Un anno fa sono stata sottoposta ad una piccola procedura di chiusura di forame ovale con
Salve! Mi chiamo Yvonne ed ho 34 anni. Grande idea questi consulti on-line.
Un anno fa sono stata sottoposta ad una piccola procedura di chiusura di forame ovale con ombrellino, dopo un TIA e due infarti lacunari cerebrali. È andato tutto più che bene. Ho ricominciato quasi subito il mio solito tran-tran giornaliero, che comprende lavoro, famiglia, musica e sport. Mi sottopongo periodicamente ai controlli previsti, prendo Coumadim e Seles Beta, tutto va a meraviglia. Sono campionessa nell'Holter: 12.000 BESV e 131 BEV con run di 9 battiti. Inoltre mi sono state riscontrate un'insufficienza mitralica moderata con rigurgito ed un'insufficienza tricuspidale moderata. NHYA: classe II. Un mese fa ho fatto un ECG di controllo. Risultato: "scarsa progressione R sull'attivazione ventricolare - wandering pace-maker - BBSX - correlare il quadro clinico/anamnesi positiva per infarto?". Ora, visto che io infarti non ne ho mai avuti ed non ho intenzione di averne, anche se ho una tara famigliare non indifferente (mio nonno materno, mio zio materno e mio padre tutti cardiopatici), ho seguito il consiglio dei medici, di ridurre lo stress e le sigarette (sic!). Il cardiologo mi ha inoltre esortato a ripresentarmi "al bisogno". Premetto che sono un tipo tranquillo (secondo i medici anche troppo) e che tendo a sottovalutare i "segnali" del mio corpo. Ma ho problemi con l'espressione "al bisogno".
Ieri, durante il jogging, ad un tratto ho avuto una sensazione di bruciore alla parte alta sinistra del torace, una sensazione di "nodo alla gola" ed un dolore "tirante" alla parte interna del braccio sinistro. Inoltre facevo fatica a respirare (era come se l'aria che inspiravo si bloccasse a metà polmone). Mi sono ovviamente fermata. Il tutto è durato circa 10-12 minuti. Poi è passato. Oggi, facendo di corsa le scale, idem.
E qui ho bisogno del Suo consiglio. Vede, io so che i medici ospedalieri sono oberati di lavoro. Quindi non vorrei fare perdere loro del tempo. Con questo non voglio dire che Lei non sia stressato. Ma, come dire, è più facile "rompere le scatole" nell'anonimato. Pensa che questi due episodi che le ho raccontato siano compresi nell' "al bisogno"?
Grazie per il prezioso tempo dedicatomi. Le auguro tutto il bene di questo mondo.
Un anno fa sono stata sottoposta ad una piccola procedura di chiusura di forame ovale con ombrellino, dopo un TIA e due infarti lacunari cerebrali. È andato tutto più che bene. Ho ricominciato quasi subito il mio solito tran-tran giornaliero, che comprende lavoro, famiglia, musica e sport. Mi sottopongo periodicamente ai controlli previsti, prendo Coumadim e Seles Beta, tutto va a meraviglia. Sono campionessa nell'Holter: 12.000 BESV e 131 BEV con run di 9 battiti. Inoltre mi sono state riscontrate un'insufficienza mitralica moderata con rigurgito ed un'insufficienza tricuspidale moderata. NHYA: classe II. Un mese fa ho fatto un ECG di controllo. Risultato: "scarsa progressione R sull'attivazione ventricolare - wandering pace-maker - BBSX - correlare il quadro clinico/anamnesi positiva per infarto?". Ora, visto che io infarti non ne ho mai avuti ed non ho intenzione di averne, anche se ho una tara famigliare non indifferente (mio nonno materno, mio zio materno e mio padre tutti cardiopatici), ho seguito il consiglio dei medici, di ridurre lo stress e le sigarette (sic!). Il cardiologo mi ha inoltre esortato a ripresentarmi "al bisogno". Premetto che sono un tipo tranquillo (secondo i medici anche troppo) e che tendo a sottovalutare i "segnali" del mio corpo. Ma ho problemi con l'espressione "al bisogno".
Ieri, durante il jogging, ad un tratto ho avuto una sensazione di bruciore alla parte alta sinistra del torace, una sensazione di "nodo alla gola" ed un dolore "tirante" alla parte interna del braccio sinistro. Inoltre facevo fatica a respirare (era come se l'aria che inspiravo si bloccasse a metà polmone). Mi sono ovviamente fermata. Il tutto è durato circa 10-12 minuti. Poi è passato. Oggi, facendo di corsa le scale, idem.
E qui ho bisogno del Suo consiglio. Vede, io so che i medici ospedalieri sono oberati di lavoro. Quindi non vorrei fare perdere loro del tempo. Con questo non voglio dire che Lei non sia stressato. Ma, come dire, è più facile "rompere le scatole" nell'anonimato. Pensa che questi due episodi che le ho raccontato siano compresi nell' "al bisogno"?
Grazie per il prezioso tempo dedicatomi. Le auguro tutto il bene di questo mondo.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.2k visite dal 24/06/2004.
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