Stenosi significativa
Salve,
sono un uomo di 71 anni con diverse patologie (pregresso K prostatico, rettocolite ulcerosa; scompenso cardiaco cronico Classe NYHA III; fibrillazione atriale èpermanente).
Nell'estate scorsa sono comparsi sintomi quali sudorazione eccessiva, fiato corto, debolezza, gongiore agli arti. Dopo l'arrivo al pronto soccorso, sono stato ricoverato in cardiologia e mi sono state dignosticate le patologie cardiache sopra elencate. Mi è stata prenotata direttamente dall'opsedale una coronarografia presso un altro centro. Ovviamente da allora sono dipendente dal Coumadin. Dopo 4 mesi di attesa, finalmente ho fatto l'esame, che ha dato il seguente risultato:
Circolo coronarico con dominanca sx.
Coronaria destra priva di stenosi.
Discendente anteriore prossimale placca non critica (20%)
Discendente anteriore distale stenosi significativa (60%)
Circoflessa priva di stenosi.
Io pensavo che, in presenza di stenosi, durante l'esame sarebbero intervenuti con l'algioplastica o applicazione di Stent.
I medici, invece, mi hanno detto che c'è una lieve infezione e che solo nel caso in cui mi venisse un infarto lieve, potrebbero intervenire.
E' vero? In presenza di stenosi, non si può far niente? o mi consigliate di rivolgermi altrove? Io mi trovo ad avere subito un esame invasivo come la coronarografia, di aver sospeso il coumadin per 7 giorni, con conseguente precipitazione del valore del PT, per sentirmi dire che non si può fare niente.
Grazie dell'attenzione che volgiate prestare al mio caso e saluto cordialmente.
sono un uomo di 71 anni con diverse patologie (pregresso K prostatico, rettocolite ulcerosa; scompenso cardiaco cronico Classe NYHA III; fibrillazione atriale èpermanente).
Nell'estate scorsa sono comparsi sintomi quali sudorazione eccessiva, fiato corto, debolezza, gongiore agli arti. Dopo l'arrivo al pronto soccorso, sono stato ricoverato in cardiologia e mi sono state dignosticate le patologie cardiache sopra elencate. Mi è stata prenotata direttamente dall'opsedale una coronarografia presso un altro centro. Ovviamente da allora sono dipendente dal Coumadin. Dopo 4 mesi di attesa, finalmente ho fatto l'esame, che ha dato il seguente risultato:
Circolo coronarico con dominanca sx.
Coronaria destra priva di stenosi.
Discendente anteriore prossimale placca non critica (20%)
Discendente anteriore distale stenosi significativa (60%)
Circoflessa priva di stenosi.
Io pensavo che, in presenza di stenosi, durante l'esame sarebbero intervenuti con l'algioplastica o applicazione di Stent.
I medici, invece, mi hanno detto che c'è una lieve infezione e che solo nel caso in cui mi venisse un infarto lieve, potrebbero intervenire.
E' vero? In presenza di stenosi, non si può far niente? o mi consigliate di rivolgermi altrove? Io mi trovo ad avere subito un esame invasivo come la coronarografia, di aver sospeso il coumadin per 7 giorni, con conseguente precipitazione del valore del PT, per sentirmi dire che non si può fare niente.
Grazie dell'attenzione che volgiate prestare al mio caso e saluto cordialmente.
[#1]
Dunque, caro amico di Foggia, vediamo se la posso aiutare. Comprendo le sue perplessità. Elenchiamo le mie considerazioni:
1 - Consideriamo cirtiche le stenosi coronariche maggiori del 75%, ma dipende molto anche dalla sede della stenosi: più prossimale (vicina all'origine del vaso) è più sarà importante.
2 - La placca prossimale della discendente anteriore non è critica, ma andrà seguita attentamente perchè, appunto, prossimale e in una arteria molto importante.
3 - Probabilmente non hanno deciso di procedere con l'angioplastica per la lesione distale, del 60%, anche perchè, appunto, distale (più lontana dall'origine). Inoltre può darsi che in quella sede il calibro del vaso sia troppo piccolo e non consenta un buon risultato di eventuale procedura.
4 - Cosa vuol dire "intervenire se ha un infarto lieve"? Frase forse da lei non bene capita, ma priva di senso. Quando un nfarto si è realizzato il muscolo daneggiato non è praticamente recuperabile.
5 - C'è, tuttavia, una grossa ombra nella sua situazione, ed è proprio lì che dovrà essere fatta luce. Ecco i punti importanti:
a - Perchè ha insufficienza cardiaca con dispnea classe 3 NYHA?
b - Perchè la fibrillazione atriale?
c - Lei soffre di ipertensione arteriosa?
Cordiali saluti e auguri.
