Post ima
Buona sera, mia madre ha 69 anni e il 27/12/2009 ha avuto un IMA, è arrivata in ospedale 1 ora dopo il dolore acuto e le è stata fatta un'angioplastica con stent nella coronaria principale del ventricolo sx, occlusa al 100%. oggi è a casa con una terapia di triatec 1/2+1/2c, creston 1c, torasemide 1c, plavix 1c, da una settimana digossina 1c, cardioaspirina 1c. Il giorno dopo l'infarto aveva una dimensione del ventricolo sx normale e una frequenza di eiezione del 45%, qualche giorno dopo le dimnesioni del ventricolo sx sono arrivate a 73mm e la f.e. è a 35%. Ora è a casa, da una eco che ha fatto 5 giorni fa la situazione non è cambiata, la f.e. è al 36%, lei è molto stanca, affaticata, il cardiologo dice di voler aspettare ancora del tempo prima di pronunciarsi sul danno effettivo causato dall'infarto. La mia domanda è, in genere dopo un infarto il cuore può recuperare forza? e perchè il giorno dopo l'ima i valori erano migliori di quelli di oggi? con una f.e. del 36% si può parlare di scmpenso cardiaco? Vi ringrazio già da ora per la possibilità che mi date per questi chiarimenti.
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Gentile utente,
per infarto si intende la perdita irreversibile di muscolo cardiaco, tale da determinare, in base all'entità, una disfunzione della funzionalità cardiaca che in suo madre è senza dubbio moderata. E' spesso la norma una dilatazione delle dimensioni cardiache post-infarto, in genere tanto più evidente quanto maggiore è l'entita dell'infarto, cui bisogna opporre una valida terapia farmacologica. La situazione sembra al momento stabilizzata, bisognerà attendere che la terapia faccia la sua efficacia.
Saluti
per infarto si intende la perdita irreversibile di muscolo cardiaco, tale da determinare, in base all'entità, una disfunzione della funzionalità cardiaca che in suo madre è senza dubbio moderata. E' spesso la norma una dilatazione delle dimensioni cardiache post-infarto, in genere tanto più evidente quanto maggiore è l'entita dell'infarto, cui bisogna opporre una valida terapia farmacologica. La situazione sembra al momento stabilizzata, bisognerà attendere che la terapia faccia la sua efficacia.
Saluti
Dr. Vincenzo MARTINO
[#2]
Utente
Grazie per la tempestiva risposta.
ne deduco che una f.e. del 36% è da considerare, per ora un dato non così preoccupante. Vorrei chiederle se è anche nella norma che si recuperi nel tempo la frequenza di eiezione e che le dimensioni cardiache rientrino?
Con molta pazienza aspetteremo l'effetto dei medicinali, con un pò d'apprensione però, perchè la mamma è veramente debilitata, pallida e senza forze. Spero che le cose migliorino.
grazie ancora tanti cari saluti
ne deduco che una f.e. del 36% è da considerare, per ora un dato non così preoccupante. Vorrei chiederle se è anche nella norma che si recuperi nel tempo la frequenza di eiezione e che le dimensioni cardiache rientrino?
Con molta pazienza aspetteremo l'effetto dei medicinali, con un pò d'apprensione però, perchè la mamma è veramente debilitata, pallida e senza forze. Spero che le cose migliorino.
grazie ancora tanti cari saluti
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Gentile utente,
purtroppo solo il tempo e il mantenimento di una adeguata terapia farmacologica, potrà dire se vi sarà un reale recupero della frazione di eiezione ed in generale della performance cardiaca. In genere, i risultati possono essere visibili sia dopo poco tempo (1-3 mesi) sia dopo 1 anno. L'importante è sottoporsi a controlli periodici e seriati nel tempo.
Saluti
purtroppo solo il tempo e il mantenimento di una adeguata terapia farmacologica, potrà dire se vi sarà un reale recupero della frazione di eiezione ed in generale della performance cardiaca. In genere, i risultati possono essere visibili sia dopo poco tempo (1-3 mesi) sia dopo 1 anno. L'importante è sottoporsi a controlli periodici e seriati nel tempo.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.1k visite dal 03/02/2010.
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