Battito cardiaco sotto sforzo elevato
Buon giorno.
La mia situazione non è molto facile da spiegare ed è ancora in valutazione medica, ma vorrei comunque un consulto, a prescindere da tutto ciò.
Premetto che ho 44 anni e fino ad un paio di anni fa praticavo l'attività di podismo amatoriale riuscendo a correre anche per una quindicina di chilometri senza problemi. A natale del 2008 ho accusato, durante il riposo notturno, un fortissimo dolore perforante nel petto, nella parte destra, che mi ha fatto soffrire per diversi giorni. Da quel momento in poi ho incominciato a non essere più quello di prima e, soprattutto, ad affaticarmi per delle stupidaggini. In un primo momento pensavo che il tutto fosse da ricondurre ad un mio stato mentale di ansietà per un particolare momento difficile della mia vita, ma poi mi sono deciso ad andare dal medico curante che ha riscontrato un'insufficienza respiratoria e mi ha inviato d'urgenza in ospedale per gli accertamenti del caso. In ospedale è emerso, dalle radiografie al torace, l'innalzamento dell'emidiaframma destro e, in automatico, è stata aperta a mio nome una cartella clinica in regime di day hospital che mi ha portato a fare una serie infinita di esami, anche invasivi, in base ai quali, però, non è stato risolto nulla, nè si conoscono ancora le ragioni del mio problema. Scusate la premessa doverosa, ma era necessario spiegare almeno parzialmente. Nonostante le mie condizioni fisiche non ottimali ieri ho pensato di riprovare a correre (con un'andatura vergognosamente lenta) per cercare di riabituare il mio corpo all'attività sportiva che tanto mi manca. E' stato un disastro totale. Al di là del fiato corto (che certo non aiuta) ho raggiunto, praticamente da subito, le 216 pulsazioni al minuto e mi sono dovuto fermare per eccessivo affaticamento, dolori al petto e formicolio nel braccio sinistro (che però, in questo periodo, mi sta creando spesso problemi di formicolio per un'ernia cervicale). Avrei pensato di farmi visitare da un cardiologo, perchè mi sembra che per un ex atleta come me, pur con i suoi problemi e la lunga pausa di inattività, il corpo avrebbe dovuto rispondere diversamente. Ho ragione? Grazie.
La mia situazione non è molto facile da spiegare ed è ancora in valutazione medica, ma vorrei comunque un consulto, a prescindere da tutto ciò.
Premetto che ho 44 anni e fino ad un paio di anni fa praticavo l'attività di podismo amatoriale riuscendo a correre anche per una quindicina di chilometri senza problemi. A natale del 2008 ho accusato, durante il riposo notturno, un fortissimo dolore perforante nel petto, nella parte destra, che mi ha fatto soffrire per diversi giorni. Da quel momento in poi ho incominciato a non essere più quello di prima e, soprattutto, ad affaticarmi per delle stupidaggini. In un primo momento pensavo che il tutto fosse da ricondurre ad un mio stato mentale di ansietà per un particolare momento difficile della mia vita, ma poi mi sono deciso ad andare dal medico curante che ha riscontrato un'insufficienza respiratoria e mi ha inviato d'urgenza in ospedale per gli accertamenti del caso. In ospedale è emerso, dalle radiografie al torace, l'innalzamento dell'emidiaframma destro e, in automatico, è stata aperta a mio nome una cartella clinica in regime di day hospital che mi ha portato a fare una serie infinita di esami, anche invasivi, in base ai quali, però, non è stato risolto nulla, nè si conoscono ancora le ragioni del mio problema. Scusate la premessa doverosa, ma era necessario spiegare almeno parzialmente. Nonostante le mie condizioni fisiche non ottimali ieri ho pensato di riprovare a correre (con un'andatura vergognosamente lenta) per cercare di riabituare il mio corpo all'attività sportiva che tanto mi manca. E' stato un disastro totale. Al di là del fiato corto (che certo non aiuta) ho raggiunto, praticamente da subito, le 216 pulsazioni al minuto e mi sono dovuto fermare per eccessivo affaticamento, dolori al petto e formicolio nel braccio sinistro (che però, in questo periodo, mi sta creando spesso problemi di formicolio per un'ernia cervicale). Avrei pensato di farmi visitare da un cardiologo, perchè mi sembra che per un ex atleta come me, pur con i suoi problemi e la lunga pausa di inattività, il corpo avrebbe dovuto rispondere diversamente. Ho ragione? Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 22/03/2010.
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