Scintigrafia miocardica da sforzo
Sono un uomo di 64 anni, affetto da favismo e vasculite leucocitoclastica, prendo ogni giorno il cortisone da quasi 5 anni (5/10 mg).
ogni tanto avverto delle fitte al torace lato sx in corrispondenza del cuore.
mi è stata prescritta una scintigrafia miocardica da sforzo al tallio.
il laboratorio la esegue solo con il metodo MIBI.
c'è differenza tra il due metodi? e può risultare pericoloso nel mio caso?.
grazie della gentile risposta.
ogni tanto avverto delle fitte al torace lato sx in corrispondenza del cuore.
mi è stata prescritta una scintigrafia miocardica da sforzo al tallio.
il laboratorio la esegue solo con il metodo MIBI.
c'è differenza tra il due metodi? e può risultare pericoloso nel mio caso?.
grazie della gentile risposta.
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Gentile utente, credo che Lei si riferisca al Tecnezio 99mTc-MIBI (MetossiIsoButilIsonitrile).
L'impiego di questo radiofarmaco implica numerosi vantaggi (rispetto al 201Tl, cioè al Tallio) il principale dei quali è la superiore qualità delle immagini, con minori artefatti e senza necessità di iniettare il farmaco entro pochi minuti dal termine della prova da sforzo.
L'unico vero svantaggio è rappresentato dal fatto che se si vuole eseguire l'indagine a riposo e dopo sforzo è necessario praticare due distinte somministrazioni del radiofarmaco al paziente, talvolta in due giorni diversi.
Non credo che le Sue patologie rappresentano controindicazioni assolute all'esecuzione dell'esame, ma Le consiglio comunque di informarne il Medico Nucleare (portando con sè la necessaria documentazione)al momento dell'esecuzione dell'accertamento.
Cordiali saluti
L'impiego di questo radiofarmaco implica numerosi vantaggi (rispetto al 201Tl, cioè al Tallio) il principale dei quali è la superiore qualità delle immagini, con minori artefatti e senza necessità di iniettare il farmaco entro pochi minuti dal termine della prova da sforzo.
L'unico vero svantaggio è rappresentato dal fatto che se si vuole eseguire l'indagine a riposo e dopo sforzo è necessario praticare due distinte somministrazioni del radiofarmaco al paziente, talvolta in due giorni diversi.
Non credo che le Sue patologie rappresentano controindicazioni assolute all'esecuzione dell'esame, ma Le consiglio comunque di informarne il Medico Nucleare (portando con sè la necessaria documentazione)al momento dell'esecuzione dell'accertamento.
Cordiali saluti
Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4k visite dal 23/02/2010.
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