Sensazione di "ago" nel cuore e fascicolazioni
Buongiorno,
da diversi anni (circa 7 ormai) soffro di diversi disturbi che ritengo siano di origine cardiaca. 7 anni fa mi svegliai nel cuore della notte con battito accellerato (oltre 180bpm) e tremori. Mi recai in ospedale dove venne diagnosticato un attacco di panico (prontamente smentito da accertamenti successivi).
Da quel giorno, molto spesso, se salto (giocando a pallavolo), mi alzo di scatto dalla sedia, mi siedo di scatto, capita che il cuore inizi a battere velocemente (sempre intorno ai 180bpm) per poi fermarsi di colpo con battiti forti e lenti.
Stanco di questa situazione mi sono recato nuovamente in ospedale dove ho fatto ECG, Ecografia e Holter.
A parte una lieve insufficienza mitralica (che comunque hanno tutti ed è davvero di poco conto) tutto è risultato nella norma (Frazione di eiezione al 60%, dimensioni nella norma, anche se al limite l'atrio destro, funzioni regolari).
Mi è stata diagnostica una tachicardia parossistia sopraventricolare.
Recentemente ho avuto una aritmia improvvisa diversa dalle altre. Il cuore ha iniziato a battere molto lentamente e in modo del tutto dissincrono (serie di extrasistoli?).
Da 3 mesi ho sospeso il caffè e ho incrementato di 1 ora il sonno notturno e queste disfunzioni sembrano essersi per il momento (speriamo bene) attenuate.
Tuttavia ora manifesto spesso un dolore al cuore (parte dietro del cuore) simile a quello di un ago infilato dentro. Il dolore dura non piu di 1 minuto.
Mi capita inoltre, da qualche mese, di avere delle vibrazioni e tremori agli arti e all'addome. Può essere un problema correlato?
Pratico un lavoro abbastanza sedentario che non favorisce una postura corretta.
Da quando giocando a pallavola ho iniziato ad avere le supposte tachicardie parossistiche ho smesso del tutto di fare sport in quanto il timore è quello di causare un arresto cardiaco improvviso sotto sforzo.
Che cosa posso fare e confermate la diagnosi?
da diversi anni (circa 7 ormai) soffro di diversi disturbi che ritengo siano di origine cardiaca. 7 anni fa mi svegliai nel cuore della notte con battito accellerato (oltre 180bpm) e tremori. Mi recai in ospedale dove venne diagnosticato un attacco di panico (prontamente smentito da accertamenti successivi).
Da quel giorno, molto spesso, se salto (giocando a pallavolo), mi alzo di scatto dalla sedia, mi siedo di scatto, capita che il cuore inizi a battere velocemente (sempre intorno ai 180bpm) per poi fermarsi di colpo con battiti forti e lenti.
Stanco di questa situazione mi sono recato nuovamente in ospedale dove ho fatto ECG, Ecografia e Holter.
A parte una lieve insufficienza mitralica (che comunque hanno tutti ed è davvero di poco conto) tutto è risultato nella norma (Frazione di eiezione al 60%, dimensioni nella norma, anche se al limite l'atrio destro, funzioni regolari).
Mi è stata diagnostica una tachicardia parossistia sopraventricolare.
Recentemente ho avuto una aritmia improvvisa diversa dalle altre. Il cuore ha iniziato a battere molto lentamente e in modo del tutto dissincrono (serie di extrasistoli?).
Da 3 mesi ho sospeso il caffè e ho incrementato di 1 ora il sonno notturno e queste disfunzioni sembrano essersi per il momento (speriamo bene) attenuate.
Tuttavia ora manifesto spesso un dolore al cuore (parte dietro del cuore) simile a quello di un ago infilato dentro. Il dolore dura non piu di 1 minuto.
Mi capita inoltre, da qualche mese, di avere delle vibrazioni e tremori agli arti e all'addome. Può essere un problema correlato?
Pratico un lavoro abbastanza sedentario che non favorisce una postura corretta.
Da quando giocando a pallavola ho iniziato ad avere le supposte tachicardie parossistiche ho smesso del tutto di fare sport in quanto il timore è quello di causare un arresto cardiaco improvviso sotto sforzo.
Che cosa posso fare e confermate la diagnosi?
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Gentile utente,
la conferma e la cura delle tachicardie parossistiche è data dall'esecuzione del cosiddetto studio elettrofisiologico, esame che permetterebbe il corretto approccio alla sua patologia. Ne parli con il curante, o meglio con un collega specialista per le strutture ospedalier più vicine a lei.
Saluti
la conferma e la cura delle tachicardie parossistiche è data dall'esecuzione del cosiddetto studio elettrofisiologico, esame che permetterebbe il corretto approccio alla sua patologia. Ne parli con il curante, o meglio con un collega specialista per le strutture ospedalier più vicine a lei.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.8k visite dal 19/03/2010.
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