Sindrome vaso vagale post parto?

Gentili Medici,
ho 30 anni, da oltre 15 anni soffro di aritmie e tachicardie parossistiche considerate "benigne" e mai trattate farmacologicamente.
Cinque anni fa nel 2005 una gastroscopia ha evidenziato un "quadro compatibile con esofagite da reflusso" (biopsia negativa). Ho seguito per qualche mese una terapia farmacologica (antra, motilium e gaviscon). Nel 2006 sono stata ricoverata per una peritonite trattata con digiuno, idratazione e rocefin, risolta in una settimana senza intervento chirurgico. Non chiara l'origine dell'infezione, in ecografia addominale non processi infiammatori evidenti. L'anno successivo il 2007 un altro ricovero improvviso con febbre alta e crampi addominali, anche stavolta non infiammazioni evidenti, dopo 2 giorni stavano per procedere a laparoscopia diagnostica quando l'infezione ha iniziato a regredire spontaneamente e mi hanno dimessa con diagnosi generica di colica e invito al ricovero se ricomparsa dei sintomi, mai più ripresentati.
In questi ultimi cinque anni nonostante i problemi sopra citati le aritmie sono state rare e sporadiche, e i malesseri collegati non importanti.
Molte cose sono cambiate dopo il parto. Ho dato alla luce il piccolo nell'ottobre del 2009, e a febbraio del 2010 ho ricominciato con le aritmie e le tachicardie, che si presentano associate a sintomi molto più spiacevoli quali vertigini, oppressione e pesantezza al petto, sensazione di svenimento imminente e alterazione dello stato di coscienza (sensazione soggettiva: la realtà si allontana e la vita scivola via), forte astenia, talvolta ipoacusia monolaterale temporanea (questo solo recentemente). Le crisi possono insorgere improvvisamente, in tutte le posizioni (seduta, sdraiata, in piedi, a riposo, durante qualche attività, di giorno o di notte), solitamente esordiscono con una percezione alterata della realtà e/o ipoacusia monolaterale, proseguono con una sensazione strana nel petto che dura alcuni secondi come di vuoto, di battiti mancanti, irregolari o regolari ma inefficaci, che si trasforma poi improvvisamente in attacco di tachicardia (frequenza uguale o superiore a 140/min) della durata variabile, spesso con sensazione di colpi secchi nello stomaco, che talvolta si conclude con vampate di calore al volto (sensazione soggettiva ma anche oggettivamente il viso si presenta rosso e molto caldo al tatto).
L'ultimo holter 24h, all'ottavo mese di gravidanza, era a posto
L'ultimo elettrocardiogramma l'ho fatto a marzo di quest'anno poco dopo i primi manifestarsi delle crisi e andava bene; in quella sede, dalla descrizione dei sintomi, il cardiologo ipotizzò una sospetta TPSV e mi suggerì di correre in pronto soccorso al primo manifestarsi dei sintomi, in modo tale da arrivare ancora in preda alla crisi per poterla finalmente diagnosticare e procedere con una terapia. Ciò non mi è mai stato possibile.
Da febbraio ad oggi le crisi si sono sempre presentate, in alcuni periodi più frequentemente (2 o 3 alla settimana), in altri periodi più sporadicamente (2 o 3 al mese).
Due settimane fa sono andata da un altro cardiologo che mi ha sottoposta a ecocolordopplergrafia cardiaca, la quale non ha riscontrato anomalie. Tale medico ha descritto sulla lettera per il mio medico di base le crisi come "episodi lipotimici che sembrerebbero inquadrabili come pre-sincopi a genesi vaso vagale". Mi ha consigliato di riprendere la terapia per il reflusso gastro-esofageo, monitorare FC e pressione durante le crisi, e in quelle occasioni provare ad eseguire alcune manovre per aumentare il tono simpatico. Se tutto ciò non dovesse funzionare consiglia una valutazione neurologica e un tilt test.
L'ultima crisi l'ho avuta stamattina dopo quasi un mese, durata più del solito, alla fase tachicardica FC 145/min, manovre per tono simpatico inefficaci.
Detto ciò vi chiedo:
- nei periodi precedenti il parto in cui ho avuto grossi problemi a livello gastrico non ho mai presentato queste crisi. La gravidanza e il parto possono portare in qualche modo all'insorgere di sindrome vaso vagale?
- davvero non è il caso di approfondire con altri esami cardiologici?
Non mi sento molto tranquilla, e con un bimbo piccolo a cui badare tutto ciò è molto invalidante.
In attesa di gentile risposta Vi ringrazio.
[#1]
Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
L'unico sistema, visto che non e' mai riuscita a documentare la presenza di una tachicardia sopraventricolare, e' quella di eseguire uno studio elettrofisiologico, iniziando da quello transesofageo, cercando di riprodurre la sua sintomatologia. Un'altra aletrnativa e' il CARDIO-BIP, un piccolo registratore holter che viene affidato al paziente per 7-10 gg , da attaccare con elettrodi al torace solo al momento della sintomatologia. COrdialita'. cecchini
www.cecchinicuore.org

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Buongiorno Dott. Cecchini La ringrazio molto per la risposta e per le indicazioni che riporterò al medico come risultato di ulteriore consulto. Approfitto, se posso, della Sua professionalità e disponibilità dal momento che prima di qualche giorno non potrò recarmi dal medico per consegnargli l'ultimo referto dello specialista e porgli le mie domande.
In definitiva dopo gli ultimi accertamenti non ho proprio capito la situazione, cosa significa nel mio caso un sospetto di sindrome vaso vagale? In che modo si collega a una sospetta TPSV? Se non ho capito male una delle ipotesi è che i problemi gastrici potrebbero avere un ruolo in tutto questo, ma perchè così all'improvviso se fino a pochi mesi fa ci convivevo più o meno pacificamente? Tutto ciò è pericoloso? Cosa rischio? Ultimamente non mi sento più tanto tranquilla a rimanere in casa da sola col piccino o viaggiare in auto con lui.
Perdoni le tante domande e il tempo che le rubo ma questa situazione che non si risolve inizia a mettermi un po'di ansia, e data la mia ignoranza in materia non ho assolutamente strumenti per districarmi nella giungla delle informazioni che ogni tanto trovo qua e là su internet in attesa dei colloqui coi medici.
Nuovamente grazie e cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 112.7k 3.7k
Rischia solamente altri episodi di palpitazioni, fastidiose, ma non pericolose. Ma prorpio perche' fastidiose vanno individuate e trattate. Si tranquillizzi. cecchini
www.cecchinicuore.org
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Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la rapidità e la gentilezza. A risentirLa, cordiali saluti.
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