Coronarografia da fare.

Salve,
mia madre di 65 anni ha avuto da un paio di giorni un brutto episodio di probabile ischemia cardiaca ,anche se all'inizio prima degli esami del sangue e prima del trasferimento in cardiologia i medici parlavano di scompenso cardiaco..
L'episodio cardiaco è avvenuto con dolore al petto e con quello che credo si identifichi con versamento pleurico in quanto vomitava liquido.

E' diabetica ed ipertesa in trattamento per entrambe le patologie con farmaci.
Da tempo manifestava dispnea e negli ultimi tempi anche senza sforzi.
Il cardiologo pensa ad una sofferenza coronarica ,per questo ,ma immagino anche per verificare altre parti del cuore ha gia' pianificato una coronografia.
Volevo domandare se vi sono ancora rischi nella procedura in se' e per via delle patologie di cui soffre .
Preciso che al momento risultati di esami sangue ed ecocardio ,quest'ultimo ancora da fare,non li ho a disposizione.
Grazie.
[#1]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Dal Suo racconto, largamente ma inevitabilmente incompleto, si può ipotizzare che Sua madre abbia una insufficienza cardiaca di grado severo, verosimilmente secondaria a cardiopatia ischemica.
E' pertanto assolutamente necessario sottoporla ad esame coronarografico per poter decidere con ragionevolezza quali provvedimenti terapeutici adottare per trattare tempestivamente questa importante fase della patologia. Tutto ciò a prescindere dei rischi insiti nella procedura stessa, che comunque sono di gran lunga inferiori ai benefici che se ne portanno trarre.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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Utente
Utente
si, grazie.
per insufficenza cardiaca che cosa si intende o meglio a cosa ci si puo' riferire..a qualunque parte del cuore ed aventualmente la coronagrafia con applicazione di stent puo' essere curativa in un caso come questo?

P.s. quali informazioni o dati posso aggiungere sul caso.
[#3]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Per semplificare al massimo il discorso e in riferimento ai pochi elementi a disposizione, la cronica riduzione dell'afflusso di sangue al cuore causata dalla riduzione del calibro delle arterie coronarie provoca un cattivo funzionamento del cuore stesso (disfunzione) in special modo del ventricolo sinistro. Questo si manifesta con una deficit della forza contrattile (pompaggio) con conseguente riduzione della velocità del sangue, che non è più adeguata alle esigenze dell'organismo. Ciò si manifesta con sintomi più o meno evidenti a seconda del grado di scompenso e dell'epoca della sua insorgenza (dispnea, gonfiore agli arti inferiori, dolore toracico, eccetera).
Eliminando la causa fondamentale (l'ostruzione di uno o più vasi coronarici) in genere si ottiene un miglioramento della performance cardiaca con conseguente netta riduzione della sintomatologia.
Questo è ovviamente un discorso generale, estrememente semplificato e non relativo al caso specifico. Non sarebbe peraltro possibile esaminare tutta la documentazione necessaria all'inquadramento della situazione di Sua madre, oltretutto in assenza di una visita diretta.
Cordiali saluti e tanti auguri alla mamma
[#4]
Utente
Utente
Grazie molte,
solo un'altra informazione riguardo la predisposizione famigliare.
Avendo mia madre un fratello che a suo tempo soli 28 anni ebbe il primo infarto seguito da altri problemi come simil flebite solo 3 anni fa',
una sorella (pari eta')colpita da ictus da poche settimane con emiparesi e presentave gambe molto gonfie..
vi puo 'essere una predisposizione genetica e nel caso particolari accorgimenti da adottare differenti dalla metodica normale ?

piccola aggiunta: ho diritto di visionare e presentare al medico di base la documentazione cartella clinica, esami fatti dal ricovero in poi?

grazie .

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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
1) La cardiopatia ischemica riconosce senza dubbio una trasmissibilità per via genetica, tanto che la familiarità per tale patologia è considerata un fattore di rischio di importanza pari agli altri (fumo, diabete, dislipidemie, eccetera), tanto più allorchè gli eventi ischemici si siano verificati in età giovanile.
2) E' diritto del paziente (o di persona da lui ufficialmente delegata) ottenere la copia integrale della cartella clinica, comprensiva di tutti gli accertamenti eseguiti nel corso della degenza. Non è possibile invece richiedere la semplice visione degli stessi documenti. Le consiglio quindi di richiedere tale documentazione, in modo da poterla conservare ed esibire in futuro al medico curante ed agli specialisti che verranno interpellati per una corretta valutazione dell'evoluzione della patologia.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
rimandare la coronarografia di un giorno puo' avere effetti negativi?
[#7]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Dipende dalle condizioni cliniche del paziente, ma in generale se la procedura non riveste carattere di urgenza si può tranquillamente rimandare di 24 ore.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
Utente
grazie mille,

