Cuore diverso o cuore malato ?

maschio, 55 anni, 174 cm, 60 kg
mai fumato,sangue-urine OK da anni;colesterolo,LDL,HDL,trigliceridi,glicemia ottimali
no familiarità malattie cardiovascolari
Da 5 anni terapia antiipertensiva Blopress 8 mg/giorno: la minima da 90-95 che a volte avevo ora è 70-75 e massima 115-120
pratico tutto l'anno da 18 anni ciclismo con impegno qualitativamente elevato

Da 9 anni controlli cardiologici annuali presso cardiologo di fiducia. Sia lui che altri in varie occasioni mi hanno sempre rilevato nell'ECG basale alterazioni aspecifiche del recupero ventricolare, lieve ritardo di conduzione della branca destra,BBD parziale,turbe aspecifiche ST-T, ritardo di ripolarizzazione ventricolare.
L'ecocardiogramma mostra da anni una modesta ipertrofia ventricolare sinistra concentrica e insufficienza mitralica lieve.
Dal 2003 la prova da sforzo massimale ha iniziato a mostrare un sottoslivellamento del tratto ST ed è diventata poi positiva per ischemia indotta, in assenza di dolori,dispnea,aritmie.

2007 scintigrafia esito egativo; perfusione a riposo e a sforzo massimale entrambe normali; FE 68%, riserva coronarica nella norma.
2009 coronarografia esito negativo per lesioni o stenosi delle coronarie;lento washout coronaria destra (secondo l'emodinamista potrebbe essere la causa delle anomalie ECG da sforzo).

01/6/2010 visita medico-sportiva;il medico sportivo-cardiologo dopo test da sforzo massimale ha detto che senza scintigrafia e coronarografia non avrebbe potuto concedermi l'idoneità agonistica e che il mio caso "è di quelli che mettono in evidenza i limiti della medicina";ha consigliato (non prescritto) di farmi fare un ecocuore da un operatore di eccellenza e una risonanza magnetica.

Il nuovo ecocuore non rileva nulla di significativo e conferma quelli precedenti; eseguito da cardiologo primario secondo il quale avendo escluso con l'ecocuore una miocardiopatia la RM non è necessaria, ma ha prescritto:
-ecocolordoppler arterie epiaortiche
-valutazione rischio trombosi; questa indicazione sarebbe scaturita dal "lento washout della coronaria destra" rilevato nella coronarografia (e già ha ventilato l'ipotesi di una terapia antiaggregante...)
-ecostress

Sembra che ogni professionista che interpello si senta in diritto di aggiungere qualcosa di suo...prima o poi qualcuno mi attaccherà un'etichetta di malato (non grave, ma malato) al quale magari BISOGNA prescrivere una cura a vita.
Passino la valutazione del rischio trombosi e ictus,ma dopo scintigrafia,coronarografia,ecografie di operatori diversi, serve un ecostress?
Il mio cardiologo dopo la scintigrafia avrebbe archiviato le anomalie ECG che dice essere frequenti in chi fa attività sportiva ad alta intensità, a differenza di colleghi che non vogliono assumersi la responsabilità di accettare come varianti aspecifiche le mie anomalie ECG.Devo ostinarmi a scoprire perché il mio cuore genera segnali elettrici dubbi, oppure (in assenza di sintomi e patologie accertate) devo accettare i limiti della medicina ?
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.6k 145
Premessa indispensabile: non avendoLa visitata personalmente e non avendo visto direttamente gli esami praticati, il mio giudizio è basato unicamente su quanto Lei ha descritto e pertanto va considerato espresso in linea generale e non nel Suo caso specifico.

Prima di tutto, non parlerei di "limiti della medicina", piuttosto di un frequente riscontro in corso di test da sforzo: anomalie ECG in assenza di sintomi, che rendono consigliabile un approfondimento con metodica nucleare (scintigrafia), soprattutto in pazienti con turbe minori della conduzione intraventricolare (nel Suo caso, il BBD incompleto). Se la scintigrafia viene correttamente eseguita, il riscontro di normoperfusione in genere può essere considerato conclusivo per assenza di ischemia inducibile.
L'esecuzione della coronarografia, quindi, va considerata quasi come un eccesso di zelo, forse legato alla intensa attività fisica cui si sottopone.
Qualunque altro tipo di indagine che può essere consigliata deve quindi essere intesa come forma di prevenzione cardiovascolare, e non come un mezzo per ricercare ulteriormente ciò che è stato già ragionevolmente escluso dagli esami eseguiti.

In conclusione: concordo con il Suo cardiologo di fiducia, e mi atterrei alle sue prescrizioni (o meglio, alle sue non-prescrizioni!).

Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo

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