1 - Consideriamo cirtiche le stenosi coronariche maggiori del 75%, ma dipende molto anche dalla sede della stenosi: più prossimale (vicina all'origine del vaso) è più sarà importante.
2 - La placca prossimale della discendente anteriore non è critica, ma andrà seguita attentamente perchè, appunto, prossimale e in una arteria molto importante.
3 - Probabilmente non hanno deciso di procedere con l'angioplastica per la lesione distale, del 60%, anche perchè, appunto, distale (più lontana dall'origine). Inoltre può darsi che in quella sede il calibro del vaso sia troppo piccolo e non consenta un buon risultato di eventuale procedura.
4 - Cosa vuol dire "intervenire se ha un infarto lieve"? Frase forse da lei non bene capita, ma priva di senso. Quando un nfarto si è realizzato il muscolo daneggiato non è praticamente recuperabile.
5 - C'è, tuttavia, una grossa ombra nella sua situazione, ed è proprio lì che dovrà essere fatta luce. Ecco i punti importanti:
a - Perchè ha insufficienza cardiaca con dispnea classe 3 NYHA?
b - Perchè la fibrillazione atriale?
c - Lei soffre di ipertensione arteriosa?
Cordiali saluti e auguri.
Dr. Enzo Boncompagni, Medico Cardiologo
[#2]
Utente
Gentile dottore,
la ringrazi per la tempestiva risposta al quesito.
Probabilmente io non ho appreso bene quanto riferitomi dai medici.
Forse per irspondere alle sue domande è necessario fare un breve riassunto della mia storia clinica.
I primi problemi a livello circolatorio sono comparsi circa 5 anni fa, quando a seguito di malori quali: annebbiamento della vista, confusione mentale e difficoltà a pronunciare correttamente parole, sono stato ricoverato e mi è stata riscontrata Ischemia cerebrale. Dall'esame della TAC sono risultate, in quella occasione, a livello cerebrale, tante micro-ischemie, di cui non avevo mai avuto sintomi. Ho cominciato, così ad assumere l'aspirinetta. Nel frattempo, dopo circa un anno mi è stato riscontrato un carcinoma alla prostata, per cui ho dovuto assumere il casodex e sottopormi alla radioterapia, durante la quale ho avuto diversi disturbi sia a livello intestinale che uretrale.
Dopo circa un anno, avevo frequenti perdite di sangue a livello intestinale. Da un ricovero è emerso che ero affetto da colite ulcerosa. Ho dovuto assumere, da allora l'Asacol, oltre che attenermi ad una dieta adeguata.
Nel frattempo mi è stata diagnosticata anche ipertensione arteriosa.
In occasione di questo ricovero mi è stata diagnosticata la fibrillazione atriale, ma non mi è stato prescritto nulla a riguardo.
L'estate scorsa sono comparsi i sintomi quali: sudorazione eccessiva, fiato corto, gonfiore degli arti inferiori, insonnia e dal ricovero in ospedale è emersa la seguente situazione clinica:
ECG alla dimissione: Fibrillazione atriale fvm 90 bpm; deviazione assiale sinistra; EAS; probabile pregressa necrosi inferiore; mancata progressione dell'onda R in V1-V3; T negative in laterale.
Eco-color-dopplerCardiaco: Ventricolo sin con dimensioni cavitarie aumentate, movimento paradosso settale, ipocinesia inferiore, moderata depressione della funzione sistolica globale, EF38% Ingrandimento atriale sinistro. Live insufficienza mitralica. Esiti di versamento mitralico posteriore.
ECG Holter: fibrillazione atriale fvm compresa tra 70 e 150 bpm, frequenza media 88 bpm; sporadici battiti condotti in aberranza ventricolare.
Da allora ho comincato una terapia di anticoagulanti per uso orale.
Dopo la coronarografia, la diagnosi è la seguente:
Coronaropatia monovasale non critica
Fibrillazione atriale permanente
Cardiomiopatia dilatativa-ipocinetica anamnestica.
Esami eseguiti:
ECG all'ingresso: Fibrillazione atriale fvm 100 bm. Deviazione assiale sin. Scarsa progressione della R nelle derivazioni precordiali. MArcate anomalie del trato ST.
ECG alla diissione: immodificato.
Esame coronarografico: Coronaropatia di iva distale( come spiegato in precedenza)
Esami ematochimici: glicemia: 150 mg; trigliceridi 265 mg/dLm
Terapia:
Comumadin sec PT (tra 2 e 3)
Asacol 800 (1 cps*3)
Atenololo 25 mg 1 cps
Lasitone 1 cps
Minitran 5 1
Mepral 20 1 cps
Norvasc 5 mg 1 cps
Crestor 20 mg 1 cp
Aldactone 1 cps
Mi scusi se mi sono dilungato eccessivamente, ma vorrei capire bene cosa ho e se e come devo muovermi per migliorare la mia situazione clinica.
