Uno studio elettrofisiologico transesofageo col seguente risultato
Egregio Dottore:
Mi è stata diagnosticata tardivamente la Sindrome di WPW e sono recentemente stata sottoposta ad uno Studio elettrofisiologico transesofageo col seguente risultato:
Basalmente è ritmo sinusale con minimi segni di preeccitazione ventricolare.
Durante stimolazione a frequenza crescente si osserva conduzione retrograda 1:1 lungo la via anomala fino al ciclo di 330 msec (preeccitazione ventricolare compatibile con via anomala a sede anterolaterale sinistra); per cicli inferiori conduzione 2:1.
La stimolazione atriale programmata con drive 600 ms induce tachicardia reciprocante da rientro atrioventricolare ortodromica sostenua con ciclo di 360 ms interrotta mediante overdrive pacing.
Conclusioni: preeccitazione ventricolare e tachicardia reciprocante ortodromica sostenuta inducibile da connessione anomala atriovantricolare a sede anterolaterale sinistra.
Attualmente sto svolgendo un lavoro ad alto tasso di stress, e ho notato un aumento della frequenza degli episodi di tachicardia, che in passato erano sporadici (4, 5 anno), e mai erano mutati. Vorrei sapere se questa maggiore frequenza degli episodi è da mettersi in relazione con la nuova situazione di alto stress.
Grazie dell'attenzione
Susanna
Mi è stata diagnosticata tardivamente la Sindrome di WPW e sono recentemente stata sottoposta ad uno Studio elettrofisiologico transesofageo col seguente risultato:
Basalmente è ritmo sinusale con minimi segni di preeccitazione ventricolare.
Durante stimolazione a frequenza crescente si osserva conduzione retrograda 1:1 lungo la via anomala fino al ciclo di 330 msec (preeccitazione ventricolare compatibile con via anomala a sede anterolaterale sinistra); per cicli inferiori conduzione 2:1.
La stimolazione atriale programmata con drive 600 ms induce tachicardia reciprocante da rientro atrioventricolare ortodromica sostenua con ciclo di 360 ms interrotta mediante overdrive pacing.
Conclusioni: preeccitazione ventricolare e tachicardia reciprocante ortodromica sostenuta inducibile da connessione anomala atriovantricolare a sede anterolaterale sinistra.
Attualmente sto svolgendo un lavoro ad alto tasso di stress, e ho notato un aumento della frequenza degli episodi di tachicardia, che in passato erano sporadici (4, 5 anno), e mai erano mutati. Vorrei sapere se questa maggiore frequenza degli episodi è da mettersi in relazione con la nuova situazione di alto stress.
Grazie dell'attenzione
Susanna
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lo stress può certamente indurre una maggiore frequenza di episodi percepiti dal paziente come aritmici, tuttavia nel suo caso è presente una patologia organica rapresentata da alcuni "fili elettrici" del cuore anolali che facilitano episodi aritmici.
Dovrebbe fare un consulto per eventualmente rimuovere questa condizione.
cordiali saluti
Dr GM Actis Dato
Ospedale Molinette di Torino
Dovrebbe fare un consulto per eventualmente rimuovere questa condizione.
cordiali saluti
Dr GM Actis Dato
Ospedale Molinette di Torino
GM Actis Dato
Cardiochirurgo
Ospedale Mauriziano
Umberto I di Torino
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10.5k visite dal 19/04/2004.
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