Un reale pericolo
Gentilissimo Dottore,
vorrei una chiara risposta da voi, perchè ho ricevuto solo risposte negative.
Le spiego il mio problema mia mamma si è rotta il femore sx e da 10 giorni che è ricoverata ancora non l'hanno potuta operare perchè ha la pericardite e polmonite.
Da tenere presente che tra marzo aprile è stata ricoverata per pericardite e polmonite xorrei chiederle se c'è un reale pericolo di vita. In quanto mi hanno detto che se non la operano muore, se la operano muore sotto i ferri. Cosa devo fare cosa mi consigliate di fare? Qual'è il vostro giudizio?
Vi ringrazio anticipatamente in attesa di una vostra risposta porgo distinti saluti.
vorrei una chiara risposta da voi, perchè ho ricevuto solo risposte negative.
Le spiego il mio problema mia mamma si è rotta il femore sx e da 10 giorni che è ricoverata ancora non l'hanno potuta operare perchè ha la pericardite e polmonite.
Da tenere presente che tra marzo aprile è stata ricoverata per pericardite e polmonite xorrei chiederle se c'è un reale pericolo di vita. In quanto mi hanno detto che se non la operano muore, se la operano muore sotto i ferri. Cosa devo fare cosa mi consigliate di fare? Qual'è il vostro giudizio?
Vi ringrazio anticipatamente in attesa di una vostra risposta porgo distinti saluti.
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La situazione di Sua madre, obiettivamente molto delicata, è di sicuro seguita per il meglio nell'ambiente ospedaliero dove si trova ora.
Non conoscendo la natura della pericardite e della polmonite da cui è affetta, non posso esprimere nessun parere, ma Le consiglio di affidarsi alle decisioni dei colleghi del reparto i cui è attualmente degente.
Di norma, infatti, in casi come questo si cerca di migliorare il più possibile le condizioni del paziente per poi sottoporlo all' intervento (che appare inevitabile) col minor grado di rischio.
Tanti auguri
Non conoscendo la natura della pericardite e della polmonite da cui è affetta, non posso esprimere nessun parere, ma Le consiglio di affidarsi alle decisioni dei colleghi del reparto i cui è attualmente degente.
Di norma, infatti, in casi come questo si cerca di migliorare il più possibile le condizioni del paziente per poi sottoporlo all' intervento (che appare inevitabile) col minor grado di rischio.
Tanti auguri
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.9k visite dal 10/06/2010.
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