Grazie infinite.
la ringrazi per la tempestiva risposta al quesito.
Probabilmente io non ho appreso bene quanto riferitomi dai medici.
Forse per irspondere alle sue domande è necessario fare un breve riassunto della mia storia clinica.
I primi problemi a livello circolatorio sono comparsi circa 5 anni fa, quando a seguito di malori quali: annebbiamento della vista, confusione mentale e difficoltà a pronunciare correttamente parole, sono stato ricoverato e mi è stata riscontrata Ischemia cerebrale. Dall'esame della TAC sono risultate, in quella occasione, a livello cerebrale, tante micro-ischemie, di cui non avevo mai avuto sintomi. Ho cominciato, così ad assumere l'aspirinetta. Nel frattempo, dopo circa un anno mi è stato riscontrato un carcinoma alla prostata, per cui ho dovuto assumere il casodex e sottopormi alla radioterapia, durante la quale ho avuto diversi disturbi sia a livello intestinale che uretrale.
Dopo circa un anno, avevo frequenti perdite di sangue a livello intestinale. Da un ricovero è emerso che ero affetto da colite ulcerosa. Ho dovuto assumere, da allora l'Asacol, oltre che attenermi ad una dieta adeguata.
Nel frattempo mi è stata diagnosticata anche ipertensione arteriosa.
In occasione di questo ricovero mi è stata diagnosticata la fibrillazione atriale, ma non mi è stato prescritto nulla a riguardo.
L'estate scorsa sono comparsi i sintomi quali: sudorazione eccessiva, fiato corto, gonfiore degli arti inferiori, insonnia e dal ricovero in ospedale è emersa la seguente situazione clinica:
ECG alla dimissione: Fibrillazione atriale fvm 90 bpm; deviazione assiale sinistra; EAS; probabile pregressa necrosi inferiore; mancata progressione dell'onda R in V1-V3; T negative in laterale.
Eco-color-dopplerCardiaco: Ventricolo sin con dimensioni cavitarie aumentate, movimento paradosso settale, ipocinesia inferiore, moderata depressione della funzione sistolica globale, EF38% Ingrandimento atriale sinistro. Live insufficienza mitralica. Esiti di versamento mitralico posteriore.
ECG Holter: fibrillazione atriale fvm compresa tra 70 e 150 bpm, frequenza media 88 bpm; sporadici battiti condotti in aberranza ventricolare.
Da allora ho comincato una terapia di anticoagulanti per uso orale.
Dopo la coronarografia, la diagnosi è la seguente:
Coronaropatia monovasale non critica
Fibrillazione atriale permanente
Cardiomiopatia dilatativa-ipocinetica anamnestica.
Esami eseguiti:
ECG all'ingresso: Fibrillazione atriale fvm 100 bm. Deviazione assiale sin. Scarsa progressione della R nelle derivazioni precordiali. MArcate anomalie del trato ST.
ECG alla diissione: immodificato.
Esame coronarografico: Coronaropatia di iva distale( come spiegato in precedenza)
Esami ematochimici: glicemia: 150 mg; trigliceridi 265 mg/dLm
Terapia:
Comumadin sec PT (tra 2 e 3)
Asacol 800 (1 cps*3)
Atenololo 25 mg 1 cps
Lasitone 1 cps
Minitran 5 1
Mepral 20 1 cps
Norvasc 5 mg 1 cps
Crestor 20 mg 1 cp
Aldactone 1 cps
Mi scusi se mi sono dilungato eccessivamente, ma vorrei capire bene cosa ho e se e come devo muovermi per migliorare la mia situazione clinica.
Grazie infinite.
[#3]
Nonostante la mia particolareggiata risposta evidentemente non sono riuscito a spiegarmi. Il suo messaggio esageratamente lungo rischia di farci andare fuori strada. Veda gentilmente di capire la cosa più importante: lei ha una insufficienza ventricolare sinistra, con una FE (la forza del cuore) di 38% invece di 70%. Quasi la metà. Questo è il dato più importante. Da che cosa dipende? Da lunghi anni di ipertensione arteriosa, forse non sufficientemente curata, e dalla condizione coronarica, che ha contribuito a diminuire la forza del cuore. Il problema è che sono moltissimi anni che la sua situazione è compromessa come dimostrato anche dallo stato della circolazione cerebrale. Allora che fare adesso? Tenere i valori pressori severamente bassi, e affidarsi al suo Cardiologo per contrastare questa insufficienza cardiaca, dimostrata anche dalla classe 3 NYHA. Ci sono ottime terapie per conservare più possibile la forza del cuore. Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.4k visite dal 13/01/2010.
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