalzi giornalieri. Due mesi fa, dopo un periodo di malessere ed instabilità a causa di vertigini parossistiche che hanno richiesto due manovre liberatorie di Sermont, è stata ricoverata d’urgenza per un improvviso episodio (avvertito come un forte colpo in testa) di marcata cefalea occipitale associata a prolungato dolore sottoscapolare dx, con presenza dei markers di necrosi miocardica (Tp I 0,22). Sottoposta a diversi esami e ad una Tac dell’encefalo è stata dimessa, dopo 20 giorni, con diagnosi: NSTEMI, IM lieve, vertigine parossistica benigna, ipertensione arteriosa, dislipidemia. Dopo circa 45 giorni, con gambe gonfie ed a causa di una persistente dispnea, è stata ricoverata per altri 5 giorni e dimessa con diagnosi: cardiopatia ischemica cronica, dispnea, recente IMA non ST sopraslivellato, ipertensione, dislipidemia, insufficienza renale cronica moderata, osteoporosi, pregressi episodi di fibrillazione atriale persistente ricorrente. La nuova terapia farmacologica consiste in : bisoprololo, irbesartan, furosemide, amiodarone, acido acetilsalicilico, omeprazolo, sodio alginato/potassio bicarbonato, domperidone, brotizolam, potassio cloruro, risedronato, calciocarbonato/colecalciferolo, macrogol. La nuova terapia sta comportando una evidente riduzione del ritmo cardiaco che è sceso anche sotto i 45 battiti al minuto ed è stato misurato, in più occasioni, attorno ai 40 battiti. Persiste inoltre un senso di affaticamento generale. Si chiede un consiglio su quali possano essere i rimedi efficaci possibili e le eventuali correzioni opportune. Sentiti ringraziamenti.
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tra i farmaci che la signora assume pernso che la bradicardia segnalata sia imputabile al bisoprololo; una paziente affetta da IMA e che presenta episodi di f.a. parossistica dovrebbe tuttavia essere posta in trattamento anticoagulante orale (Coumadin) dal momento che l'aspirina che assume non la protegge dalle tromboembolie legate alla f.a.
Ne parli con i Colleghi che la hanno in cura.
Buona serata.
cecchini
www.cecchinicuore.org
Ne parli con i Colleghi che la hanno in cura.
Buona serata.
cecchini
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Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
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Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso
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Utente
Grazie dr.Cecchini per la risposta efficace nel merito della patologia descritta. La sig.ra da diversi anni non ha nuovi episodi di fibrillazione atriale, data la terapia in corso dal 2003. Dopo IMA del dicembre u.s. i cardiologi ospedalieri hanno continuato a prescrivere la stessa terapia e precisamente : Karvezide 300/12,5 - Cardura per 5 gg. la settimana, Cardioaspirina e Torvast 10. Terapia che è stata in parte modificata ad inizio mese a seguito del nuovo ricovero per dispnea: Karvea 300, Bisoprololo 1,25 mg oltre all'amiodarone (Cardura ) Furosemide (Lasix).
Per natura oltre che per l'effetto dell'amiodarone, le sue pulsazioni non superano mai i 60 battiti al minuto ed a seguito dell'assunzione combinata di Karvea e Cardicor ha avvertito un forte senso di stanchezza e affanno. Misurata la pressione di poco sotto i 100 di massima mentre i battiti non superavano, a varie misurazioni, i 43 al minuto. Visitata dal proprio cardiologo, dopo elettrocardiogramma e valutazione di tutte le analisi ospedaliere fatte nei due ultimi ricoveri, le ha detto di non assumere mai più il bisoprololo (Cardicor) ed ha prescritto il ritorno alla terapia precedente (in corso da 8 anni ) aggiungendo al risveglio il Karvezide e 1/2 compressa di Cardura da 2 mg. Lo stesso giorno della visita dal cardiologo, sentendosi priva di forze e col fiato corto, ha misurato la pressione che dava i valori 83 - 50 e battiti 51. Resando sdraiata dopo due ore la pressione era 71-40 con 59 battiti.
Sospeso allora il Cardura la pressione tendeva ancora a scendere il giorno dopo. Attualmente ha ridotto anche il karvezide a metà e la pressione è su valori normali. Mantiene Lasix 0,25 come diuretico.