specifico che è sotto flebo di KCL ,l'altro ieri era anche sotto nitroglicerina ,da ieri solo KCL.
Prende insulina,iniezione d ianticoagulante(iniezioni pancia) e pillole per la pressione.
Il monitor a cui è collegata segna quasi sempre una pressione alta (quella misurata in automatico)arriva anche a 166/94 a volte ritorna a 135/80.
La glicemia sale e scende anch'essa ,quando gliela misurano prima del pasto.
Dagli esami di questi anni non ha mai avuto il colesterolo totale alto (dovrei verificare l'Hdl),i trigliceridi mi pare anc'essi normali...

Per la pressione alta si puo' pensare al problema alle surrenali(tumore raro);dato che è da anni scompensata.
[#9]
Utente
Utente
..eseguita una prima coronografia,con apertura di una coronaria ,deve eseguirne una seconda sulla seconda coronaria in questi giorni..
[#10]
Utente
Utente
questo il referto alla dimissione, dopo 10 giorni.

Diagnosi:
Sindrome coronarica acuta e insufficenza ventricolare sinistra in paziente trattata con agioplastica e impianto di stent sul ramo discendente anteriore e circonflesso.
Ipertensione arteriosa e Diabete mellito.

La paziente è stata ricoverata nel reparto con diagnosi di edema polmonare acuto verificatosi nel contesto di sindrome coronarica acuta.L'episodio di insufficenza ventricolare si è risolto durante la prima giornata di ricovero.
Sucessivamente la paziente è stata sottoposta a due interventi di rivascolarizzazione percutanea con posizionamento si stent(DES) sul ramo circonflesso e discendente anteriore.
Durante la degenza la paziente non ha presentato dolore toracico e attualmente permane asintomatica in buone condizioni di compenso emodinamico.

Terapia a domicilio:
Cardioaspirina, Plavix 75, Dilatrend 6,25 ,Unipril 5,
Norvasc 10, Ranidil 300, Sinvacor 40, Zyloric 300, La six 25, Terapia antidiabetica come prima del ricovero.
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Benissimo, la fase acuta pare brillantemente superata.
Non resta che seguire con regolarità la terapia prescritta (necessariamente complessa), far sottoporre puntualmente la mamma ai controlli previsti, avvertendo tempestivamente il cardiologo di fiducia se subentrasse qualsiasi novità come nuovi sintomi o effetti collaterali.
Cordiali saluti
[#12]
Utente
Utente
grazie ancora Dr. Fedi,

volevo domandare quale tra diabete e ipertensione è da tenere meglio sotto controllo nel breve e nel lungo periodo (certo sarebbe meglio entrambe :))
e.. gli effetti collaterali ,da farmaci presumo,quali potrebbero essere ?

[#13]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
E' necessario tenere sotto controllo entrambi, anche se repentini incrementi pressori possono dare effetti rilevanti con maggior immediatezza.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, è possibile che una terapia così complessa possa evocarne qualcuno: l'importante è avvertire tempestivamente il curante perchè non è mai consigliabile autosospendere o autoridurre il dosaggio di qualche farmaco che si ritiene responsabile dell'effetto collaterale stesso.
Di nuovo tanti auguri alla mamma
[#14]
Utente
Utente
Salve aggiorno la situazione di mia madre perchè l'altra sera è stata ricoverata in urgenza a causa del malore improvviso che sembrava averla colpita come un anno fa'.
Versamento pleurico (vomito)labbra viola ed ovviamente crisi respiratoria
Ora è ricoverata in un reparto generico di medicina (non cardiologia) in quanto la sua situazione non sembra riguardare il cuore (mah ?)
Per ora in assenza di eco al cuore ed altri esami risulta l'edema polmonare e null'altro di preciso (enzimi cardiaci alzatisi il giorno dopo ma di poco )..mi hanno indicato che dopo gli stent dell'anno passato i lcuore piu' debole ha provocato l'edema (?).
Possibile solo questo (nessun trombo/occlusione arterie polmonari ad es.) e cosa bisogna pensare adesso ??
[#15]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
E' molto strano che per una paziente con edema polmonare venga dapprima detto "la situazione non sembra riguardare il cuore" e poi "dopo gli stent dell'anno passato i lcuore piu' debole ha provocato l'edema". Comprenderà quindi che è molto difficile, se non addirittura impossibile, esprimere un giudizio sulla situazione di Sua madre conoscendo solo i pochi e confusi dati che Lei ci ha fornito.
Se vuole, appena sarà in possesso di dati più precisi, ce li comunichi. Intanto, tanti auguri per la mamma.
[#16]
Utente
Utente
non sono confusi
mi hanno detto :il cuore gia` affaticato ha forse provocato l 'edema ma nulla riguarda le coronarie oltre a: e` diverso dall`anno passato...
Un edema con versamento pleurico da cosa puo` essere causato ?
Siamo in attesa di una eco al cuore, ma e` da mercoledi notte che e' ricoverata !
[#17]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Si potrebbe ipotizzare una riacutizzazione di uno stato di insufficienza cardiaca cronica. Ma per esprimere un giudizio più appropriato, ripeto, sarebbe indispensabile prendere visione di tutta la documentazione clinica (e, ovviamente, visitare la paziente).
Sono certo comunque che i colleghi del Reparto faranno tutto ciò che è necessario.
Cordiali saluti
[#18]
Utente
Utente
riporto referto dimissioni (in attesa della cartella clinica):