L'impressione è però di una situazione ancora instabile e con valori della pressione e battiti cardiaci incostanti.
Per natura oltre che per l'effetto dell'amiodarone, le sue pulsazioni non superano mai i 60 battiti al minuto ed a seguito dell'assunzione combinata di Karvea e Cardicor ha avvertito un forte senso di stanchezza e affanno. Misurata la pressione di poco sotto i 100 di massima mentre i battiti non superavano, a varie misurazioni, i 43 al minuto. Visitata dal proprio cardiologo, dopo elettrocardiogramma e valutazione di tutte le analisi ospedaliere fatte nei due ultimi ricoveri, le ha detto di non assumere mai più il bisoprololo (Cardicor) ed ha prescritto il ritorno alla terapia precedente (in corso da 8 anni ) aggiungendo al risveglio il Karvezide e 1/2 compressa di Cardura da 2 mg. Lo stesso giorno della visita dal cardiologo, sentendosi priva di forze e col fiato corto, ha misurato la pressione che dava i valori 83 - 50 e battiti 51. Resando sdraiata dopo due ore la pressione era 71-40 con 59 battiti.
Sospeso allora il Cardura la pressione tendeva ancora a scendere il giorno dopo. Attualmente ha ridotto anche il karvezide a metà e la pressione è su valori normali. Mantiene Lasix 0,25 come diuretico.
L'impressione è però di una situazione ancora instabile e con valori della pressione e battiti cardiaci incostanti.
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Utente
Gentilissimo dott.Maurizio Cecchini, la Sua indicazione di ricorrere ad una terapia anticoagulante orale (Coumadin) e non all’aspirina non è certo sfuggita e se ne è parlato anche col cardiologo, in occasione dell’ultima visita della settimana scorsa.
Il medico in questione, dal suo punto di vista, ritiene che gli episodi di fibrillazione atriale, non parossistica, non si ripetano da anni grazie alla terapia con Amiodarone e che il recente Ima del dicembre scorso sia stato in forma lieve e causato da picchi pressori.
Ciò, secondo il suo parere, che vorremmo riscontrare col Suo, non renderebbe opportuna una terapia con Coumadin, che reputa non necessaria e problematica, a causa dei controlli quasi settimanali del grado di coagulazione del sangue che si renderebbero necessari.
Grazie fin d’ora per una Sua valutazione d’insieme e la Sua cortesia.
Il medico in questione, dal suo punto di vista, ritiene che gli episodi di fibrillazione atriale, non parossistica, non si ripetano da anni grazie alla terapia con Amiodarone e che il recente Ima del dicembre scorso sia stato in forma lieve e causato da picchi pressori.
Ciò, secondo il suo parere, che vorremmo riscontrare col Suo, non renderebbe opportuna una terapia con Coumadin, che reputa non necessaria e problematica, a causa dei controlli quasi settimanali del grado di coagulazione del sangue che si renderebbero necessari.
Grazie fin d’ora per una Sua valutazione d’insieme e la Sua cortesia.
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Comprendo che il prelievo ogni 7-10 gg. possa creare qualche incomodo alla paziente, ma dati gli episodi ricorrenti di f.a. (anche se attualmente non ve ne sono stati piu, come lei riferisce, ed il recente IMA, la terapia anticoagulante e' ovviamente la piu' indicata.
Un esame holter delle 24 ore inoltre potrebbe dare maggiori indicazioni sulle turbe del ritmo della paziente con la terapia attuale.
Non mi posso ovviamente pronunciare sulla restante terapia, che condivido solo in parte, dato che non conosco la paziente, ne' la sua ecografia nei dettagli.
Molti cordiali saluti+
cecchini
Un esame holter delle 24 ore inoltre potrebbe dare maggiori indicazioni sulle turbe del ritmo della paziente con la terapia attuale.
Non mi posso ovviamente pronunciare sulla restante terapia, che condivido solo in parte, dato che non conosco la paziente, ne' la sua ecografia nei dettagli.
Molti cordiali saluti+
cecchini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.2k visite dal 15/02/2011.
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