ricovero per : dispnea ingravescente.

rX: segni di imbibizione edemigena interstizio alveolare specie a dx, minimo versamento pleurico bibasale.

ECO: ventricolo sn non dilatato lievemente ipertrofico e diffusamente ipocinetico, insufficenza mitralica lieve ,cavita' dx nella norma.
ecg: ritmo sinusale fc 95/min bbsn

Regressione della dispnea con terapia diuretica ev.

Diagnosi: edema polmonare acuto in pz con cic postima ,diabete mellito non insulino dipendente,infezione vie urinarie.

Farmaci:
ciproxin
zyloric 500
lasix 300
kanrenol 100
cardioaspirina
triatec 5
norvasc 10
pantorc 40
dilatrend 6.25
sinvacor 40
metformina 850
novonorm 2
[#19]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
In effetti si è trattato di una riacutizzazione della insufficienza cardiaca secondaria alla cardiopatia ischemica cronica, che a quanto pare è stata adeguatamente trattata in Ospedale.
A questo punto bisogna solo seguire scrupolosamente la terapia domiciliare prescritta e far sottoporre Sua madre con puntualità a periodici controlli del suo cardiologo di fiducia, a cui dovrà essere comunicata tempestivamente l'eventuale insorgenza di nuovi sintomi.
Cordiali saluti
[#20]
Utente
Utente
Grazie molte.
purtroppo mia madre è sempre stata refrattaria ai controlli ed alle lunghe terapie soprattutto seguite scrupolosamente (compliance negativa)

Bisogna soccorrerla in emergenza,ma seguirla è quasi impossibile , perchè fa' di testa sua .
Le chiedo se il movimento la dieta e il dimagramento ,consigliatele caldamente dopo l'ischemia ,ma che si sa' da piu' parte essere benefici
possono A QUESTO PUNTO dare dei reali benefici soprattutto al diabete (che dovrebbe essere la causa o l'aggravamento del tutto)
oppure sarebbero solo palliativi,benefici si' ,ma piu' per la mente che per il cuore (fisiologico).
[#21]
Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
E' vero: la dieta ed il ripristino del peso corporeo ideale sono indispensabili per il controllo del diabete e delle sue nefaste conseguenze sull'apparato cardiovascolare. E' altrettanto vero, altresì, che la mancata aderenza alla terapia è un fattore prognostico estremamente sfavorevole per i pazienti con cardiopatia ischemica cronica con episodi ricorrenti di riacutizzazioni di insufficienza cardiaca cronica.
In altre parole, più crude ma forse più efficaci, ogni episodio di insufficienza cardiaca acuta rende più difficile il suo stesso trattamento, fino alla reale possibilità di insorgenza di scompenso cardiaco refrattario con le relative ed inevitabili gravissime conseguenze.
E' necessario quindi rendere partecipe Sua madre della assoluta necessità di seguire con scrupolosità le terapie prescritte e di sottoporsi a frequenti controlli cardiologici.
Cordiali saluti
[#22]
Utente
Utente
..mia madre ha avuto la settimana scorsa un episodio di arresto cardiaco, rianimata da una infermiera e poi dal 118 ed intubata.
Ha fatto qualche giorno di coma (terapia del freddo e sedata per giorni).
Ora è ancora in rianimazione ,dal risveglio di domenica mi ha riconosciuto subito ..è vigile ,muove tutti gli arti.
Fatta tracheotomia oggi , per togliere l'intubazione dato che non riusciva ancora bene a respirare da sola (anche se ieri in altro ospedale poi trasferita da quello ,sempre ieri , respirava senza la macchina Bipap) ...

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